La parola alla difesa 
         
         
         
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        Quello che segue è uno degli "atti"" del Processo all'uovo che si
        terrà il 3 giugno presso l'Università di Pavia 
         
         
        Lesioni aggravate al fegato, atti di libidine gastronomica violenta, banda armata di
        grassi e colesterolo, spaccio di salmonella e antibiotici: questi i presunti crimini
        contestati alluovo, imputato unico di un processo in chiave semi-seria
        allUniversità di Pavia. Ma niente paura, la difesa ha già preparato la sua
        strategia per dimostrarne la completa estraneità dei fatti e richiedere per luovo
        lassoluzione con formula piena. 
         
        Alimenti sotto processo allUniversità di Pavia, imputati di un dibattimento che,
        svolto in chiave semi seria, coniuga goliardia e scientificità e che ha come obiettivo la
        divulgazione di una corretta informazione in campo nutrizionale. Come già il cioccolato e
        il maiale prima di lui, questanno tocca alluovo comparire sul banco degli
        imputati dellAula Magna dellUniversità di Pavia, per rispondere di una serie
        di presunti crimini contro la linea e contro la salute, contestati dallAlta Corte di
        Gola e Accidia.  
         
        Ma quali possono essere i reati commessi dal nostro imputato, da sempre considerato
        alimento universale, cibo etnico per antonomasia e fonte primaria di proteine e sali
        minerali? Quattro, secondo il Pubblico Ministero, avv. Fabio Zavatarelli, i capi
        daccusa contro luovo, che vanno dalle lesioni aggravate e continuate al
        fegato, agli atti di libidine gastronomica violenta anche in associazione con altri
        ingredienti; dalla costituzione di banda armata di grassi, colesterolo e proteine, allo
        spaccio di salmonella e antibiotici. 
         
        Quando laccusa è a favore della difesa 
         
        Altro che crimini contro la linea e la salute! Limputato uovo si dichiara non
        colpevole e la difesa ne ribatte i capi daccusa, chiamando a testimoniare - in
        qualità di persone informate sui fatti - una serie di esperti che contribuiranno a
        provare lassoluta estraneità dellimputato dai reati contestati, e
        richiedendone lassoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. 
         
        Nel corso dellistruttoria dibattimentale, infatti, la difesa dimostrerà che le uova
        non sono assolutamente dannose per il fegato, anzi, considerando lelevato contenuto
        di sostanze ad azione protettiva della cellula epatica, sono utili per il metabolismo
        dellepatocita. Inoltre, le uova sono gustose, consentono di preparare pietanze
        fantasiose e saporite sposandosi con alimenti semplici (carciofi, zucchine, asparagi,
        patate) ma anche molto sofisticati (uno su tutti, il tartufo).  
          
         
        Danno tanto, in termini di sapore e piacere della buona tavola, e chiedono davvero poco.
        Assolutamente semplici da cucinare, le uova sono immancabili sia nel frigorifero dello
        studente universitario, perennemente sotto esame, che in quello della donna manager,
        iperattiva e che ha sempre meno tempo per la casa e la famiglia.. E questo perché
        luovo è amico dei single come anche delle famiglie numerose. Si prepara in pochi
        minuti, piace a tutti, non bisogna essere gourmet per trasformarlo in una cenetta di
        soddisfazione: dal punto di vista nutrizionale ma anche pensando al piacere della tavola.
        Provate una omelette al formaggio e capirete di che cosa stiamo parlando! 
         
        Altra accusa da rigettare è quella che le uova contengano troppo colesterolo. A fornire
        un contributo decisivo a fugare i dubbi relativi alla presunta relazione tra consumo di
        uova e incremento del rischio di cardiopatie è lo studio condotto da Frank Hu e dai suoi
        collaboratori dellHarvard School of public Health pubblicato dal Journal of the
        American Medical Association nellaprile del 1999. Questo studio ha condotto a
        risultati di grande rilevanza pratica: mangiare un uovo al giorno non influisce
        sullincidenza delle malattie cardiovascolari nelle persone sane. In parole semplici:
        non fa aumentare il livello di colesterolo nel sangue.  
         
        Il colesterolo delluovo, infatti, è presente solo nel tuorlo, in ragione di circa
        185 mg per uovo (valore recentemente aggiornato dall'Istituto Nazionale della Nutrizione).
        Tale quantità copre buona parte della quota di colesterolo assunto con gli alimenti, che
        si consiglia in genere come dose "prudente" (300 mg/ die). Tuttavia spesso il
        consumatore è portato a rinunciare a questo alimento perché lo ritiene ricco di grasso e
        di colesterolo. In realtà il contenuto in grassi va guardato senza pregiudizi, per quanto
        riguarda i riflessi sulla salute.  
         
        Infatti, contrariamente a quanto si potrebbe pensare trattandosi di grassi di origine
        animale, la composizione in acidi grassi delle uova (determinata recentemente con
        metodologie sensibili ed accurate) ha mostrato una scarsa presenza di acidi grassi saturi
        ed una presenza più elevata di acidi grassi insaturi con prevalenza di acido linoleico e
        di acido arachidonico. Ricerche recenti, inoltre, hanno dimostrato che è comunque
        possibile ridurre il tenore in colesterolo delle uova giocando su diversi parametri quali
        la razza di ovaiole, la composizione dei mangimi, l'età delle galline e quindi il peso
        delle uova.  
         
        Così, ad esempio, si è visto che uova più piccole hanno un contenuto in colesterolo
        sensibilmente più basso non solo in valore assoluto, ma anche in valore percentuale
        rispetto alle uova più grandi. Le uova, inoltre, sono altamente proteiche, da sempre
        costituiscono la proteina nobile più a buon mercato, e per questa ragione sono alimento
        etnico per eccellenza. Usate da sempre in tutte le culture gastronomiche del mondo (le
        più sofisticate come le più povere), hanno aiutato anche la società italiana, in tempi
        in cui il boom economico era lontano da venire, a sbarcare il lunario e a far quadrare i
        conti familiari. Senza che la cintura fosse troppo tirata. Una motivazione quasi da
        medaglia 
 al valore sociale! 
         
        Assolutamente da smentire è anche laccusa che le uova contengano la salmonella. Le
        salmonelle, infatti, sono germi che possono essere presenti in tutti gli alimenti, sia di
        origine vegetale che di origine animale e che vengono facilmente inattivate dalla cottura.
        Le uova fresche raramente contengono microrganismi al loro interno e comunque - in quei
        rarissimi casi - sempre in numero piuttosto esiguo. Il guscio pulito rappresenta poi
        unottima protezione dalle salmonelle, in grado di mantenere luovo edibile per
        diverso tempo. La penetrazione di eventuali microrganismi allinterno è sfavorita
        dalla presenza della cuticola esterna, della membrana interna e dei fattori antimicrobici
        presenti nellalbume.  
         
        Luovo può a volte diventare veicolo di tossinfezioni alimentari ed in particolar
        modo di salmonellosi ma i dati epidemiologici dimostrano che nella maggior parte dei casi
        le salmonellosi sono causate dalla scorretta manipolazione e preparazione di cibi
        contenenti uova e anche altri ingredienti che non necessitano di trattamento termico prima
        del consumo, come ad esempio tiramisù e maionese. Spesso, infatti, nella preparazione di
        queste specialità non vengono utilizzate uova fresche o di sicura origine e soprattutto
        non vengono rispettate tutte quelle norme igieniche che sono fondamentali nella
        preparazione degli alimenti. Il più delle volte, inoltre, tali cibi vengono mantenuti per
        periodi più o meno lunghi a temperatura ambiente dando la possibilità ai microrganismi,
        anche se inizialmente presenti in numero esiguo, di moltiplicarsi velocemente fino a
        raggiungere una carica in grado di provocare sindromi gastroenteriche nel consumatore.  
         
        Per fortuna, e - maggiormente - grazie alla cura che i produttori nazionali pongono
        alligiene degli allevamenti, luovo da consumo fresco non è mai, in quanto
        tale, responsabile di salmonellosi. Pensiamo se così non fosse, a quale lutto colpirebbe
        la pasticceria se non esistessero più le uova. Potremmo dire addio al tiramisù e allo
        zabaione, alla torta della nonna e alla crema chantilly
 E destate perderemmo
        il piacere rinfrescante, e goloso, di un buon gelato cremoso. Non dimentichiamo poi che le
        uova sono assolutamente indispensabili anche per la sopravvivenza della pasta fresca e che
        dire uova significa dire anche fettuccine, tagliatelle, ravioli, lasagne, tortellini e
        pappardelle. Senza di loro mezza gastronomia regionale italiana si vedrebbe privata del
        proprio piatto forte, del piatto eponimo e portabandiera: il primo, e cosa sarebbe allora
        la nostra tavola? 
         
        Non è vero, infine, che le uova italiane contengano antibiotici. Per smentire questa
        accusa, basta ricordare che il nostro paese è allavanguardia in Europa per quanto
        riguarda i controlli sanitari a tutela del consumatore, e come, allautocontrollo dei
        produttori, si affianchi anche il Piano Nazionale del Ministero della Sanità per il
        controllo dei residui farmacologici, che garantisce assenza di sostanze estranee nelle
        uova.  
         
        La legge stabilisce, infatti che, qualora la gallina ovaiola dovesse subire, per
        necessità, un trattamento farmacologico le sue uova non potranno essere avviate al
        consumo prima che siano trascorsi i tempi necessari al totale smaltimento del farmaco
        dallorganismo del volatile e dalle uova stesse. Naturalmente, nellambito del
        proprio autocontrollo anche le aziende effettuano tutta una serie di verifiche analitiche,
        allo scopo di garantire al consumatore un uovo sano, assolutamente privo di residui
        farmacologici.  
         
         
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