Caffe' Europa
Attualita'



Donne in politica, è un valore aggiunto?

Tommaso Debenedetti

 

Articoli collegati
Bologna/Lettera di un elettore arrabbiato
Donne in politica, è un valore aggiunto?
Forse c’è un vincitore: Occhetto
Bussole rotte, naufraghi disorientati
Quando le identità non interessano più a nessuno
Rischio fiducia per un autunno caldo

 

La sconfitta di Silvia Bartolini a Bologna lo dimostra inequivocabilmente: non basta essere donne – magari anche giovani e fotogeniche – per vincere le elezioni. Chi riteneva che fosse sufficiente candidare una signora per aumentare i consensi è rimasto deluso, come pure chi sosteneva che essere donna costituisse un handicap ( basti pensare ai risultati ottenuti a Torino da Mercedes Bresso e a Milano da Ombretta Colli ). A constatare la diminuita influenza del ‘fattore-donna’ sugli esiti elettorali sono, con sfumature diverse, tutte le personalità della politica ‘al femminile’ che abbiamo interpellato nel nostro sondaggio.

ROSA RUSSO JERVOLINO (ministro degli Interni) "Le ultime amministrative dimostrano in modo inequivocabile che vittorie e sconfitte non hanno nulla a che fare con il fatto che il candidato sia un uomo o una donna. Contano in modo assai maggiore i programmi, le capacità individuali, la chiarezza del messaggio politico, lo schieramento o il partito rappresentato: Nonostante ciò, naturalmente, mi sembra che la presenza delle donne in politica sia una realtà sempre più necessaria ed auspicabile, che in Italia, del resto è in continuo aumento".

41eledonne02.jpg (22936 byte)

TIZIANA MAJOLO (deputata Forza Italia) "Non basta mettere le donne in lista. I partiti, infatti, continuano a trattare le candidate come bambolette di bella presenza o, peggio ancora, a vedere il fatto di dare spazio al genere femminile come un obbligo cui ottemperare svogliatamente. La Bartolini, a Bologna, ha perso per questo: non è stata sostenuta dal suo partito e dalla coalizione che l’aveva presentata. Posso dirlo con sincerità? Pur essendo lieta della vittoria di Guazzaloca, sono, come donna, dispiaciuta e quasi offesa del modo in cui è stata trattata, dalla stampa e dai politici, una persona intelligente come Silvia Bartolini. Purtroppo è così: I partiti hanno paura delle donne, della loro concretezza, della loro ripugnanza nei confronti delle piccole manovre e degli intrighi, della loro vicinanza alla società".

ROSY BINDI (ministro della Sanità) "Credo che gli elettori, non da oggi, siano ben più attenti al programma di un candidato, alla sua personalità e al suo curriculum che non al suo essere donna o uomo. Le amministrative hanno dimostrato proprio questo: basta osservare con attenzione i risultati per accorgersene.".

41eledonne03.jpg (15611 byte)

ANGELA NAPOLI (deputata An) "La sconfitta della Bartolini a Bologna dimostra quanto vado dicendo ormai da anni: non serve candidare una donna per aumentare i consensi. Occorre invece modificare davvero la linea dei partiti e lavorare in modo finalmente serio per migliorare concretamente il ruolo delle donne nella società: il che è ben diverso dal trasformarle in una bandiera, in una gradevole faccia da manifesto!"

GIOVANNA MELANDRI (ministro Beni Culturali) "Le recenti amministrative, come del resto la composizione dell’attuale governo, dimostrano che la presenza delle donne in politica sta aumentando per quantità, livello e qualità. Però tutto questo non va sopravvalutato: le donne possono essere (o non essere ) all’altezza dei loro compiti esattamente come gli uomini. Credo che di questo gli elettori ne siano pienamente coscienti: Sono semmai i media a sottolineare le differenze, a puntare sull’immagine".

41eledonne07.jpg (20927 byte)

SANDRA FEI (deputata An) "Il fatto che molte donne siano presenti in lista è comunque positivo, perché le donne sono maggioranza nella società. Finalmente, nella politica come nel mondo imprenditoriale, ci si sta accorgendo della competenza e dell’affidabilità delle donne. Questo è un fatto ottimo, al di là delle vittorie e delle sconfitte, segno che un candidato comincia ad esser valutato per i propri meriti, e non sulla base del sesso".

LIVIA TURCO (ministro Affari Sociali) "Sarebbe assurdo pensare –ma non credo che qualcuno lo abbia fatto- che la candidatura di una donna rappresenti di per sè una garanzia di successo. La presenza delle donne in politica è e resta, successi o insuccessi a parte, un fattore essenziale, che però sarebbe sbagliato analizzare come se si trattasse di un fenomeno curioso o insolito".

Articoli collegati
Bologna/Lettera di un elettore arrabbiato
Donne in politica, è un valore aggiunto?
Forse c’è un vincitore: Occhetto
Bussole rotte, naufraghi disorientati
Quando le identità non interessano più a nessuno
Rischio fiducia per un autunno caldo

 

Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui

Archivio attualità

 


homearchivio sezionearchivio
Copyright © Caffe' Europa 1999

Home | Rassegna italiana | Rassegna estera | Editoriale | Attualita' | Dossier |Reset Online |Libri |Cinema | Costume | Posta del cuore | Immagini | Nuovi media |Archivi | A domicilio | Scriveteci | Chi siamo