Caffe' Europa

 

 

La versione testuale del comunicato integrale delle Br

Caffe' Europa

 

(pag. 20)

della guerra di classe di lunga durata nei paesi del centro imperialista, conquistati nel mantenimento dell'offensiva nelle condizioni di Ritirata Strategica, ma anche dalla discontinuità delle forze e dell'iniziativa rivoluzionaria, e che implica l'aumento del peso assunto dalla soggettività nello scontro, essendo necessario che sia operato l'idoneo riadeguamento ai nuovi termini del rapporto rivoluzione/controrivoluzione) hanno assunto le condizioni di agibilità consentite dallo Stato, come principio in base a cui ridefinire la strategia rivoluzionaria. Partendo da queste basi, azzerando il rapporto tra forme di dominio dell'imperialismo e strategia rivoluzionaria, come unico terreno su cui si può sviluppare la costruzione del Partito e l'organizzazione rivoluzionaria della classe, hanno rinchiuso lo sviluppo della strategia della Lotta Armata per il Comunismo, in un incidente di percorso del movimento operaio, ricollocandosi nel riferimento ideologico alla strategia terzinternazionalista dell'insurrezione. Azzerando il dato politico che ha visto la ripresa del processo rivoluzionario in Europa, nascere dalla critica a tale concetto strategico e alla prospettiva revisionistica e riformistica in cui portava ad impantanare lo scontro rivoluzionario, di fronte ai caratteri delle moderne democrazie rappresentative.

Nonostante questa condizione di arretramento, è proprio dall'opposizione di classe alle compatibilità politiche ed economiche, imposte attraverso i passaggi di ridefinizione della mediazione politica in chiave neocorporativa che, nello scontro, ha continuato ad esprimersi l'istanza di autonomia del proletariato.

La valutazione dello scontro di classe nella fase, evidenzia come, nonostante l'acutezza delle contraddizioni prodotte, e la crisi del sistema politico-istituzionale, si sia affermato un dato politico di arretramento, un dato politico per cui, nel generale e nel particolare dello scontro, gli interessi generali del proletariato, e la sua contrapposizione complessiva alla borghesia e al suo Stato, non costituiscono il contenuto, se non episodicamente, su cui la classe o settori di essa, costruiscono il rapporto di scontro. Tale contenuto si esprime implicitamente, nei contesti di lotta che si contrappongono offensivamente alle compatibilità e alla subordinazione della mediazione neocorporativa, ma tale latenza, oltre che la condizione dei rapporti di forza, costituisce vincolo alla capacità di catalizzare l'opposizione di classe. Questa condizione, la sua durevolezza, di fronte all'offensiva della borghesia, si manifesta nella difficoltà ad esprimere una critica di classe all'esistente, e a tradurre questa critica in processi di mobilitazione e organizzazione che, dalla situazione concreta presente, valutata storicamente e dialetticamente, costituiscono termine di avanzamento possibile nel senso del contributo allo sviluppo di un processo rivoluzionario. Una difficoltà che è nata dal venir meno della prospettiva di potere come contenuto orientante, impostativo, punto di vista necessario per una critica di classe e opposizione ai rapporti sociali capitalistici, e degli strumenti teorico-politici e organizzativi definiti dalla Rivoluzione Sovietica, dalla Rivoluzione Cinese etc. e sviluppati dalla Strategia della Lotta Armata per il Comunismo. Un venir meno, non tanto come contenuto ideologico, seppure anch'esso abbia un peso, ma come contenuto politico, cioè come patrimonio politico che scaturisce dalla collocazione di tale prospettiva di potere, coscientemente perseguita, nelle condizioni di scontro presenti nella loro determinazione storica. Una condizione indotta dal portato del duplice processo controrivoluzionario, che conferma come l'autonomia politica di classe (ovvero l'istanza di autonomia di classe oggettiva, generata dalla contraddizione antagonistica tra borghesia e proletariato, tradotta in proposta politico-organizzativa di sviluppo del processo rivoluzionario), sia un prodotto essenzialmente politico, e non il meccanico e spontaneo sviluppo della lotta di classe, anche quando l'acutezza delle contraddizioni di classe è estrema.

Una cognizione che lo Stato borghese ha ben compreso, assumendo come principale fine della sua azione di controrivoluzione preventiva, la neutralizzazione attraverso l'istituzionalizzazione, il riformismo o l'annientamento, degli aspetti che, nelle varie congiunture, politicizzano l'opposizione di classe e ne costituiscono prospettiva di potere. Il carattere politico dell'avanzamento verso la ricostruzione dell'Occ che agisce da partito per costruire il Partito, si definisce intorno alla costruzione della capacità di assestare stabilmente nello scontro di classe i due aspetti mancanti, di una posizione nello scontro che definisca gli interessi generali della classe, e di una prospettiva di potere, nei vincoli delle condizioni di fase.

Si tratta quindi di continuare ad operare, in termini di iniziativa politico-programmatica e costruzione organizzativa, sul livello più avanzato di definizione di strategia rivoluzionaria, ricostruendo nello scontro di classe, tutti i piani di definizione di una progettualità e di una prassi rivoluzionaria, considerando il soggetto organizzato, come ciò che, nello sviluppare questo scontro, su tutti i piani, deve costruirsi e formarsi. Rispetto allo scontro di classe in generale, si tratta di definire e collocare l'interesse generale e autonomo del proletariato come classe, in riferimento alle contraddizioni generali, politiche e materiali, prodotte dalla crisi della borghesia e dalla sua azione offensiva espressa dallo Stato, per scaricare sul proletariato il costo di questa crisi. Si tratta di affermare nello scontro, di costruire il dato politico, per cui, colo a partire dall'assunzione dell'interesse generale e autonomo del proletariato, come punto di vista, contenuto e prassi conseguente, su cui impostare un rapporto di scontro, anche particolare, è possibile sottrarsi all'offensiva e alla crisi della borghesia, e alla subordinazione derivante dall'assunzione dell'interesse particolare come piano di rapporto con le contraddizioni di classe.



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