Questa missiva è pervenuta a Caffè Europa a proposito
dell'ultimo film di Kubrick. La pubblichiamo volentieri, con il permesso dell'autore.
Ho appena visto Eyes Wide Shut. A domanda "bello?" non posso
rispondere, il quesito essendo mal posto. Non è film "bello o brutto". O è un
capolavoro o ci hanno un pò truffati. Dato tuttavia che è impossibile trattenersi dal
dare giudizi che non costano nulla (e pare ci sia anche chi è pagato per dare giudizi e
influenzare quelli degli altri e per questo riceve del danaro in quantità ragionevole, il
che dà la misura della soddisfazione di essere "un critico" e del potere
implicito e non riconosciuto che ne consegue), beh, per me è capolavoro. Pronto tuttavia
a discuterne, e questo mi fa dubitare della giustezza del mio giudizio. Dato che
"Sgt. Pepper Lonely Hearts", "Franny and Zooey", "The
Godfather"o San Francisco non si discutono. E basta.
Comunque, cose che ho imparato guardando "Eyes Wide Shut":
1-Nicole Kidman ha un di dietro notevole.
2-Le prostitute nei film americani hanno sempre un libro di psicologia
in evidenza. Anche questa lo ha e forse per questo, e come al solito, ha intelligenza
sopra la media.
3-Gli occhi di Tom Cruise sono riconoscibili anche sotto una maschera.
4- Leelee Sobiesky (la giovane attrice che interpreta il ruolo della
figlia del proprietario del negozio di costumi teatrali, ndr) è, in prospettiva, la star
di domani, più di Monica Potter e della sorellina un pò "facile" di
Pleasantville. Che Sobiesky migliori a vista d'occhio e abbia quel qualcosa che divide chi
guidi una Aston Martin da chi si accontenti della Ferrari, si sarebbe visto poco dopo in
"La figlia di un soldato non piange mai" (benché per motivi di distribuzione
Lelee appaia più giovane in "Eyes"). Può essere usata con grande risultati
anche in cose più commerciali, come la serie tv ora in onda su NBC "Excalibur".
5-Tutto il film è sul "farlo". Come ovvio, i due
protagonisti della vicenda sono praticamente gli unici due che ne parlano continuamente e
non lo "fanno" mai. Appare chiaro come in questo caso il cinema imiti la vita.
Almeno quella vera delle persone comuni che non hanno il bigliardo in bagno
6- Ho sempre pensato che Tinto Brass sia in grado di muovere la
macchina da presa come pochi ma, per motivi vari, mai dotato di una storia che valga la
pena di essere raccontata. E se non vale la pena di farlo, farlo bene non vale la pena.
L'unica volta in cui la storia c'era ("La Chiave") il film non era affatto male.
Dico ciò perché i primi due minuti di "Eyes", e senza offesa per nessuno,
hanno la stessa luce "tinta" di Tinto e Nicole si produce con naturalezza in un
gesto identico a quello fatto da Serena Grandi in tempi non sospetti.
7- La musica, anzi quelle due note ripetute, sebbene certo
giustificate, nell'ultima parte del secondo tempo stancano un pò.