Ma in che cosa sbagliamo?
Antonia Anania
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Amore non fa rima soltanto con cuore. Anche con errore. E quando non
si trova una persona da amare o una relazione finisce o vacilla o va
in crisi, c’è sempre qualcuno che si chiede: “Ma in che cosa ho
sbagliato?”. A volte più ci si scervella intorno al fatale
quesito, più la risposta non arriva, e passano giorni, mesi col
solo risultato di complicare la vita a sé e agli amici confidenti
(e chi non l’ha fatto alzi la mano). Altre volte invece la
risposta arriva, come una folgorazione, quando ormai non ci si
pensava più (ma evidentemente il subconscio ci lavorava ancora), o
dopo un’attenta e lunga psicoanalisi autogestita o fatta gestire
da un terapeuta.
Caffè Europa ha indagato su questi affari di cuore. E ha
scoperto con sorpresa che in amore non si sbaglia quasi mai allo
stesso modo. Perché se l’inizio di una storia può seguire
qualche schema, la sua fine non è mai prestabilita.
Un uomo, una donna
Francesco Suriano ha 52 anni, casalingo, vive in collina: “Sono
stato troppo ingenuo e ho creduto a menzogne che mi sono state
riferite da terzi e che mi hanno cambiato la vita, rovinando la
storia che stavo vivendo”.

Joan Carter, trentasettenne inglese, fa la spola tra Roma e Londra:
“Non so in che cosa sbaglio, ma so che accade ogni volta che sono
sicura della mia relazione. E' allora che qualcosa mi sfugge di mano…lui!”.
Claudio Raponi, 51 anni, libero professionista romano: “Spesso non
ho compreso di essere stato ipocrita con le donne, scambiando il
sesso con l’amore”.
Isabella Maio, 27 anni, studentessa di matematica: “Che cosa
sbaglio? Magari lo capissi, così almeno troverei qualcuno!”.
Firak Sabatello, 39 anni, disegna siti Web, va e viene fra Italia,
India e Costarica: “Mi sono illuso di essere al centro della vita
della mia ragazza e così ho sottovalutato che lei voleva fare un
altro tipo di vita anche lontano da me. Quando questo è accaduto ho
sofferto”.
Ma Prem Jyoti, 35 anni, vive in India e fa la pittrice: “Un solo
errore nell’amore: non amare abbastanza”.
Roberto De Simone, 50 anni, pugliese, commercia in prodotti chimici
per l’agricoltura: “Per me amore vuol dire libertà; e ho
sbagliato ogni qualvolta non ho dato libertà all’altra”.
Erica Carosi, 18 anni, a giugno la maturità: “Mi avevano detto:
'Non dirgli mai che ti sei innamorata di lui'. Io invece l’ho
fatto e lui è andato via. Sarà stato per questo?”
Karl Schmitt, 54 anni, dirigente statale a Colonia in Germania: “Trent’anni
fa credevo che tutto ciò che facevo in amore fosse un errore, ma
dopo anni ho capito che era un’esperienza, che mi è servita a
imparare. Per esempio ricordo il mio primo amore: ci fu un momento
in cui pensai che mi stava tradendo e m’infuriai. Poi invece capii
che la mia esperienza e i miei sentimenti non corrispondono
necessariamente a quelli degli altri”.
Kranti Schmitt, 48 anni, terapista, vive a Colonia: “In ogni
relazione che ho intrapreso ho fatto solo errori perché pensavo che
quello che sentivo fosse amore e invece non lo era. Come dite voi in
Italia: 'Credevo fosse amore e invece era un calesse'. Spesso per
esempio ho confuso la gelosia con l’amore. Solo da poco mi sono
svegliata da questo sogno: sento di aver perso ogni emozione, ogni
punto di riferimento. Adesso questo vuoto mi sta rivelando che cos’è
veramente l’amore”.

Vinodhara Nelikar, indiano, 33 anni, fa il cuoco in Europa: “In
amore non fai mai errori; li fai solo nella tua mente. E’ la
natura delle cose. E’ come un tornado che viene e distrugge tutto
ma nello stesso momento ti dà la possibilità di costruire qualcosa
di nuovo. Se poi proprio devo raccontare un errore, credo di non
aver seguito sempre il mio cuore, forse per vergogna o per paura di
perdere qualcosa”.
Marina Macci, 25 anni, laureata in Scienze Politiche: “Il mio
errore è essere stata troppo buona, e fedele e comprensiva con lui.
All’inizio dicono che ti vogliono buona e brava e poi invece ti
vogliono stronza. Ma alla fine anche le brave bambine come me s’innervosiscono.
Se ritornassi indietro mi divertirei di più”.
Carlo Orefice, 24 anni, assegnista in antropologia: “Ho sbagliato
a fidarmi poco della persona che mi amava e a credere poco a noi in
quanto coppia, forse per paura. Allo stesso tempo sono convinto che
in amore quasi tutto sia lecito, purché lo stesso errore non si
commetta una seconda volta…”.
Mina Sbarigia, 38 anni, due bambini, crea bigiotteria di vetro: “Il
mio sbaglio? Essere stata troppo istintiva ed emotiva: mi sono
lasciata travolgere dalle situazioni senza mai pensare alle
conseguenze. Se mi dovessi innamorare un’altra volta, starei più
attenta”.
Solo donne
Manuela Frati, 23, studentessa di Scienze dell’Educazione: “Mettermi
con una persona della quale non sono abbastanza attratta fisicamente
e non avere ancora il coraggio di lasciarlo”.
Maria Vassalli, 29, praticante avvocato: “Il mio sbaglio più
frequente è stata l’eccessiva cautela che mi ha portato a
scappare e a schermirmi. Ho seguito alla lettera il detto “In amor
vince chi fugge”: all’inizio è vero che vince chi fugge, ma
alla fine chi fugge perde, specialmente se è veramente innamorato”.
Rosa Maranto, 32 anni, supplente di storia: “Se si è se stessi
non si può sbagliare. Se il rapporto è vero, l’altro accetta
qualsiasi cosa, capisce, se è il caso, perdona. Ho sicuramente
detto e fatto cose che hanno ferito chi amo, ma è stato frutto di
momenti difficili, fragilità, insicurezza, tristezza… mai di
ipocrisia, cattiveria o falsità”.
Corinna Guercini, fra poco 40 anni, segretaria di redazione: “Spesso
istintivamente ho teso ad annullarmi e omologarmi all’altro che in
questo modo però non trova più stimoli, la sua controparte. In
realtà nessuno dei miei compagni mi ha imputato come errore questo
mio comportamento, ma io sento che lo è”.
Adriana Sangallo, 60 anni, sposata ‘da grande’, dopo 34 anni di
fidanzamento: ‘Nessun errore, forse un pentimento: di non essere
riuscita a farlo 'capitolare' prima. Poi per il resto ogni tanto mi
annullo, tendo a vivere in funzione di lui, ma passa…”.
Faustine Nardi, 38 anni: “Non c’è nulla che non rifarei. E’
una frase fatta, ma è proprio così. Alcune mie ‘deviazioni’
comportamentali, che reputavo sbagliate in passato, da alcuni anni
hanno acquistato un nuovo valore. Sommandosi fra di loro mi hanno
permesso di raggiungere un sereno equilibrio, oggi. Credo sia il
percorso di vita stesso che ti porta a limare, a scremare, quasi
inconsciamente, laddove si esagera nel dare e nel pretendere”.
Dialogo tra due amiche, rubato in un bar:
A: Gli ho detto “Ti odio perché credo di essere innamorata di te”.
B: Bella contraddizione.
A: Ma scusa, io non accettavo il rischio di un suo rifiuto e ho
parato il colpo.
B: Forse l’hai confuso, o non gli piacevi.
A: E poi avevo paura che mi proponesse un amore anomalo, fuori dai
canoni.
B: Ma perché secondo te esistono amori convenzionali?
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