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Ricordando Peynet



Tina Cosmai



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Quale evento migliore per festeggiare il giorno di San Valentino, di una mostra su quel grande artista che fu Raymond Peynet, l’inventore degli eterni fidanzatini, sempre uniti e con la mano poggiata sul cuore dell’amato?

E’ la città di Torino a regalarci questa particolare manifestazione, a due anni dalla scomparsa di Peynet, con la prima grande antologica a livello internazionale dedicata all’ artista, in mostra al museo dell’automobile dal 14 febbraio 2001 al 16 aprile 2001. L’evento è promosso dalla Regione Piemonte e curato da Dino Aloi e Emilio Isca. Più di trecento i pezzi in mostra, ripartiti tra tavole originali, litografie, oggetti, porcellane, cartoline e bambole.


Raymond Peynet è nato a Parigi nel 1908, dove ha vissuto e lavorato. Nel 1942, davanti al padiglione della Musica nel parco di Valence, inventa la famosa coppia di innamorati. Probabilmente proprio perché nati durante il conflitto mondiale, i fidanzatini riscuotono un grande successo, come una luce di poesia e di speranza in un mondo che stava diventando folle. Comincia così il loro viaggio: oltre alle numerose vignette per Elle, Ici Paris, Paris Match, la coppia ispira anche manifesti pubblicitari ( Air France, Galeries Lafayette ).

Attraverso il disegno naif dei due innamorati, Peynet esprime la sua esperienza amorosa, che è essenzialmente felice, la sua storia d’amore per tutta la vita con la compagna Damour. E non si tratta di un amore sdolcinato, ma intensamente erotico e ironico.


Nel disegnare la donna, Peynet accentua i particolari femminili come il seno, le rotondità appena accennate sotto la gonna, e soprattutto il desiderio tutto femminile di attirare a sé l’uomo. E’ una donna avvolta da un’atmosfera di sensualità e malizia, che ricorda Eva e la necessità di peccare per conquistare Adamo. E’ anche una donna che è sempre vestita alla moda; Peynet ha percorso l’intero secolo, dalla sua nascita avvenuta nel 1908 alla sua morte nel 1999, dunque ha disegnato i vari stili, dai lunghi tailleurs del dopoguerra alla minigonna degli anni sessanta, spesso intramezzati da abiti da educanda.

L’uomo invece è disegnato in una forma sempre uguale, a dimostrazione del grande amore dell’artista per la donna, quasi a significare che è lei il vero elemento di evoluzione nel mondo.


In Peynet l’eroticità si mescola all’amore, ovvero una completezza dell’esperienza amorosa, che l’artista esprime attraverso l’umorismo e la poesia delle sue opere.
Ogni opera d’arte è l’espressione della vita dell’artista, e l’esistenza di Peynet è stata certamente conquistata da quella luce particolare che illumina l’animo di chi sa amare.


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