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Riceviamo e pubblichiamo:
Da: Roberto Cicala, Interlinea
A: Caffè europa <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Mercoledì, 16 maggio 2001 7:05
Oggetto: Lettera aperta di un piccolo editore che crede nella poesia
Perché credere nella poesia?
Interlinea finalmente apre alla poesia con un’apposita collana, in
anteprima in Fiera a Torino e in distribuzione da giugno. Lo fa dopo
molti anni di riflessione, senza clamore e proclami, soltanto perché
la scelta è avvertita ormai come necessaria per realizzare con più
profondità il servizio a favore della letteratura caratteristico di
un piccolo editore di progetto.

La collana si intitolerà “Lyra”, con un nome suggerito da Carlo
Carena; non rincorrerà a tutti i costi i nomi altisonanti e di moda
ma il valore irrinunciabile dello stile e della parola vera, non
superflua, a costo di un registro "pianissimo", fondato
sulla lezione di Sbarbaro, da anteporre al frastuono odierno. Il
catalogo quasi decennale di Interlinea ha sempre rivelato una passione
per l’espressione lirica, specie riletta nei testi critici, da Il
canto strozzato ai numeri di “Autografo”.
E comunque le varie collane hanno accolto più volte testi poetici, da
Poesia travestita di Montale proposta da Maria Corti (cinque sono i
titoli di Interlinea sul premio Nobel) alle raccolte ai Ai Qing,
all’antologia Natale in poesia presentata da Luciano Erba,
alle sillogi di Elio Fiore e Annalisa Cima e ancora alle Lagrime
recuperate di Tasso, fino a due dei primissimi titoli della casa
editrice, Poesie sul sagrato di David Turoldo e Passione di
Clemente Rebora.
Proprio autografi inediti di Rebora (per il quale «la poesia è un
miele»), a noi caro per legami spirituali e geografici, costituiranno
il primo titolo di “Lyra”, anche se già escono con anticipo le
nuove e attese opere di Franco Buffoni, Theios (il diario di una
crescita vista da uno zio) e Paolo Bertolani, Libi, omaggio
dialettale ai libri reali e a ciò che rimandano quanto ad affetti,
memorie, presenze e assenze (con un’intensa presentazione di
Giovanni Tesio).
Non senza recuperi, come dodici frammenti ritradotti di Saffo, che
sempre crede nella vita e nell’amore, «finché ci sia respiro»,
oppure come Browning, ritradotto da Roberto Piumini. Ci saranno tra
breve anche due quasi rivelazioni in Italia, lo sloveno-statunitense
Salamun e la svizzero-italiana Lattmann.
Sono soltanto alcune prime corde fatte vibrare dalla “Lyra” di
Interlinea che, grazie alle consulenze dei maestri e amici citati (nel
comitato editoriale abbiamo riunito la Corti, Erba, Buffoni, Tesio,
tra gli altri) vuol - come la lira che Orazio dice inventata da
Mercurio - essere davvero strumento che esprime poesia come vita, come
scommessa di valori nell’età del Grande Fratello.
Roberto Cicala
Interlinea
www.interlinea.com <http://www.interlinea.com>
Novara, maggio 2001
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