Perche sulla guerra i cuori
sono divisi
Giancarlo Bosetti
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Nonostante i segnali venuti negli anni Novanta (le due
guerre del Golfo, la Somalia, il nulla di fatto in Ruanda sentito e lamentato come un
vuoto, il nulla di fatto in Bosnia anche quello criticato persino dalla Chiesa, che poi ha
cambiato posizione sul Kosovo, come un altro vuoto) solo la guerra della Nato contro
Milosevic ci fa vedere e sentire che cose questa nuova figura dello spirito di
fine secolo che Ulrich Beck chiama "umanesimo militare", una forma di
umanitarismo armato, una croce rossa dei diritti, dotata di missili, B52, elicotteri
Apache e tutto il kit delle dotazioni di soccorso per minoranze sopraffatte. Non e
una novita da poco che il "rumore" di questi soccorsi arrivi cosi
vicino alle nostre orecchie. Anzi e proprio il sentirli cosi vicini che ci
costringe a guardare i principi di cio in cui siamo coinvolti, la massima
direbbe il filosofo di Koenigsberg di quello che stiamo facendo, molto in
profondita. E purtroppo ci rendiamo conto, a questo esame, che fini e mezzi non
vanno tanto daccordo. Le ragioni sembrano andare da una parte e i mezzi
dallaltra. Qui si apre una prima difficolta per gente che voglia riflettere
sul senso degli eventi in corso: i motivi per cui si e intrapresa questa guerra sono
nuovi mentre i mezzi con cui la si combatte sono fondamentalmente gli stessi di una antica
arte, soltanto tecnologicamente aggiornati. Nuovi sono gli obbiettivi
neutralizzazione della condotta criminale di un regime verso la popolazione,
reintegrazione nei loro luoghi dei profughi, restituzione di gente alla ordinaria vita
civile, imposizione della tolleranza tra gruppi etnici ma vecchi gli strumenti per
raggiungerli. Larmamentario piu collaudato degli stati maggiori e quello
che e: bombardamenti, piani di sbarco, distruzione dei sistemi informativi del
nemico, attacco ai centri di produzione di armi e rifornimento, come se si trattasse di
spostare confini a nostro vantaggio, di conquistare o difendere terra, cielo e acque. Il
che invece non e.

I diritti bellicosi
Diciamo la verita: nessuno nel mondo occidentale era preparato a
questa stramba situazione. Non dico alla guerra in generale o alla assistenza ai profughi
di guerra (dove molto si puo fare con i mezzi dello stato e con quelli del
volontariato), ma al fatto che la difesa dei diritti umani nel mondo diventasse una causa
permanente di bellicosita. Che le buone intenzioni, in questaltra forma, dopo
secoli di svariati esperimenti di ingegneria sociale diventassero il materiale costruttivo
di un altro progetto, questa volta di ordine internazionale dei diritti. Come si fa a non
condividerlo? Eppure e il caso di domandarsi, ancora con lo stimolante Beck,
"se non sia visibile già oggi il lato oscuro di questa miscela di etica e politica
globale. Quali incubi sta provocando il sogno della convivenza pacifica mondiale?".
La sinistra bellicosa
Non e affatto un caso che sia i governi che la classe dirigente
della sinistra europea abbiano una parte cosi grande nel sostenere gli americani e
la Nato nellattacco contro la Serbia. I diritti umani e la lotta contro le
sopraffazioni sono radicati nella cultura della sinistra, piu che in quella della
destra. Dobbiamo dunque prepararci, negli anni a venire, a una sinistra tendenzialmente
sul piede di guerra ad ogni balenare di intolleranza etnica? La risposta, paradossale
quanto volete, e essenzialmente: si. E non sara questa una nuova
manifestazione di quella furia costruttivista che ha gia alla spalle tanti guai? Non
si stara preparando, per una nuova impensabile strada, quella dei diritti,
unaltra gigantesca frittata, di quelle che Isaiah Berlin paventava, ogni volta che
si profilava la utopia di una umanita perfetta o il disegno di una societa
squadrata secondo le passioni di qualche intellettuale? Riecco affacciarsi lincubo
del "legno storto", lidea delle societa umane come rami deformi
raddrizzabili a piacere.
Dittatori bellicosi
A questi timori si puo sicuramente obbiettare che quando
cerchiamo di impedire a qualcuno di fare le pulizie etniche nei suoi territori non stiamo
perseguendo sofisticati progetti politico-sociali, stiamo soltanto difendendo i requisiti
minimi di umanita. Naturalmente su questi requisiti minimi si puo discutere
ed e una discussione non semplice ma ci sono. Il regime hitleriano per
esempio non ce li aveva. Quello di Milosevic neppure. Ma sono purtroppo frequenti nella
storia le situazioni in cui questi requisiti minimi non sono per niente rispettati eppure
non ci si puo, o non si vuole, fare niente. I gulag del regime staliniano per
esempio erano, anche loro, al di sotto dei minimi di umanita necessari per aderire
al club della convivenza civile. Eppure loccidente ebbe bisogno di allearsi con
Stalin per far fuori Hitler, cosi per un po chiuse tutte due gli occhi
sulla tutela delle "minoranze" nellUnione sovietica. Con le condizioni di
fatto e con le possibilita reali di azione bisogna fare i conti. Non ce
scampo. Cosi come con lopinione della maggioranza nelle democrazie

Opinioni bellicose
LItalia governo, esercito, opinione pubblica fa
onestamente la sua parte come gli altri paesi della Nato, come gli Stati Uniti. Che poi ci
sia una certa divisione tra i politici come tra la gente sul tema della guerra (senza che
in verita lo scontro arrivi al calor bianco) e un segno salutare di fisiologia
democratica, che manca purtroppo a Belgrado. Che un governo impegnato in una guerra
perche questo e abbia addosso gli occhi di una opposizione non
puo che indurlo a misurare millimetricamente ogni singola decisione. Essendo il
gioco assai pericoloso, questo non e che un bene.
Futuro bellicoso
E le inquietudini per un presente di guerra e un futuro che si annuncia
bellicoso sono pienamente giustificate per tante ragioni. Prima di tutto perche ci
manca un repertorio di mezzi dissuasivi piu efficaci delle bombe, capaci se
possibile di disarmare, di disinnescare i Milosevic senza ricorrere ai mezzi classici, e
magari di spiazzare il nemico con le armi della comunicazione, sottraendogli consensi e
spostando lopinione del suo paese con proposte che parlino di un futuro di
rinascita, benessere e tolleranza. Forse e il caso di sviluppare questo settore
delle forze armate, tra Pentagono e quartier generale Nato, destinando qualche talento
oltre che alla balistica alle tecniche persuasive, almeno quanto gli Alleati seppero fare
allepoca di Radio Londra. E poi soprattuto perche la fonte di tante
sopraffazioni continuera ad essere abbondantissima nel futuro dEuropa. Miseria
e disuguaglianze promuoveranno ancora chissa quante avventure e fanatismi in un
continente che, per meta, esce dallo scongelamento dei regimi comunisti in
condizioni catastrofiche. In Russia i pensionati vivono con un mensile che va da 10 a 100
dollari (Business Week), meta della valuta circolante e straniera, dopo il
crollo dellagosto 98. Ha ragione Victor Zaslavsky a ricordarci che se 17
milioni di tedeschi orientali hanno avuto bisogno finora per risollevarsi di 700mila
miliardi di lire, possiamo immaginarci quanto sara lunga la rinascita della
societa sovietica. E quante tentazioni oscure verranno fuori dal pozzo profondo
della lunga umiliazione.
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