Chi lavora col Web non fa lamore?
Ettore Fornasetti e Giannetta Nobiloni
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Pare che sia proprio così. Almeno secondo il cinema. Va bene, ci spieghiamo meglio:
nelledizione del Festival di Cannes appena trascorsa si sono visti alcuni film in e
fuori concorso dove sesso, amore e new economy non erano proprio in sintonia. E
unaltra cosa strana è che questi film hanno quasi sempre a che fare con gli occhi a
mandorla.
E tutto giapponese Desert moon di Aoyama Shinji: titolo alquanto azzeccato in
fatto di solitudine e sesso virtuale, che è proprio quello che il protagonista pratica.
La luna, dice il film, la si cerca in continuazione lavorando e ancora lavorando, e alla
fine quando la si trova ci si accorge che è deserta e solitaria.

Nagai è un dirigente di una società di servizi online -come Castella
ne Il gusto degli altri, ma quella è unaltra storia-
che ha a che fare con dimissioni, concorrenze sleali, azionisti
scomodi
e trascura la moglie e la figlia che si rifugiano in
un podere insieme galli e galline. Così il dirigente assolda un
Japan lover per soddisfare la moglie e si fa raccontare ogni
dettaglio.
Sesso bollente ma virtuale per The center of the world del
cinoamericano Wayne Wang (sceneggiato insieme a Paul Auster,
come già Smoke e Blue in the face): un dramma da camera
-è proprio il caso di dirlo-, dove un genio miliardario della new
economy fa sesso senza amore, come canterebbero a LOttavo
nano. Per lui il centro del mondo è il computer che gli consente
di spiare senza essere visto dagli altri, mentre per la ballerina
di lap dance che il giovane noleggia per un focoso week-end
il centro del mondo è la vagina con la quale domina gli uomini.

Sesso senza amore sì, ma tutto a parole: non ci si può baciare sulla
bocca, né avere rapporti completi mentre sono leciti orgasmi virtuali
ed eccitazioni verbali. Naturalmente il tapino alla fine sinnamora,
eccome se sinnamora. Ah, il potere della donna! Chi volesse
saperne di più su The center of the world può visitare
il sito , dove si vede anche di più che nel film. Basti pensare
che la protagonista ti chiede subito: "Ho lasciato il mio fidanzato,
mi puoi aiutare tu?" (peccato che non esista la versione con
un uomo nudo che pone la stessa domanda alle navigatrici...)
E poi cè tutto il repertorio alimentare: il lecca lecca infilato
proprio lì che potrebbe fare il verso alluovo sodo de LImpero
dei sensi di Oshima, o il cubetto di ghiaccio spalmato di tabasco
(famosa pratica del fire and ice dei bordelli cinesi e delle
case di Las Vegas) che fa il verso al panetto di burro de LUltimo
tango a Parigi. Come dire: chi ha a che fare con la new economy
non farà lamore, ma in fatto di cibo se ne intende.
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