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Ipotesi di caldo



Stefano Bortolussi con Tina Cosmai



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Stefano Bortolussi, Ipotesi di caldo, Book Editore, pp. 80, lire 20.000

Stefano Bortolussi è poeta e traduttore di narrativa contemporanea anglo-americana. E’ nato nel 1959 a Milano, dove vive e lavora e ha un rapporto “ospitale” con la poesia, che è la parola fascinatrice dell’animo e del pensiero, che dà corpo all’inenarrabile, all’attimo pulsionale che attraversa la mente. La seduzione, l’innamoramento sono lampi, bagliori che invadono l’esistenza formale, quotidiana, l’esistenza delle regole dell’io, della coscienza che ordina gli istinti amorosi, tralasciando l’abbandono, condizione necessaria alla poesia per nascere.

“Ho 42 anni e appartengo a una generazione -spiega Bortolussi- che negli anni ‘70 scomponeva e analizzava la vita e gli eventi che le appartenevano. Era un’esplorazione razionale che tralasciava quel sentire l’esistenza senza barriere logiche. Oggi penso che questo tipo di esplorazione sia inutile e sterile, perché è bello abbandonarsi, anche se bisogna avere la lucidità di elaborare ciò che si sente, ma in una fase successiva. Per me la poesia corrisponde al momento dell’innamoramento, che è una fase in cui non v’è logica che tenga, non v’è percezione spazio-tempo, è un momento assoluto di abbandono, di disposto attendere, come ho scritto in una mia lirica”.

L’ultima raccolta di sonetti di Stefano Bortolussi, molto curata, si intitola Ipotesi di caldo; un titolo fortemente evocativo di quello stato particolare dell’animo ad ascoltare le emozioni, le passioni che giungono dagli strati profondi del nostro corpo/spirito.

Caldo vuol dire seduzione, trasporto. Questo mio libro di poesia è un viaggio nell’amore più che sull’amore, che parte dal privato. Infatti la prima sezione s’intitola Privato fumo e arriva fino all’amore geografico, quello per una terra, che non è la mia terra d’origine, ma che in un certo senso lo è diventata, la California. Provo un grande fascino per questa terra, per il suo mare, per il modo di vivere. C’è poi l’amore per il cinema classico, per una commedia in cui si parla d’amore, di seduzione; c’è addirittura un ricordo di un amore adolescenziale nella poesia che s’intitola In pergole e che termina con i due punti. Una punteggiatura sospesa che apre spazi all’immaginazione del lettore; un incitamento ad andare avanti nel percorso amoroso che parte da quell’esperienza passata”.

La seduzione è il primo momento di un percorso amoroso che cresce nella perdita di quell’attimo senza spazio e senza tempo che è il luogo esistenziale dell’innamoramento, in cui non vi sono logiche di pensiero, ma soltanto fluire di sentimenti. Ecco, la poesia di Stefano Bortolussi è sospesa in quell’attimo; non v’è né il prima né il dopo, ma un lungo momento colmo di vissuti passionali.

“Sospensione… sì, è il termine esatto, perché per me la poesia è legata alla fase, al gioco della seduzione, appunto all’Ipotesi di caldo. Ma nel momento in cui la seduzione, l’innamoramento divengono amore, immancabilmente perdono quell’elemento di fascinazione che mi interessava esplorare con la poesia, che può essere soltanto esplorato con la poesia, che credo sia la forma artistica più adatta ad esprimere la forza dello spirituale, più della prosa. La poesia è estremamente vicina alla musica nel rivelare questa prima fase dell’amore fatta di sospensione, di dubbio, d’indecisione, di aleatorio, che è la seduzione. Poi subentrano altre cose, importanti certo, come la realizzazione, l’armonia, la complicità, la solidarietà; tutti aspetti meravigliosi ma privi della magia della seduzione”.

L’amore è il sentimento riflessivo, meditativo che ha in sé il principio della seduzione, la quale è legata al sentire istintivo della mente, alla percezione dell’altra persona e del suo piacere, senza alcuna mediazione. La seduzione, o l’innamoramento è l’attimo dell’incontro puro tra due persone, dove non ci sono parole, ma sguardi, emozioni, gesti che si incrociano, che attraversano le anime.

“Nella seduzione due persone si incontrano, ma è difficile dire come si incontrano. E’ un momento in cui non vi sono parole ma sguardi, vibrazioni. La seduzione è un momento d’espressione artistica che avviene tra due persone, è un momento in cui ci si mette in rapporto con il mondo in modo particolare, cioè aprendosi, abbandonandosi al gioco del caso e delle cose che possono capitare e non chiudersi in se stessi o erigere prigioni logiche. L’innamoramento è come la poesia, va sentito, ascoltato dentro di sé, non capito. E come l’innamoramento è la forma prima dell’amore, così la poesia è la forma prima di comunicazione, di espressione dell’urgenza emozionale”.

E’ interessante avvertire come nelle poesie di Bortolussi la fine dell’attimo seduttivo e il conseguente processo amoroso che trasforma il senso dell’unione tra due persone, non siano vissuti con drammaticità, ma con ironia, quasi con divertimento. L’Ipotesi di caldo rimane il piacere spirituale dell’inizio di una vitalità amorosa, che matura nel tempo in aspetti sempre più profondi e consolidati, in un’armonia che parte dall’istinto e che si rafforza nella coscienza di chi ama. E dunque non v’è contraddizione tra impulso e ragione, tra Es e Io, ma è l’amore stesso che ha in sé questo percorso teleologico, denso di una spiritualità che cambia stato ma non l’intensità del proprio sentire.

“L’amore è un sentire più grande e più complesso dell’innamoramento. L’amore si realizza attraverso un processo di crescita dei due innamorati, che superata la fase della scintilla iniziale, della seduzione, necessariamente cambiano e progrediscono avvertendo un sentimento più profondo. Questo passaggio non mi arreca dolore, ma una dolce sofferenza, che è la sofferenza dell’indecisione, del sentire qualcosa e non capire bene cosa ti sta accadendo, la sofferenza dell’abbandono. La poesia mi ha scelto per esprimere il momento istintuale, la seduzione, l’innamoramento.

“Portami con te, macchia/ di chiarore dipinta/ sul mio disposto attendere/ sul sospiro che nasce/ dalle file, ordinate/ sagome pronte a farsi cuori
La poesia mi ha scelto per manifestare questa particolare disposizione dello spirito in cui ogni mediazione razionale viene respinta, in cui il pensiero perde i confini della propria coscienza. E’ un momento splendido, che l’uomo ricerca sempre.
Partecipiamo di quest’enorme corrente che circola tra le persone e la riconosciamo e ne sentiamo l’elettricità quando vediamo qualcuno che ci piace o sentiamo che in quel momento stiamo piacendo a qualcuno.

“L’amore è di tutti ed è per tutti. L’amore è erotismo tra uomo e donna, tra due donne o tra due uomini. Che poi la vita, le regole sociali, la correttezza umana e morale ci “impongono” ad andare avanti senza fermarci all’attimo seduttivo, non è un dolore per me, ma un navigare oltre l’attimo che riempie di senso la mia vita”.


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