Caffe' Europa

 

 

La versione testuale del comunicato integrale delle Br

Caffe' Europa

 

(pag. 22)

La conduzione della guerra rivoluzionaria, adotta termini che sono interni alla fase in corso, che oggi è quella della Ritirata Strategica, e che sono indirizzati verso l'evolversi di successivi livelli di ricostruzione, compattamento e direzione delle forze proletarie sul terreno rivoluzionario, fintanto che non abbiano maturato l'assestamento necessario per superare le posizioni di relativa debolezza nel complesso dei rapporti di forza tra le classi.

Per quanto riguarda il Partito, questo si qualifica come Partito Comunista Combattente; il riferimento centrale è all'unità del politico e del militare che evidenzia come il problema del Partito sia la costruzione-fabbricazione delle condizioni stesse della guerra di classe, cioè problema di una direzione politica e di strutture organizzate, adeguate a sostenere lo scontro e a rilanciarlo ed approfondirlo, assolvendo alle necessità e ai compiti dettati dalla congiuntura politica che scaturiscono dalla contraddizione dominante che oppone la classe allo Stato, disponendo e organizzando le forze attivabili intorno ai compiti imposti dalla fase rivoluzionaria, compiti che in generale sono sempre riferibili allo stato dei rapporti di forza tra le classi, agli equilibri dei rapporti tra imperialismo e antimperialismo, allo stato delle forze proletarie e in ultima istanza ad un determinato passaggio del rapporto di scontro tra rivoluzione e controrivoluzione. In questo riferimento più generale la costruzione del Partito è un processo risultante dall'agire dell'O.C.C., da partito per costruire il Partito, e dal prodursi delle condizioni necessarie e sufficienti a qualificare e configurare il Partito Comunista Combattente come tale.

Per quanto riguarda il rapporto Partito/masse, esso non viene concepito in altro modo che come termine di costruzione/organizzazione di quelle componenti proletarie che esprimono termini di autonomia di classe, sul terreno della lotta armata, calibrato, nelle forme e nei modi, alle fasi rivoluzionarie che si attraversano, ma sempre fin da subito nell'unità del politico e del militare.

Ma innanzitutto l'operare della Guerriglia, nella dinamica Attacco-Costruzione-Attacco, momenti tra i quali vi è interdipendenza e interrelazione, è teso a lacerare il piano degli equilibri politici tra Classe e Stato e a costruire le condizioni materiali per un equilibrio politico e di forza favorevole al campo proletario che può partire solo intervenendo con l'attacco al punto più alto dello scontro. E ciò perchè, un processo rivoluzionario, non è la risposta agli attacchi della borghesia alle condizioni politiche e materiali della classe (cioè un atto difensivo), anche se nel suo sviluppo conosce fasi di resistenza più o meno prolungate, ma è nella sua sostanza un processo di attacco per affermare gli interessi generali del proletariato.

Per quanto riguarda il programma politico, il piano di contraddizione Classe/Stato è il principale terreno programmatico su cui si costruiscono i termini dell'organizzazione di classe sul terreno della lotta armata: con l'attacco al cuore dello Stato, alla sua centralità politica congiunturale e non semplicisticamente al suo apparato centrale, le Br-pcc hanno riproposto la centralità che ha, per i comunisti, la questione dello Stato. L'attacco al cuore dello Stato poi, si ripercuote come effetto su tutto l'arco dei rapporti fra le classi fino al piano capitale/lavoro, una dinamica di intervento che apre uno spazio politico che può e deve essere sfruttato con la costruzione di organizzazione di classe sul terreno della lotta armata, calibrata nelle forme e nei modi alla fase di scontro e ai rapporti di forza generali. Vantaggi momentanei derivanti dall'attacco operato che vanno tradotti in organizzazione, perchè lo scontro rivoluzionario diretto dalla Guerriglia nelle metropoli imperialiste non può costruire "basi rosse" stabili, non può avere retroterra logistico, perchè lo scontro rivoluzionario nei centri imperialisti, è una guerra senza fronti, dove l'attività controrivoluzionaria dello Stato si dispiega contro l'intero campo proletario (Guerriglia, movimento rivoluzionario, classe); dove il processo rivoluzionario avanza in una condizione di accerchiamento strategico, almeno fino alla fase finale del processo rivoluzionario. Per questo la Guerriglia nella metropoli è impostata sui principi di clandestinità e compartimentazione, cioè conseguentemente li adotta come criteri di organizzazione e mobilitazione.

La centralità della questione dello Stato, per i comunisti, deriva dall'essere, il piano politico, il rapporto fondamentale su cui si determinano i rapporti di forza generali tra le classi. Le avanguardie rivoluzionarie, possono concepire ed articolare la Strategia della Lotta Armata, riferendola alle forme di dominio dell'imperialismo, e il suo programma in qualsiasi fase si trovi lo scontro di classe, solo rimettendo al centro un criterio-guida del marxismo-leninismo, che vede nella funzione di mediatore dello scontro inconciliabile tra le classi e nel contempo di rappresentante dell'interesse generale della classe dominante, gli elementi che connaturano lo Stato, e perciò il fondamento del ruolo sia di organo politico-istituzionale del dominio della borghesia, sua sede e soggettività politica, che di ordinamento dei rapporti politici e sociali.

Lo Stato, infatti, non viene concepito solo come una sommatoria di apparati, solo sotto il suo profilo, meccanico-oggettivo, ma essenzialmente sotto un duplice profili: quello politico, di organo di dominio della borghesia, e contemporaneamente, quello giuridico-formale, di ordinamento politico-giuridico; cioè secondo la sua sostanza soggettiva e oggettiva. E perciò, l'analisi dello scontro e l'intervento rivoluzionario, sono tesi a individuare gli equilibri politici generali che permettono l'attuazione dei programmi congiunturali allo scopo di scardinarli e renderne ingovernabili le contraddizioni, secondo il criterio di centralità di identificazione, all'interno della contraddizione dominante, del progetto politico centrale della B.I., per lacerarli, adottando il criterio di selezione che individua il personale politico che assume una funzione di equilibrio delle forze che sostengono tale progetto, e per calibrare l'attacco allo stato delle forze proletarie e rivoluzionarie, nel paese e negli equilibri internazionali.



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