Nella Berlino che rinasce e si candida a
diventare una delle capitali del ventunesimo secolo e accaduto un fatto strano: la
quinta ha rubato la scena, il fondale architettonico si e mangiato lo spazio della
vita che deve ospitare. E accaduto insomma che per i media di tutto il mondo la
capitale tedesca sia oggi soprattutto Potsdamer Platz, il Reichstag, Friedrichstrasse; e
che i suoi protagonisti vivano a Londra, a Parigi o a Genova piuttosto che a Kreuzberg o
sullUnter den Linden. Fatto strano, perche in questi anni la citta non
e cambiata solo per mano dei vari Norman Foster, Renzo Piano, Jean Nouvel;
perche insomma gli sguardi concentrati sulle gru e sui palazzi hanno spesso
trascurato di registrare una metamorfosi ben piu radicale, che ha intaccato i tempi,
le abitudini, lanima stessa della capitale tedesca.
Berlino oggi e una citta giovane. Anche a dispetto dellanagrafe, che
ti fa incontrare giovani stilisti sopra i quaranta, giovani registi a meta dei
trenta, giovani riviste con la freschezza del primo numero anche dopo anni di onorato
servizio. Berlino e giovane perche non sai mai da dove venga ne dove
stia andando; e perche i suoi protagonisti sono arrivati al successo sulle ali di un
sogno, e anche ora che ce lhanno fatta sono ben decisi a non scegliere tra il
miraggio dellespressione e la realta della professione.

Si continua a correre, ad esempio, nelle Sophiensaele del quartiere di Mitte: uno
spazio di inizio secolo che a fine 96 viene affittato per quattro soldi da un gruppo
di teatranti e nel giro di pochi mesi diventa la mecca indiscussa della nuova scena
berlinese. E ormai lunico palazzo cadente di una zona in pieno boom
immobiliare, ma la direttrice Amelie Deuflhard spera di non dover mai rinunciare allo
charme dei calcinacci, delle macchie sul muro, delle pozzanghere in cortile: Tutto
qui ci ricorda che siamo una struttura aperta, che comunica col pubblico e con le altre
arti. Che dobbiamo continuare ad attingere ai talenti di questa citta, agli allievi
delle scuole e al circuito dei teatri off. Quattro assi di legno per palcoscenico,
quattro tubi dacciaio per platea: non ce voluto molto alle Sophiensaele
per diventare uno degli indirizzi piu ambiti del teatro tedesco e per proiettare i
suoi protagonisti nellempireo dellestablishment berlinese. Da qualche mese
infatti la coreografa Sasha Waltz e limpresario Jochen Sandig, trentenni che in
questi anni hanno fatto la fortuna del teatro in Sophiestrasse 18, sono passati a guidare
la rinnovata Schaubuehne, il teatro che fu di Peter Stein, di Bruno Ganz e di Otto Sander
e che da gennaio 2000 vuole tornare ad essere il primo teatro di Berlino (Sophiensaele
permettendo).
Mitte e il quartiere in cui per dieci anni tutto e stato davvero possibile:
fondare un teatro con gli amici e scoprirsi dei geni, chiamare a raccolta un gruppo
dartisti e diventare il maggior gallerista della citta. E successo a
Klaus Biesenbach, trentenne dassalto arrivato in citta subito dopo la caduta
del Muro, che in pochi anni e riuscito a fare di Berlino una delle tappe obbligate
del circuito dellarte contemporanea. Anche in questo caso la carriera confina col
sogno, e il passo dai venti metri quadri ad affitto agevolato alla direzione delle
Kunstwerke (Auguststrasse 69) e allorganizzazione della Biennale berlinese
darte contemporanea (II edizione: settembre 2000) sembra davvero troppo lungo per
non aver richiesto che un paio danni e non essere in fondo che una delle tante
storie esemplari della Berlino anni novanta. Esemplare e straordinaria come la storia di
Cynthia Barcomi, trentenne di Seattle che arriva a Berlino per fare la ballerina e in
pochi anni diventa invece la regina dei bagels: apre uno, due, tre locali e riscalda le
notti berlinesi con le ricette della cucina ebraica. Ovviamente a Mitte e ovviamente in
uno dei magnifici cortili interni dei caseggiati dellepoca di Weimar.

Altro quartiere, stessa storia: ci spostiamo infatti piu a est e arriviamo a
Prenzlauerberg (Kastanienallee 79), dove nel solito splendido cortile cadente si fa fatica
a trovare latelier di Thatchers, uno dei marchi che stanno rilanciando la moda made
in Berlin. A Thomas Mrozek, che con Ralf Hensellek firma le collezioni, chiediamo come
e cambiata in questi anni Berlino: Era unisola in cui tutti si sentivano
artisti, ora e una grande piazza in cui non basta piu il talento. Qualsiasi
cosa fai bisogna devi saperla vendere. Anche Mrozek ha iniziato occupando quattro
mura fatiscenti quando a est non si capiva bene chi fosse proprietario di cosa, e anche
lui ha una storia underground e un presente sotto i riflettori dei media: Ma
lavoriamo ancora tra amici e Berlino e bella proprio per questo: perche se ad
esempio ti serve la musica per un Cd-rom non hai che da metterti in cerca, girare per
locali e puoi stare sicuro che prima o poi trovi il gruppo che fa per te.
Contaminano i teatranti, contaminano gli artisti, contaminano gli stilisti: tutti alla
ricerca di tutti e tutti sicuri di riuscire a trovarsi. A Berlino.
Come si sono trovati i giovani architetti di Freitag: ancora un cortile di inizio
novecento, ma questa volta a Kreuzberg, in quello che era lultimo angolo di
Occidente prima del Muro. Freitag e un marchio darchitettura di interni nato
nellaprile 99 (stand per la Smart a Francoforte, set per la Tv pubblica
tedesca ZDF), di proprieta di cinque amici di Hannover che come tanti non hanno
resistito al richiamo della Berlino di fine millennio: Non abbiamo molti clienti
berlinesi - ci dice Markus Fischer, architetto trentenne da un paio danni in
citta - ma la capitale ormai e un magnete. E come noi sono arrivati tantissimi
altri giovani imprenditori, tanto che a Berlino si vanno riformando circoli di amici da
tutte le parti della Germania. Ma la citta, domandiamo, sta ancora crescendo?
Certo. In questi anni e stata costruita la cornice, ma la maggior parte dei
palazzi sono ancora vuoti e andranno riempiti di gente e di lavoro. E con la citta
cresceremo anche noi, perche in cinque davvero non ce la facciamo piu. I
giovani architetti di Freitag condividono lenorme hangar-ufficio con tre riviste e
una ditta di software: saranno venti persone, il piu vecchio e ben lontano dai
trentacinque anni.
Giovani anche nel cortile accanto, Schlesische Strasse 28, redazione
di Style and the family tunes. Anche questo e un progetto
anni novanta, anche questo un fenomeno di subcultura affiorata in
superficie e anche questa e unazienda che non ha ancora
smesso di crescere. Style e la tipica rivista di tendenza,
un bimestrale (che il prossimo anno diventa mensile) con una tiratura
di 18.000 copie (che il prossimo anno salgono a 25.000). A Christian
Tjaben, che ne e il guru musicale, facciamo la domanda che
chi ci ha seguito sin qui si sara posto da un pezzo: ma e
davvero tutto oro quello che luccica a Berlino? Sai come:
ti dicono che Berlino e la citta del momento. Lo senti
dire, lo senti ripetere, tanto che alla fine ci credi. E ti metti
sotto come se stessi vivendo davvero nella citta del momento.
Cosi, a furia di mettersi sotto, ci si ritrova davvero a vivere
nella citta del momento. Chiaro, no?