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La ricetta/Jota triestina

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Ingredienti per 4-5 persone: 200 g di fagioli borlotti secchi; 2 patate medie; 250 g di crauti; 200 g circa di cotenna di maiale fresca ; 50 g di pancetta affumicata in un'unica fetta; 2 cucchiai di farina; 2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva; 2 foglie d'alloro; 1 spicchio d'aglio; 1 cucchiaino da caffè di semi di cumino; sale e pepe.

 

Lavate i fagioli e metteteli a mollo in acqua leggermente tiepida lasciandoveli per almeno otto ore quindi metteteli in una pentola, copriteli con circa due litri di acqua fredda, unitevi il sale, la fetta di pancetta e la foglia di alloro e metteteli sul fuoco. Lasciateli cuocere coperti, a fuoco moderato per circa due ore e mezzo. Scottate per qualche minuto la cotenna in acqua bollente, raschiatela con il coltello per eliminare le setole quindi sciacquatela e unitela ai fagioli dopo la prima ora di cottura. Lavate le patate e lessatele con la buccia mettendole in acqua inizialmente fredda. Mettete i crauti in un tegame, unitevi il cumino e una foglia d'alloro quindi copriteli d'acqua e lasciateli cuocere dolcemente per circa tre quarti d'ora. Scaldate l'olio in una piccola padella antiaderente e fatevi imbiondire lo spicchio d'aglio spellato e schiacciato. Quando l'aglio avrà preso colore, senza scurire troppo, scartatelo e versate nella padella la farina. Mescolando continuamente e tenendo la fiamma al minimo, fatela tostare fino a quando sarà diventata scura e, a questo punto, unitela ai crauti, amalgamandola con cura. Insaporite con sale e pepe e lasciate i crauti sul fuoco al minimo fino a quando si saranno molto addensati. Non appena le patate saranno tenere, pelatele e passatele dallo schiacciapatate lasciandole cadere nella pentola dei fagioli. Passate anche la metà dei fagioli e versateli nella pentola insieme ai crauti. Tirate su la cotenna di maiale e rimettetela nella pentola dopo averla tagliata a listerelle. Mescolate, regolate il sale e infine lasciate cuocere la zuppa, che risulterà molto densa, per un altro quarto d'ora in modo da far amalgamare i sapori. Servitela molto calda.

La jota carnica si differenzia da quella triestina soprattutto per la presenza delle brovade, usate come elemento acido al posto dei crauti. Le brovade sono grosse rape tenute per circa in un bagno di vinacce che le fa diventare di un bel colore rosa carico. Si consumano, tagliate a listerelle sottili, come contorno al cotechino e, appunto, nella jota.


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