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Diario dei mondiali (non italiani) 



di Andrea Salerno




Giovanni XXIII, Internet, Beni culturali, Quasimodo: i temi della maturita’. L’unica maturita’ rintracciata nel Paese il giorno dopo l’eliminazione dal mondiale. I quotidiani hanno dato la peggiore prova, dedicando in media le prime 10 pagine alla sconfitta azzurra e mettendo in secondo piano la strage di Gerusalemme. Il manifesto ha aperto su Israele ma con un titolo – “Capolinea” – pessimo nel caso riguardasse l’autobus saltato in aria, scellerato se giocato sul doppiosenso mondiale.

Silvio Berlusconi ha tenuto un atteggiamento composto, evitando di ricordare alla nazione che sotto i suoi governi i mondiali persi sono diventati due (1994-2002). Per altro, cinque mesi dopo la sconfitta americana l’esecutivo del Cavaliere lascio’ il posto a quello di Lamberto Dini. Tornando al calcio, vengono richieste – giustamente – le dimissioni di Carraro e Trapattoni. Non sara’ cosi’, almeno per il secondo, che intende rimanere al suo posto in nome della teoria del complotto coreano. Sono pronto a scommettere che stasera, all’aeroporto di Fiumicino ore 20, non ci saranno pomodori ad accogliere i calciatori italiani. In fondo, come ha detto Ciampi (ma che ne sa di calcio?) l’Italia ha disputato la sua migliore partita. Il tempo e’ bello, i conti sono a posto, non venderemo mai il Colosseo, e Forza Italia.



Diario dei mondiali: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13,

 


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