Nulla è vero in assoluto
Joan Fontcuberta con Maria Teresa Cinanni
Articoli collegati:
Giornali in guerra: un
dibattito in corso
Gli altri siamo noi
Storia, concetti e definizioni
Il test del bravo filosofo
relativista
Nulla è vero in assoluto
La verità è l’invenzione di
un bugiardo
Antropologia e filosofia
Joan Fontcuberta (Barcellona 1955), protagonista del panorama
fotografico contemporaneo, spopola anche in Italia, grazie al
successo della mostra allestita a Palazzo delle Esposizioni a Roma
dallo scorso 11 luglio. Un’invasione di arte e verità, un misto
di apparenza e realtà, secondo la migliore tradizione di questo
artista spagnolo noto nel mondo per i suoi “scherzi” fotografici
e per il totale relativismo della sua arte.
Il dubbio è l’indiscusso protagonista delle sue opere, realizzate
proprio per sollevare sospetti sulla finta autenticità di ogni
evento che ci circonda. Nulla è vero in assoluto, nulla è certo
anche se appare tale: questi i messaggi che le immagini di
Fontcuberta si propongono di diffondere e lo fanno con uno humour
fine e impertinente alla Oscar Wilde. Fontcuberta compone
riflessioni metafotografiche e, alla stregua di un prestigiatore,
rivela i trucchi - politici, ideologici, epistemologici - attraverso
i quali l'illusione si confonde con la realtà.

L’esposizione che, visto il successo ottenuto è stata prorogata
fino al 29 ottobre, insinua nello spettatore il dubbio costante
sulla veridicità delle immagini, e mostra, dietro la parvenza della
documentazione fotografica, la forza della manipolazione e il
relativismo insito in qualsiasi forma di comunicazione. "Non
bisogna accogliere indistintamente tutto ciò che ci viene
propinato", spiega l'artista, "perché dietro molte
verità si cela una menzogna".
Ma con l'opera di falsificazione non contribuisce a divulgare
ulteriormente la menzogna?
Tutt'altro! I miei falsi artistici non sono finalizzati ad
ingannare lo spettatore, ma a farlo riflettere. Non è necessario
che ciò avvenga subito dopo aver visto la mostra, potrebbe accadere
anche dopo anni, mi sentirei ugualmente soddisfatto.
Tutte le foto esposte sono il frutto di una manipolazione?
Non tutte. Molti soggetti rappresentati esistono realmente, ma
sono stati da me semplicemente ricreati. Il serpente pericoloso
della riserva indiana con le zampe di gallina che appare inn una mia
fotografia esiste davvero, io mi sono limitato a realizzarlo
servendomi dei resti animali di uno zoo della Provenza. Esiste un
fantomatico professore tedesco che vorrebbe invalidare la teoria
darwiniana, solo che quello che ho ritratto io è un mio amico
d'infanzia. Il massimo si raggiunge quando anche le riviste
specialistiche riprendendono le mie immagini e pubblicano la
"notizia" come scoop.

E' accaduto?
Beh, si. Il bello è che non sempre è stato intenzionale. Mi
spiego: in alcuni casi chiedo ai direttori di testate in vista di
supportare la mia finzione dedicandole largo spazio e di svelare il
segreto solo dopo qualche giorno. Così è avvenuto lo scorso
inverno sulle pagine del quotidiano spagnolo La Vanguardia.
Altre volte, invece, accade che i giornalisti inviati dalle varie
redazioni vadano via prima della fine della conferenza stampa,
credendo quindi di aver visto cose certe, e le riportano fedelmente,
battendo sul tempo i colleghi delle altre testate. Salvo, poi,
scoprire il giorno dopo che sono stati vittime di un imborglio, di
una finzione artistica. Sono i rischi del mestiere.
E nei musei dove espone le sue opere viene sempre chiarito
l'equivoco?
Mai. Anzi mi servo di tavole, spiegazioni scientifiche, pagine
di giornali per avvalorare l'"autenticità" delle mie
foto. Nel Parco Nazionale della Provenza esistono vari resti
fossili. Qui, tempo fa, aiutato da un gruppo di collaboratori, ho
trasferito uno scheletro proveniente dal vicino museo di
archeologia, spacciandolo per il resto di una sirena e dimostrando
quindi che le sirene sono realmente esistite. La gente credeva a
ciò che aveva innanzi, rimaneva ore a leggere le didascalie e una
nota rivista scientifica americana ha pubblicato la foto in
copertina. Un successo.

Da cosa deriva, secondo lei, questa fiducia incondizionata?
Da vari fattori. Innanzi tutto siamo in genere poco propensi a
dubitare di ciò che leggiamo sui giornali o vediamo in televisione.
Lo facciamo soltanto quando siamo stati avvisati già in partenza
che si tratta di una finzione, ad esempio al cinema, mai con un
documentario o con le notizie dei TG e dei giornali. E c'è anche il
fattore "credenza popolare" da non sottovalutare. Le
sirene in questione, ad esempio, fanno parte del nostro bagaglio
mitico. Avvalorare la loro esistenza è un po' come dare credito a
un sogno, a un'immagine della nostra infanzia.
Qual è stata la molla che ha fatto scattare in lei questo
procedimento?
La mia diffidenza congenita. Il fatto che non esiste, a mio
avviso, una sola verità, ma molteplici interpretazioni. Ogni cosa
è soggetta a mutazione e le verità o presunte tali mutano a
seconda dei tempi, dei luoghi, dell'establishment politico.
Che influenza ha avuto la politica sulla sua arte? Si può dire che
il suo onnipresente relativismo sia stato anche una forma di
ribellione al regime franchista?
Sicuramente si. Attraverso le mie foto combatto o cerco di
combattere tutto ciò che è assoluto, incluso il potere
istituzionale. Non esiste una chiesa giusta, né un giusto regime,
né una sola religione. Bisogna dubitare di tutto. Sondare ogni
cosa, analizzarla, trarre la verità indipendentemente dal contesto,
relativizzare tutto.
Inclusi gli eventi storici, mi pare di capire, visto che tra le sue
foto ve ne sono alcune provenienti dalla NASA. Confuta la
veridicità dell'atterraggio sulla Luna?
No, insinuo il dubbio che possa non essere stato vero.
D'altronde proprio le foto della NASA mostrano chiaramente delle
contraddizioni. Ad esempio la storica immagine dell'astronauta
appena atterrato è illuminata da sinistra, ma stranamente risulta
ben visibile la bandiera americana che si trova sulla destra, in una
zona d'ombra. Per cui o l'immagine è stata manipolata per mettere
in evidenza il simbolo Usa o è falsa. Io non ho una risposta.
Semplicemente diffido.
Il suo progetto Sputnik è finalizzato ad invalidare ulteriormente
quell'evento?
Non proprio. Attraverso Sputnik mostro come sia possibile far
credere a chiunque che un certo evento è realmente esistito.
Sputnik è un'associazione fantasma, inventata da me, che si occupa
di ritrovare l'astronauta russo scomparso nello spazio. Per
avvalorare il tutto, espongo molte foto riguardanti la biografia
dell'astronauta, la sua passione per le macchine volanti, foto di
gruppo durante i corsi di perfezionamento da lui frequentati e,
infine, mi servo di docenti di lingua russa dell'Università di
Barcellona che tengono lunghi e noiosi discorsi sull'attività
dell'associazione, fingendo di essere i responsabili del progetto.
Risultato? La platea ascolta incuriosita e va via convinta di aver
conosciuto una parte di storia russa finora taciuta.
La fotografia come il cinema o il teatro dunque?
Beh si, in fondo anch'essa è un'arte che non ha bisogno di
ricorrere al virtuale per demistificare la realtà. Sono sufficienti
piccoli, ma "scientifici" accorgimenti.
Uno schiaffo al dominio di Internet e al culto dell'immagine che
l'America ha esportato in tutto il mondo?
Internet è utile, ma come ogni cosa passibile di critiche.
Inutile dire che pullula di falsità, bisogna stare molto attenti a
riconoscerle e non è sempre un'impresa semplice. Per quanto
riguarda gli States credo che esistano al suo interno una
molteplicità di fattori e di società, non tutti negativi. C'è un'intellighentia
molto attiva e capace e una fetta della popolazione bigotta e
credulona. E' quest'ultima ovviamente che schernisco e prendo in
giro, esortandola implicitamente a riflettere, prima di esprimersi e
di agire.
Articoli collegati:
Giornali in guerra: un
dibattito in corso
Gli altri siamo noi
Storia, concetti e definizioni
Il test del bravo filosofo
relativista
Nulla è vero in assoluto
La verità è l’invenzione di
un bugiardo
Antropologia e filosofia
Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da
fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui
Archivio
Attualita' |