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Sondaggio/Milosevic? Eticamente inaffidabile ma resta un capo di Stato

Tommaso Debenedetti

 

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Slobodan Milosevic è riconosciuto da tutti come il principale responsabile della guerra nella ex-Jugoslavia e della pulizia etnica nel Kosovo, tanto che si parla di una sua possibile incriminazione presso il tribunale internazionale dell’Aja per i crimini di guerra ma è indispensabile trattare con lui. Nonostante le sue responsabilità criminali è necessario considerarlo un interlocutore per il negoziato di pace. E' questo l'esito dell'indagine condotta dalla redazione di Reset tra politologi, intellettuali, studiosi di diritto.

Gli intervistati si sono mostrati concordi sul fatto che, sul piano puramente etico, Milosevic è, e resterà, del tutto inaffidabile ma altra è la questione delle trattative di pace. Per il giurista Luigi Ferrajoli "il rifiuto di trattare con Milosevic sarebbe insensato".

Secondo la maggioranza degli intervistati, esiste un dato di fatto che obbliga , oggi, a considerare Milosevic come interlocutore: cioè il suo ruolo di capo di Stato: lo affermano, con diverse sfumature e motivazioni, il politologo Giovanni Sartori, i giuristi Danilo Zolo , Augusto Barbera e Stefano Rodotà , il penalista Raffaele Della Valle e il direttore della rivista "Limes" Lucio Caracciolo.

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Lo scrittore Predrag Matvèjevic invece è categorico: "Mi domando come sia stato possibile che, anche in Italia, Milosevic fosse considerato per anni un interlocutore politicamente affidabile!". Una tesi non dissimile viene espressa dal costituzionalista Gianfranco Pasquino, che accusa apertamente quei pacifisti che vorrebbero addirittura "negare una complessiva responsabilità del governo serbo nella pulizia etnica", e dal politologo Giorgio Rebuffa.

AUGUSTO BARBERA (giurista) "Sono stato tra i primi a firmare un appello perché Slobodan Milosevic venisse giudicato e condannato per crimini di guerra. Eppure, con doloroso realismo, devo dire che oggi occorre perseguire una soluzione che rappresenti il minor male possibile: dunque, se necessario, occorrerà trattare con Milosevic, e se ci sarà l’occasione di accordarsi con lui, bisognerà farlo. Nella fase attuale, questa è l’unica posizione realistica: se sia anche giusta, solo il tempo potrà deciderlo:"

LUCIO CARACCIOLO (direttore di "Limes") "Bisogna trattare con chi ha il potere di farlo, non possiamo inventarci interlocutori che non esistono! Gli accordi si fanno con chi è al potere, si chiami Hitler, Saddam o Milosevic, non si puo’ pretendere di dialogare con i buoni e non con i cattivi".

RAFFAELE DELLA VALLE (avvocato) "Gli accordi vanno tentati comunque. Milosevic ha colpe gravi, ha un’immagine fortemente appannata, ma è pur sempre un capo di governo: Non dimentichiamo che ai tempi del nazismo, si tratto’ con Hitler: se l’interlocutore è Milosevic, con lui bisogna trattare. Bisogna pero’ intendersi: il fatto che la trattativa è comunque auspicabile, non vuol dire che la guerra non sia, in questo caso, necessaria ed opportuna: talvolta, i dittatori possono essere fermati, o indotti alla ragione, solo con le armi:"

LUIGI FERRAJOLI (giurista) "Il fatto che Milosevic sia un criminale, non solo non toglie nulla, ma addirittura è un motivo in più per intavolare con lui una trattativa. Il rifiuto di trattare è insensato. Per quanto riguarda il giudizio della Corte dell’Aja, esso deve esser considerato del tutto indipendente rispetto alla trattativa politica. Vorrei sottolineare, peraltro, che questa è una guerra dissennata, che ha scatenato Milosevic provocando nuove stragi: una guerra che viene condotta in nome di un non meglio precisato concetto di difesa dei diritti umani. In nome di tale principio, si compiono atti come il bombardamento della Tv serba che sono contrari allo stesso codice di guerra e certo non tutelano i diritti umani!"

PREDRAG MATVEJEVIC (scrittore) "Da tempo Slobodan Milosevic non ha la credibilità di un interlocutore. Già nel 1990, prima della guerra in Slovenia e Croazia, io scrissi , rivolto a Milosevic, che solo dimettendosi egli avrebbe potuto salvare la faccia: Qualche tempo dopo, mi rivolsi di nuovo a lui dicendo che, ormai, neppure con il suicidio avrebbe potuto salvarla. Eppure, in Occidente, Milosevic veniva considerato un personaggio col quale si poteva dialogare. Ecco: io mi domando come sia stato possibile, anche in Italia, considerare per tanti anni affidabile il dittatore di Belgrado. Perché si è intervenuto così tardi?"

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GIANFRANCO PASQUINO (giurista) "Qualche irresponsabile pacifista pensa che Milosevic non sia il principale colpevole di quello che succede, anzi tende a negare una complessiva responsabilità del governo serbo nella pulizia etnica. Milosevic ha iniziato la sua attività di pulizia etnica molto prima che la Nato iniziasse la sua rappresaglia e credo che la sua persona, il suo gruppo di potere e il suo governo, siano da eliminare prima possibile se si vuole raggiungere una pace duratura. Ciò non vuol dire, naturalmente, uccidere Milosevic , ma privarlo del potere. Il fatto che egli sia un Capo di Stato , in questo senso, è un’aggravante, non un’attenuante. Ci mancherebbe che i capi di Stato venissero considerati irresponsabili per i crimini che commettono nell’esercizio di un potere che per altro è stato acquisito in maniera molto dubbia. Milosevic, peraltro, non vuole alcun tipo di accordo: lo dimostra il fatto che ha partecipato alle trattative di Rambouillet col solo scopo di guadagnare tempo intensificando frattanto la pulizia etnica. Posso aggiungere che mi sembra assai utile e legittimo, in questo momento, non solo l’intervento contro Milosevic, ma anche qualunque tipo d’intervento contro dittatori sanguinari, e ciò in virtù del fatto che abbiamo ormai acquisito una concezione globale sui diritti dell’uomo e della donna"

GIORGIO REBUFFA (deputato, politologo) "Non ritengo sia possibile considerare Milosevic come un interlocutore affidabile in una trattativa di pace. In primo luogo esiste nei suoi confronti un’iniziativa giudiziaria internazionale per i crimini di guerra: sarebbe dunque eticamente inaccettabile riconoscergli lo status di interlocutore politico: In secondo luogo Milosevic è responsabile non solo della pulizia etnica in Kosovo, ma anche dei gravi danni e lutti subiti dalla popolazione serba nel conflitto, ragione per cui la sua legittimità a rappresentare la federazione jugoslava in unatrattativa di pace definitivamente compromessa. Bisogna inoltre tener conto del fatto che l’opposizione interna a Milosevic , dopo un periodo di forzato silenzio dovuto sia alla repressione interna che alla guerra, aspiri legittimamente ad avere voce in capitolo, sia all’interno che all’esterno della Federazione Jugoslava":

STEFANO RODOTA’ (Garante per il trattamento dati personali, giurista) "L’affidabilità di Milosevic sul piano politico non può essere determinata in astratto: dipende dalle condizioni in cui viene svolta la trattativa. Dire che questa è una guerra etica, e che Milosevic è come Hitler, comporta necessariamente l’impossibilità di trattare con lui in qualunque circostanza. Ma è una tesi assurda. Se si vuole essere realisti, occorre ‘forzare’ Milosevic ad essere affidabile politicamente (perché eticamente non lo sarà mai!). L’aspetto giuridico, peraltro, va nettamente separato da quello politico: sarebbe folle dire a Milosevic :’Con te non trattiamo perché sei sotto inchiesta da parte del tribunale dell’Aja’ Insomma: la giustizia internazionale faccia pure il suo corso, ma si tenga separata dal piano politico!"

GIOVANNI SARTORI (costituzionalista) " Finché Milosevic resterà al potere, l’interlocutore sarà lui. Piaccia o meno, è un capo di Stato. Sull’affidabilità politica, testimonieranno i fatti: se egli aiuterà concretamente al raggiungimento della pace, e alle parole farà seguire le azioni, sarà credibile. Del resto, i dittatori ‘ alla Milosevic’ sono tanti, specie nel terzo mondo: se dovessimo non trattare con ogni capo di Stato responsabile di crimini, non ne usciremmo più"

DANILO ZOLO (giurista) "Nonostante tutte i crimini di cui è accusato, Milosevic è formalmente ancora innocente. Nessun tribunale lo ha incriminato, dunque non possiamo addurre questo motivo per rifiutarci di trattare con lui:. Anzi, dirò di più: sarebbe impensabile, oggi, arrivare ad una risoluzione del conflitto con Milosevic incriminato: è evidente che sarebbe proprio la pace ad esserne penalizzata. Nel momento in cui oggi si parla di Tribunali speciali, ci si riferisce a Corti speciali, come quella per l’ex Jugoslavia. Tali Corti hanno limiti enormi, diversamente dall’eventuale Tribunale Internazionale Permanente , osteggiato (ma questo non è un caso) proprio da un Paese come gli Stati Uniti"

(Hanno collaborato alla raccolta dei pareri Isabella Angius e Ilaria Marchetti)

 

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