“My funny valentine”
Francesco Mandica
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Eh sì, il povero San Valentino globalizzato del 2001 certo non se la
passa bene. Mortificato da cioccolatini posticci, rose transgeniche e
serate preconfezionate, il nostro santo e’ diventato l’ennesimo
martire del sistema.
Ma per quei pochi epicurei che ancora pensano che questa strana
festivita’, singolar tenzone fra sacro e profano, sia da
vivere nella propria tana lontano dalla folie delle serate “a
tema” ecco un piccolo vademecum su come comportarsi per il
sottofondo musicale. Sebbene relegata nei piu’ remoti angoli dei
vostri pensieri, mentre vi accingete a pregare in aramaico perche il
soufflè non si sgonfi, la cornice musicale rivestirà un’importanza
cardinale al momento della cena.
Qui di seguito troverete varie tipologie di ascoltatori, basterà
pensare a chi vi troverete davanti e con un pizzico di spirito
lombrosiano farete passare in cavalleria anche il vostro più
deludente manicaretto.

Per i tipi classici:
Chet Baker Best of Chet Baker sings/Pacific-Emi. Il sottofondo
principe per San Valentino: atmosfere pacate, suoni cool…l’ascoltatore
classico non potra’ fare a meno di notare che “my funny valentine”,
cavallo di battaglia del grande trombettista americano, e’ stata una
scelta davvero ben congegnata. Chet in questa incisione del 1956 (ma
ristampata piu’ volte) canta con voce a dir poco ammaliante:
impossibile non capitolare.
Per gli sfuggenti, i malinconici e misteriosi:
A.a.v.v. In the mood for love/Virgin. Chi si e’
lasciato sfuggire uno dei migliori film dell’anno puo’ riparare
acquistandone la splendida colonna sonora. La storia del film, ahimè
induce a pochi sentimentalismi ma lo straordinario connubio fra musica
orientale, exotica e lounge e’ imperdibile. Per chi vuole darsi le
arie.
I bambinoni nostalgici:
David Benoit Here’s to you Charlie Brown/Grp. Uno dei
migliori episodi della striscia di “Peanuts” era proprio quella in
cui Charlie Brown tentava in tutti i modi di conquistare la sua Lucy
nel giorno di San Valentino.
E visto che siamo in tema e’ recentissimo l’omaggio che il
pianista David Benoit ha reso per i cinquant’anni di Snoopy e
compagni. Ideale per chi ha deciso di non crescere.
Per gli intellettuali, radical, ricercati:
Lee Konitz Plays french impressionists/Palmetto records/Ird.
La musica impressionista del novecento di Satie, Debussy e
compagni riveduta e corretta da Lee Konitz (forse il piu’ grande
sassofonista vivente) e da un quartetto d’archi: come dire, il jazz
e la musica classica. Quale miglior associazione a delinquere per
conquistare i palati raffinati?
Se sono buontemponi, entusiasti e spiritosi:
Henry Salvador Chambre avec vue/Virgin. Il nuovo disco dell’ottantatreenne
cantante originario della Guyana è diventato già un cult: e pensare
che noi italiani lo ricordiamo intento a fare le smorfie nella tv del
dopoguerra. Chambre avec Vue e’ il diario musicale di chi
alla vita ha saputo sorridere. Immancabile per una serata spensierata.
Se invece si è single:
Ruth Cameron Roadhouse/Universal. Ebbene sì, veniamo
alle dolenti note. L’amaro calice della solitudine non deve darvi
alla testa. Pensate a chi come Ruth Cameron, ha scelto di interpretare
con la sua voce meravigliosamente scarna un vero e proprio manifesto
dei cuori solitari: la sua versione di Something cool (reso
famoso da June Christy) sara’ di ottimo auspicio per trovare l’anima
gemella.
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