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Diario dei mondiali (italiani) 2
di Andrea Salerno
Dispaccio Ansa autentico: «E' finita male l'avventura dello struzzo
che lunedì in tarda sera ha seminato il panico tra gli
automobilisti di Corsico e della zona Lorenteggio a Milano. Il
grosso pennuto australiano e' morto, forse per infarto dovuto allo 'stress',
quasi subito dopo la cattura avvenuta dopo che aveva corso per
diverse centinaia di metri sulle strade dell'hinterland milanese».
Cosa ci insegna la notizia? Che non è facile vivere fuori dal
proprio ambiente naturale. Lo ha capito la Polonia, sconfitta dalla
Corea - aiuto che paura, è sulla strada di Totti & Co - lo ha
capito il Belgio, costretto al pareggio da un mediocre e atletico
Giappone. E comunque potrebbero essere sushi per tutti se le due
squadre padrone di casa mantenessero un tal ruolino. Da segnalare:
la rovesciata che ha portato in vantaggio il Belgio, un tacco di
Nakata, il gigantesco quanto inutile portiere cinese, alto 1,98 cm.
Tornati a Sendai da Sapporo, scusate il gioco di parole, gli azzurri
del Trap si preparano ad affrontare la Croazia. Possibile cambio di
modulo con Inzaghi in attacco e Totti dietro le punte. Doni, la
speranza Doni, il fantasioso Doni, è il primo vero bocciato dal Ct
italico. Il Corriere della sera si dispera perché non tutti gli
azzurri hanno cantato l'inno di Mameli. Intanto la versione cantata
da Elisa ha fatto la stessa fine dei Mascheroni di Ronconi: è
finita nei cantinoni senza che nessuno suoni i tromboni (della
protesta). In caso l'Italia arrivasse in Italia hanno garantito la
loro presenza in Giappone i reduci di El Alamein (porterà bene?).
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