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dell'Ulivo
I sottoscritti firmatari intendono richiamare l’attenzione dei
responsabili delle forze politiche che compongono la coalizione del
centrosinistra sul fatto che l’eventuale decisione di designare un
candidato premier alle prossime elezioni politiche diverso dall’attuale
presidente del Consiglio sarebbe carica di conseguenze che è
indispensabile valutare ponderatamente.
a) In primo luogo essa creerebbe una obbiettiva contraddizione tra il
sostegno al leader che guida la maggioranza in questi mesi e quello
indicato per il futuro. Tale contraddizione sarebbe ovviamente
rilevata dall’opinione pubblica tutta, oltre che dall’opposizione.
E sarebbe molto difficile da giustificare.
b) La durata in carica dell’attuale governo, una volta designato un
altro candidato per la competizione elettorale, diventerebbe
problematica indipendentemente dalla generosità, dalla buona volontà
e dall’impegno sia del presidente del Consiglio, sia del suo
competitore per la designazione.
c) Gli elettori e gli stessi iscritti e dirigenti dei partiti del
centrosinistra si troverebbero di fronte a una scelta compiuta, tra
due candidati di fatto, per lo più ad opera dei mass-media e di un
passaparola circa sondaggi sulla popolarità, assai opinabili a tale
distanza da una vera campagna elettorale, senza avere partecipato o
almeno assistito a una discussione di merito sui loro programmi.
A questo si aggiunga che comunque la decisione di far riunire gli
eletti del Centro Sinistra per acclamare, senza discussione e senza
ascoltare prima la presentazione dei programmi dei candidati, il nome
scelto dai segretari dei partiti è un metodo assai discutibile. Anche
se il termine di "convenzione" si presenta come un prestito
dalla terminologia politica americana, ciò che esso piuttosto fa
tornare alla memoria sono lontani echi vetero comunisti. Tanto più
che si è addirittura pensato alla possibilità di chiedere al
candidato perdente di "incoronare" il vincente. E come
verrebbero illustrati, in quell'occasione, i criteri adottati per la
scelta? Dicendo che il perdente sa governare meno bene? Ma in questo
caso, se si tratta del Premier, come potrebbe, dignitosamente, evitare
di dimettersi, approvata che già sia, o no, la legge finanziaria? E
chi potrebbe obbiettare a questa scelta
E' difficile non pensare che questo metodo suicida sia stato adottato
prevedendo che le elezioni si perderanno in ogni caso e che quindi
tanto vale dare una mano al destino.
Superando irrigidimenti sulla data e sul metodo, noi riteniamo che la
cosiddetta "convenzione" del Centro Sinistra si debba
preparare con più cura, rinviandola di almeno un mese, in modo da
lasciare il tempo ai partecipanti di formarsi un'opinione. E che si
debba permettere ai candidati di presentare i loro programmi, e quindi
lasciare ad una più ampia base politica rappresentativa del centro
sinistra la possibilità di esprimere un giudizio a ragion veduta. Si
tratterebbe di una vera primaria che occuperebbe prepotentemente la
scena pubblica e darebbe un'incontestabile prova di serietà e in
quanto prova di democrazia, contrasterebbe con i metodi in uso nello
schieramento avversario.
Mario Artali
Ada Becchi Collidà
Luciano Berio
Piero Bevilacqua
Norberto Bobbio
Giancarlo Bosetti
Luciano Cafagna
Federico Coen
Carlo Donolo
Carmine Donzelli
Luciano Gallino
Antonio Giolitti
Gino Giugni
Silvio Lanaro
Salvatore Lupo
Massimo Livi Bacci
Miriam Mafai
Giacomo Marramao
Guido Martinotti
Carlo Melograni
Enrico Morando
Giorgio Napolitano
Luciano Pettinari
Tullio Pinelli
Alessandro Pizzorno
Giuliano Procacci
Gian Enrico Rusconi
Massimo Salvadori
Michele Salvati
Chiara Saraceno
Maurizio Scaparro
Lanfranco Turci
Salvatore Veca
Paolo Viola
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