Caffe' Europa

 

 

La versione testuale del comunicato integrale delle Br

Caffe' Europa

 

 (pag. 24)

Perciò la proposta politica delle Br-Pcc si concretizza su due aspetti: da un lato organizzando le avanguardie più coscienti intorno alla strategia politica dell'Organizzazione; dall'altro rappresentando l'elemento di riferimento di spinta e di coagulo per le istanze più mature della lotta di classe rapportandosi ad esse con il programma politico. Infine, l'altro asse su cui le Br-Pcc intendono sviluppare il proprio programma politico, è sul piano della contraddizione imperialismo/antimperialismo al fine di indebolire e ridimensionare il dominio imperialista, costruendo offensive comuni contro le sue politiche centrali, con le forze rivoluzionarie e antimperialiste che operano nell'area Europea-Mediterraneo-Mediorientale. Perciò le Br-Pcc pongono al centro del proprio progetto politico la promozione e costruzione del Fronte Combattente Antimperialista, in cui la ricerca di unità politico-militare tra forze antimperialiste dell'area, sia funzionale a costruire le alleanze politiche necessarie a indebolire il dominio imperialista, a partire dalle differenze storico-strutturali della lotta di classe delle singole formazioni economico-sociali, dentro cui si collocano e maturano le esperienze e le forze rivoluzionarie e antimperialiste, ma anche dal ruolo unico e unitario che svolgono gli Stati dominanti della catena imperialista.

Concepire la necessità politica di costruire un Fronte Combattente Antimperialista non significa escludere la ricostruzione di un'Internazionale Comunista, ma significa non trascurare di attivare tutte le forze disponibili contro il nemico imperialista al di là delle differenze tra tappe rivoluzionarie e concezioni che supportano le forze antimperialiste, e costruire una condizione favorevole al perseguimento anche dell'obiettivo dell'Internazionale Comunista che presuppone un'unità superiore nei caratteri di classe, nei fini e nelle concezioni delle forze appartenentevi.

Promuovere la costruzione del F.C.A. implica porre al centro dell'offensiva combattente il rapporto organico tra il ruolo della Nato, come alleanza politico-militare degli Stati dominanti della catena imperialista, guidata dal polo Usa, e quello della Ue, quale progetto politico centrale dell'imperialismo nella nostra area geo-politica che affianca la Nato nell'azione di penetrazione e assoggettamento dei paesi del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell'Est europeo e nella costruzione delle condizioni dell'approfondimento della tendenza alla guerra. Asse di combattimento che deve avanzare sempre complementariamente allo sviluppo dell'iniziativa combattente nei nodi centrali che oppongono la classe al proprio Stato, perché è sul piano Classe/Stato che si scioglie il nodo del potere che qualifica la tappa rivoluzionaria.

Lo stadio aggregativo che investe la Ricostruzione delle Forze, in relazione alle peculiarità legate alla contraddizione costruzione/formazione, rappresenta il nodo con cui si confronta lo sviluppo del processo di costruzione di un'Organizzazione Comunista Combattente. In questo quadro il rilancio dell'iniziativa politica offensiva nei nodi centrali che opponevano Classe e Stato e Imperialismo e Antimperialismo, operato dai Ncc ha costituito un'espressione di progetto, di linea politica e di linea politico-organizzativa definiti in base alla comprensione politica dei nodi centrali che poneva lo scontro e la Fase strategica. L'avanzamento da un fisiologico stadio aggregativo iniziale, verso la costruzione di una forza rivoluzionaria che punta a qualificarsi come O.C.C. che agisce da Partito per costruire il Partito, necessariamente si confronta con il problema della riproduzione di forze militanti complessive che esercitino un'azione politico-operativa e organizzativa d'avanguardia; e quindi la dinamica che dall'Attacco costruisce aggregazione e forza per esprimere un livello più avanzato di capacità offensiva, politicamente e militarmente intesa, è strettamente connessa ad un processo di costruzione/formazione di ruoli militanti complessivi che operino materialmente ulteriore costruzione.

Lo snodo della riproduzione di tali ruoli è a sua volta strettamente connesso con l'espressione di forza complessiva dell'organizzazione, che è data dalla costruzione delle condizioni e cognizioni per un movimento unitario e unico, pur nella diversità, delle forze organizzate, sul terreno dell'attività politico-programmatica ed in particolare nella costruzione dell'offensiva. Un movimento riferito alla costruzione delle condizioni e degli strumenti per l'operare di una dinamica di centralizzazione-decentralizzazione.

I termini progettuali in cui viene inquadrato lo sviluppo del processo rivoluzionario, qualificano il ruolo dell'avanguardia nella direzione e organizzazione della classe sul terreno rivoluzionario, in un processo di scontro finalizzato all'instaurazione della dittatura del proletariato come prima tappa del processo rivoluzionario. Un processo di scontro che, nei termini strategici di riferimento, si dà fin da subito nell'unità del politico e del militare. Costruire una forza rivoluzionaria significa, quindi, costruire una forza che, nel complesso, ma anche in generale, cioè in ogni militante, possa riprodurre il ruolo di organizzazione e direzione della classe sul terreno rivoluzionario. Si tratta quindi di costruire-formare delle avanguardie nella loro caratterizzazione complessiva politico-militare e il loro movimento centralizzato e decentralizzato. Un processo che trova nel rapporto tra responsabilizzazione complessiva e impiego operativo, la leva della costruzione/formazione delle forze e dello sviluppo dell'autonomia politico-operativa, che si può produrre nel concreto esercizio della responsabilità politica nel lavoro rivoluzionario, in termini di "conduzione", ossia di esecuzione dell'attività con impostazione complessiva, e collocandola nella dimensione organizzata.

Un processo di costruzione, che si confronta con la centralità di fase cioè quella della Ricostruzione delle Forze Rivoluzionarie, andando a definire linee di costruzione e mobilitazione delle forze sul piano politico-programmatico, a partire dal dato che le forze non sono già formate nè organizzate e che la soggettività di classe, in questa fase, anche quando si dialettizza in termini di militanza organizzata, con il piano rivoluzionario,



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