Piacere e“dimensioni”
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Non tutti sanno che...
Questo articolo fa parte di un dossier a cura del sito www.e-sessuologia.it
, e viene ripubblicato con l'autorizzazione degli autori.
Navigare cercando siti “alternativi”, non senza un pizzico di
vergogna. Chiunque, prima o poi, si troverà navigando navigando a
cliccare su un sito che scotta. Anche solo per curiosità.
Ma il popolo di Internet non è solo un popolo di curiosi. E’
soprattutto un popolo di gente che ha fatto della rete un sistema di
vita, di conoscenza, di relazione. Anche a proposito di sesso. E’
quanto è emerso dalle prime 1000 ore di attività del sito www.e-sessuologia.it
(un osservatorio sulla sessuologia , il primo in Italia, sul quale
poter porre tutti i quesiti ) nell’ambito del portale www.e-salute.it
.
Ma è poi così diverso il popolo di Internet da quello che i medici
vedono nei loro studi? Lo chiediamo al professore Emmanuele A. Jannini
professore di sessuologia medica all’Università de L’Aquila e
membro del Comitato scientifico della Società di Andrologia Medica.
Chi si rivolge ad un esperto su Internet generalmente lo fa perché è
protetto dall’anonimato. Forse in uno studio medico non entrerebbe
mai per porre le stesse domande. Ma è bene partire da un presupposto
fondamentale: il popolo di Internet non è certo fatto solo da
perversi e persone che non sanno vivere bene il sesso. E Internet non
è necessariamente negativo. Tutto sta a come il mezzo viene vissuto.
Quali sono le differenze tra chi si rivolge ad un medico in uno
studio e chi contatta Internet?
Chi entra in uno studio ha superato il livello della vergogna che
inevitabilmente comporta il dover parlare guardando negli occhi una
persona. Ci si sente giudicati. Chi è su Internet, invece, non si
fida ancora del rapporto diretto con il medico e, anzi, tende a
mettere sotto esame l’esperto contattato. Solo se le risposte
saranno esaurienti, dirette e rapide il medico avrà superato l’esame.
Quali sono le domande che le rivolgono su Internet?
Gli uomini soprattutto domande sulla dimensione del pene. E’ quasi
un’ossessione. In genere è una domanda che non mi viene posta da
chi viene a studio, il rapporto fra chi si confessa in Internet e chi
a studio è di 8 a 2. Chi mi contatta personalmente cerca una
soluzione clinica, racconta un sintomo e confida in una terapia. Il
desiderio è fondamentalmente quello di sentirsi dire che il loro
problema sessuale è organico, fisico e non psicologico. Meglio “malati”
che “anormali”: è questa la filosofia che li spinge. A studio si
parla di impotenza, eiaculazione precoce, orgasmo femminile, a
Internet si rivolgono domande alle quali non si trova risposta come
dimensioni del pene, desiderio sessuale , ecc. Non ci si vergogna di
porre interrogativi.
C’è una categoria nuova di utenti che è stata messa in evidenza
da Internet?
Forse sì, sono i “forsennati del sesso” e cioè coloro che ne
sono quasi dipendenti. Sono in aumento le domande che, attraverso
Internet, ci vengono rivolte a questo riguardo.
Il sesso ai tempi di Internet: cosa è cambiato?
Internet ha una grande forza: soddisfa la curiosità. E questo è un
gran bene. Perché la curiosità è il “motorino di avviamento”
del desiderio e quindi mette in atto tutti quei meccanismi che sono
alla base della sessualità. Curiosità è fantasia, è sogno, è
evasione. Ma Internet ha un rischio : cioè che alla lunga la fantasia
diventi desiderio, bisogno, necessità. Che si provi piacere solo se
si riesce a soddisfare quella curiosità. E il video sostituisca la
realtà.
Sono cambiate le fantasie, le perversioni?
No, è però cambiato il modo in cui vengono vissute. E in più si è
amplificata la platea. Oggi chiunque sappia muoversi nella rete riesce
ad approdare ai siti dedicati alle più svariate perversioni e
scoprire cosa voglia dire essere feticisti, masochisti, ecc.. C’è
chi ne rimarrà incuriosito, chi disgustato, chi scoprirà un lato
sconosciuto di se stesso. E poi c’è chi si sente giustificato: ci
sono persone che pensano come me , quindi mi sento normale. La
differenza con la pornografia tradizionale è proprio l’accessibilità.
Appago la curiosità e scopro nuove strade: la coppia se ne
avvantaggia?
Tutto dipende da come la cosa viene vissuta. Se trovo un appagamento
completo, se sazio tutta la curiosità sul web è evidente che smetto
di considerare la fantasia come tale, la reputo un desiderio. Un
fenomeno in crescita è quello delle ore dedicate a Internet la sera,
da casa. Ore tradizionalmente dedicate al partner.
Un’accusa spesso rivolta a Internet è che accende interruttori “sopra
le righe” anche in chi, altrimenti, non avrebbe accesso a tutto
questo sesso estremo.
E’ un rischio che esiste. Così come esiste il pericolo che una
persona che ha difficoltà di relazioni per colpa di Internet tenda a
chiudersi in se stessa. Mi spiego meglio: anche se ho difficoltà a
relazionare con gli altri non posso fare altro che forzarmi e cercare,
per avere dei contatti, di vincere le mie paure. Con Internet soddisfo
fantasie e curiosità rimanendo chiuso nel mio guscio.
www.e-sessuologia.it è il primo osservatorio web sulla sessuologia
in Italia. Quale è la sua importanza?
Ricopre un ruolo fondamentale su due piani diversi. Innanzitutto per l’utente
che avrà a disposizione un luogo dove essere libero di poter avere
dubbi e porre domande. Fantasie, curiosità, perversioni, dubbi: non
esistono argomenti tabù. Inoltre avrà come interlocutori specialisti
di diverse aree. Questo è un portale multidisciplinare, dove l’aspetto
psicologico e l’aspetto organico godono di pari importanza. Il sito
è il primo, vero, grande tentativo di modello integrato: i problemi
sessuali sono problemi multifattoriali che richiedono un approccio
multidisciplinare.
E poi avrà un ruolo fondamentale per il medico: avremo modo tra sei
mesi, un anno di tirare le fila e poter dire di conoscere meglio
questo popolo di Internet e le sue problematiche. Sarà un
osservatorio privilegiato perché avremo a disposizione utenti che
trovano il coraggio di dire cose che solitamente tendono a nascondere.
Ed infine sarà uno strumento oltre che di conoscenza anche di terapia
perché avere più informazioni a disposizione, poter porre le domande
a degli esperti vuol dire avere consigli mirati e magari ridurre paure
e ansie. Alla fine questo osservatorio potrà essere utile per chi
studia i comportamenti della Società.
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