La verità, vi prego, sull'amore
Paola Casella
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La verità, vi prego, sull'amore, scritto e diretto da Francesco
Apolloni, con Francesco Apolloni, Pier Francesco Favino, Veronika
Logan, Carlotta Natoli, Elda Avignini, Yari Gugliucci, Beatrice Fazi,
Alberto Molinari
Il titolo è ambizioso, ed è già di per sé una citazione della
raccolta di poesie di W. H. Auden e, cinematograficamente, di Quattro
matrimoni e un funerale, dove le poesie di Auden venivano lette
al funerale di Gareth dal suo compagno Matthew. E ambizioso è
Francesco Apolloni, l'autore e regista di La verità, vi prego,
sull'amore, nato come testo teatrale e approdato al grande
schermo senza sostanziali modifiche rispetto al palcoscenico.

La (non) storia è corale: un gruppo di amici trentenni, suddivisi
in coppie più o meno longeve, cercano la felicità amorosa,
muovendosi a tentoni. Nel primo tempo i personaggi ci vengono
presentati a due a due (due amanti, due amici, due colleghi di
lavoro) quasi esclusivamente attraverso i loro dialoghi - l'azione
è semplicemente appiccicata per dare agli attori qualcosa da fare
mentre parlano. Nel secondo tempo tutti si riuniscono a una cena
allestita appositamente perché i nodi vengano al pettine, anche in
questo caso attraverso l'eloquio più che attraverso l'azione.
Niente di nuovo sotto il sole: i rapporti fra le coppie sono già
visti e molto teatrali sia perché rigidamente strutturati secondo
linee drammaturgiche consolidate che perché, di nuovo, veicolati
attraverso l'esposizione verbale. Per fortuna, però, i dialoghi
funzionano, e non perché non siano banali, ma proprio perché lo
sono sfacciatamente: tant'è vero che non puoi estrapolarne alcuna
battuta senza che questa perda istantaneamente di rilevanza.

Si tratta dunque di dialoghi amorosi perfettamente credibili nella
loro banalità: quelli che ognuno di noi ha pronunciato almeno una
volta nella vita, sentendosi terribilmente originale, o anche solo
soddisfatto, perché ciò che fino a ieri suonava trito e sdolcinato
improvvisamente - potenza dell'amore - appariva ricco di
significato.
I dialoghi di La verità, vi prego, sull'amore, sostituendosi
all'azione, ricreano verbalmente le dinamiche di coppia che tutti
noi (ri)conosciamo, evidenziando che al blabla corrispondono una
serie di comportamenti prevedibili e ripetitivi, l'equivalente di
certe querelle sterili, di certe discussioni portate avanti
stancamente solo per amor di polemica (notare l'uso della parola
amore).
A prestare la loro fisicità ai dialoghi di Apolloni è un cast di
giovani attori di vario spessore - per un Pier Francesco Favino che
lascia intuire profondità dostojevskiane c'è una Veronika Logan
scelta per il ruolo della borghesuccia superficiale proprio per la
sua inscalfibile opacità - fra i quali non sfigura lo stesso
Apolloni, nel ruolo di un trentenne tragicamente equidistante dal
disimpegno giovanile (rappresentato dalla gnocca straniera che non
lo vuole più, neanche dipinto) e dall'impegno dell'età adulta
(incarnato con grazia da Carlotta Natoli nei panni dell’innamorata
triste e appiccicosa).

Il paragone con L'ultimo bacio di Muccino è inevitabile:
stessa generazione, stesso ambiente (la Roma borghese, anche se
almeno in La verità, vi prego, sull'amore alcune donne
lavorano), stessa logorrea: ma se in Muccino la regia era più
forte, più sicura, molto meglio orchestrata, sono i dialoghi di
Apolloni a risultare più credibili, nonostante la finzione
teatrale. L'ultimo bacio era figlio del suo tempo, e per
questo le battute di quel film probabilmente invecchieranno male. La
verità, vi prego, sull'amore riproduce invece fedelmente le
baggianate senza remora e senza fine che da sempre ci raccontiamo in
amore, qualche volta anche credendoci.
Il link:
Il sito ufficiale
del film
(e' necessario avere installato Flash 5 per poter vedere il sito)
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