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Diario dei mondiali (italiani) 6



di Andrea Salerno




"Buongiorno Italia, la Corea ti aspetta". Quando sabato mattina ho aperto "la Repubblica" ho fatto un sobbalzo. Mi è sembrato subito un titolo jettatorio quello del quotidiano romano. Ho ripensato subito a cose passate, ad un mondiale che non avevo vissuto, ma che è passato alla storia per la Corea, appunto, i pomodori all'aeroporto, un dentista calciatore, una brutta figura. Ho cambiato giornale e mi è finito per le mani "Il Corriere della sera". Ho letto un articolo di Oriana Fallaci, non erano ancora le nove, e ho definitivamente compreso che la giornata era iniziata male, malissimo, e che sarebbe finita peggio. Un titolo sbagliato e un articolo delirante. Poi è successo quel che è successo. Italia con formazione prudente, il solito Trap, due gol annullati, due gole dei Croati, un palo di Totti che si è svegliato il padreterno per il rumore e i peccati suscitati. Ora, dopo la partita tra Messico e Ecuador, non ci resta che battere i nipotini di Montezuma. Ci basta vincere, con qualsiasi risultato. Faccio venia del pronostico di venerdì: il 2-1 per l'Italia andava letto al contrario. Poco male. Continuo a giocarmi tutti i soldi sul Brasile e sono sicuro che non resterò senza bottino. Per quel che riguarda i nostri, sarà dunque o Messico o nuvole (quelle del volo di ritorno).

Tre notazioni domenicali.
Grande traversa di Nakata contro la Russia.
Grande secondo tempo di Costarica-Turchia.
Da quando in Italia c'è il bipolarismo, ad ogni mondiale perso il governo non se la passò bene. Comunque la pensiate, non so cosa augurarci.




 


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