La scelta di Amato
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dell'Ulivo
Con un annuncio a sorpresa in tv, durante la trasmissione ‘Porta
a porta’ di Bruno Vespa, Giuliano Amato, proprio mentre anche all’interno
dei Ds si andava organizzando una crescente rete di consensi nei
confronti dell’attuale inquilino di Palazzo Chigi, ha dichiarato di
ritirarsi dalla corsa per la premiership lasciando a Rutelli il pieno
titolo di futuro leader dell’Ulivo. Amato ha inteso cosi’
sgombrare il campo da possibili scontri e diatribe interni alla
coalizione. Il sindaco di Roma riceverà il 21 ottobre, di fronte all’assemblea
degli eletti del centrosinistra, l’investitura ufficiale.
Abbiamo chiesto a Walter Veltroni e Luciano Cafagna di commentare la
scelta di Amato e di esprimere il proprio giudizio sull’ormai certa
leadership di Rutelli.
WALTER VELTRONI (Segretario Ds): “La decisione di Giuliano
Amato di incoronare Rutelli come candidato premier è una scelta
leale, generosa e assai inconsueta in un universo come quello politico
dove troppe volte sono invece gli interessi personali a prevalere su
quelli di una coalizione. Amato è stato capace di mettere al primo
posto il bene del centrosinistra, ha voluto a tutti i costi evitare
contrazioni e disgregazioni all’interno dell’Ulivo, mettendo fine
a un ‘duello’ politico che alla lunga avrebbe fomentato sfiancanti
diatribe se non addirittura ostilità. Ci tengo a sottolineare che il
ritiro di Amato è stato assolutamente volontario. Prima della sua
partenza per Lisbona ebbi un lungo dialogo con lui sulla premiership,
durante il quale gli ribadii che i leader della maggioranza non
avrebbero mai imposto una scelta repentina, e se pure fossero sorti
dei problemi, saremmo comunque stati pronti ad andare avanti insieme.
Ora che abbiamo, con oltre due settimane di anticipo dalla data
fissata per l’investitura del nuovo premier, già il nome di chi
sfiderà Berlusconi, dobbiamo concentrarci pienamente sulle strategie
e i programmi da proporre, nonché lavorare sul resto dei componenti
da affiancare al candidato premier."

LUCIANO CAFAGNA(storico)
“Non sono favorevole alla candidatura di Rutelli. Ho l’impressione
che con questa scelta ci si sia arresi ad una logica dettata dai
sondaggi, ad una sorta di politica-spettacolo fatta di sorrisi e volti
da manifesto. Considero Rutelli un personaggio estraneo alla
tradizione della sinistra del passato e alle correnti
socialdemocratiche della sinistra europea. Temo che Rutelli leader
dell’Ulivo favorirà l’assenteismo da parte di un gran numero di
elettori e porterà la coalizione a una sicura sconfitta. Rutelli è
una sorta di brutta copia di Berlusconi: tra l’originale e la copia
buona parte dell’elettorato preferirà l’originale, anche perché
più ricco di personalità, esperienza e vita. Un’altra conseguenza
negativa per la sinistra sarà che il governo attuale, non avendo,
agli occhi di molti, pienezza di mandato, dovrà affrontare mesi
difficilissimi. Per quanto riguarda Amato, ritengo che abbia agito con
molta signorilità: tuttavia una decisione di questo tipo riflette
appieno il carattere del personaggio, uomo di aggregazioni, non in
grado di mettersi a capo di una battaglia politica propria. La
motivazione che l’attuale presidente del Consiglio ha dato mi pare
sincera: il protrarsi del conflitto Amato-Rutelli avrebbe aperto uno
scontro politico nel centrosinistra. Resta da chiedersi se non sarebbe
stato meglio aprire adesso un'accesa discussione nell’Ulivo,
piuttosto che rinviarla a dopo la sconfitta elettorale.”
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