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Quello che segue è uno degli "atti"" del Processo all'uovo che si
terrà il 3 giugno presso l'Università di Pavia
Basta davvero poco per accertarsi della qualità del prodotto che stiamo acquistando.
Fondamentale letichetta, dove si trovano tutte le informazioni sullallevamento
di provenienza e sulla data di scadenza. Attenzione, invece, alle uova sfuse, senza alcun
pedigree.
Uova confezionate: quando il prodotto è "certificato"
Non è difficile riconoscere un uovo fresco, oggi in Italia. Basta comprare uova
confezionate e leggere attentamente le informazioni contenute sulletichetta. Queste
ultime sono obbligatorie e sono state introdotte - nel nostro Paese e in tutta
lUnione Europea - proprio a tutela dei consumatori.
Per legge, infatti, le etichette debbono riportare quelli che potremmo chiamare i dati
"anagrafici" di un uomo: luogo, data di nascita, tratti somatici, e così via.
Fuor di metafora, le indicazioni segnalano: lazienda nella quale luovo viene
prodotto e imballato, la categoria di qualità e quella di peso, il numero di uova
contenute nella confezione, la data di durata minima e le regole di conservazione
domestica.

Le uova confezionate, che troviamo nei banchi dei supermercati o dal nostro negoziante di
fiducia, sono quelle distribuite per consumo domestico, cioè fresche di categoria A.
Questo significa che la cosiddetta "camera daria", posta tra lalbume
e il guscio nella parte tondeggiante delluovo, non deve superare i 6 mm di altezza
per tutto il periodo nel quale può essere posto in commercio. La vita di un uovo
considerato fresco dalla legge è di 28 giorni. Le disposizioni normative impongono che
esso venga ritirato una settimana prima della scadenza indicata dalletichetta, per
consentire allacquirente di avere a sua disposizione un margine di tempo
relativamente ampio per consumarle.
Gran parte delle aziende produttrici, però, sono andate oltre la legge, per venire
incontro alle nuove richieste di un consumatore sempre più attento ed esigente. È quindi
frequente trovare sulle confezioni altre informazioni, che per la legge sono facoltative
ma che per le aziende diventano un utile biglietto da visita per far conoscere i vantaggi
di una produzione di qualità. Si possono trovare indicate, per esempio, la data di
imballaggio o anche - laddove lazienda abbia la relativa autorizzazione - la data di
deposizione, impressa anche sul guscio. Ciò significa una ulteriore accelerazione del
ciclo integrato di produzione, presente in molte aziende del settore: quando si possiede
lautorizzazione a indicare la data di deposizione, infatti, vuol dire che le uova
sono state imballate nello stesso giorno nel quale sono state deposte. Per le altre uova,
comunque, il tempo che trascorre tra la produzione e limballaggio è sempre molto
ristretto, tra le 24 e le 48 ore.
Allinterno della categoria A, esistono poi altre distinzioni. Le uova fresche,
infatti, possono essere anche "freschissime" (ovvero "Extra" o
"Extra fresche"): il parametro è sempre la "camera daria", che
in questo caso non deve superare i 4 mm per tutto il periodo della commercializzazione. Il
periodo durante il quale le uova restano "Extra" fresche è di nove giorni dalla
deposizione e sette dalla data di imballaggio.
Uova sfuse: il pericoloso trionfo dellintuito
Le regole pensate a tutela del consumatore nel caso delle uova confezionate, non
valgono per quelle che vengono vendute sfuse. In questo caso non esiste alcuna garanzia
per chi le acquista, se non quella che deriva dal rapporto di fiducia con il venditore e
dalla buona fede. Non si sa nulla dellazienda produttrice, non si conosce la dieta
della gallina ovaiola (mentre quelle allevate nelle aziende avicole mangiano solo grano,
granturco e altri alimenti naturali e controllati), non si sa quando luovo è stato
deposto e quando è arrivato sul banco della rivendita.
Il consumatore non viene neanche aiutato dallesperienza, perché riconoscere un uovo
fresco "a prima vista" non è facile come riconoscere una spigola di giornata.
È praticamente impossibile. Lunico metodo, che peraltro ha unorigine antica,
consiste nellosservare in trasparenza laltezza della "camera
daria" delluovo.
Rendersi conto della freschezza o meno di un uovo è possibile solo dopo averlo
acquistato. Tornati a casa, si può immergerlo in acqua e sale: sarà ancora una volta la
"camera daria" a stabilire la probabile data di nascita, perché la sua
altezza aumenta col passare del tempo, aumentando anche la leggerezza delluovo. Un
uovo fresco, insomma, è più pesante e tende a poggiarsi sul fondo del recipiente; un
uovo meno fresco, invece, tende a salire con la parte tondeggiante e a disporsi
trasversalmente. Si tratta comunque, a ben vedere, di metodi empirici che non garantiscono
in alcun modo il consumatore.
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