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Itinerario/I pirati dell'informazione


Diego Ballani

 

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Con la nascita di Internet, gli hacker, che già con le vecchie BBS avevano sperimentato strategie di comunicazione telematica, hanno trovato un terreno preferenziale di scontro. La loro si è trasformata in una battaglia per la libertà dell’informazione in Rete, vista come compromessa dalla volontà di controllo di governi e multinazionali.

  Per avere un’idea della galassia di teorie e sottoculture che ruota attorno all’universo dei pirati informatici, sarà bene iniziare da un vero e proprio portale della controinformazione. All’indirizzo http://www.tmcrew.org  troviamo Tactical Media Crew, il sito che, nelle intenzioni dei suoi creatori, costituisce un punto di incontro virtuale fra le diverse realtà del movimento antagonista (centri sociali, radio di movimento, collettivi femministi, cobas e altre organizzazioni di base). Il principio che ispira i suoi ideatori è chiaro sin dalla home page: “L’informazione deve essere libera” è la scritta che vi campeggia a caratteri cubitali.  

“Può un movimento consapevole e determinato imporre cambiamenti a questa società? Si, succede continuamente in tutto il mondo. Dove iniziare a combattere questa battaglia per il cambiamento? L'informazione è uno dei terreni dove più duro è lo scontro, l'informazione può essere il punto critico del capitale”. La Rete, capace di garantire un’informazione orizzontale, policentrica e multidirezionale, è il medium in grado di dare vita a nuove rivoluzioni. È per questo che TMC tenta di dare voce a gruppi e associazioni sommersi e invisibili. Attraverso i suoi numerosi link ci si inoltra in siti che propugnano la pirateria telematica o che, in qualche modo, la fiancheggiano.

  Avventurarsi in un sito hacker significa spesso affrontare un viaggio nel lato oscuro del Web, poiché come è scritto sulla frontpage di “Parazite” (http://www.pp.clinet.fi/~msihvo/) “Le informazioni di per sé non sono né buone né cattive, rappresentano solo la superficie della realtà”. Il sito contiene centinaia di link a pagine estreme, scabrose e provocatorie. Alla base del progetto vi è l’idea di porre il navigatore in contatto con realtà spesso ignorate dalla cultura ufficiale e metterlo in grado di maturare le proprie convinzioni al di fuori da ogni tipo di condizionamento. La maggior parte dei link ci rimandano a siti sulla libertà di espressione e sulla disputa per l’abolizione del copyright, ma si trovano anche collegamenti a pagine di estrema destra ed estrema sinistra, feticismo e liberazione sessuale.

   

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