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Il Fantasista tra musica e chat

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Naviga a vista, Pierluigi Diaco. Ammette di non conoscere bene i meandri della Rete, ma Internet lo incuriosisce molto. L'intervista avviene per telefono ed è continuamente interrotta da suggerimenti, rimbotti e consigli di Diaco ai suoi collaboratori in radio. A poco più di vent'anni, sembra più impegnato di Pippo Baudo, ma durante uno spazio libero della sua trasmissione trova il tempo per parlare con noi.

Nato artisticamente a TMC, svezzato in Rai, inventato da quel genio della musica e del marketing che è Claudio Cecchetto, Pierluigi Diaco è entrato da cinque mesi a far parte della squadra di Italia Radio, dove conduce la trasmissione pomeridiana Il Fantasista.

Inizia l'intervista e chi scrive capisce subito di aver fatto un errore. Al telefono, uno strumento di comunicazione così simile alla radio, con quell'impossibilità di usare altro veicolo che la voce, Diaco appare subito per quel che è: un animale radiofonico, furbo, smaliziato e ammiccante. Improvvisamente è lui ha condurre l'intervista. Rovescia le domande all'intervistatore, si diverte a spiazzare chi ascolta, scherza, inventa le sue risposte con tutta l'intenzione di creare un corto circuito, di accendere un dibattito. In dieci minuti, da una telefonata ha creato una trasmissione radiofonica.

 

Hai mai partecipato a una chat?

Sì, erotica. Mi sono divertito molto. Ero con dei miei amici: siamo intervenuti con delle pischelle un po' perverse, quelle che si aspettano che tu chieda loro le porcate, e se invece metti al loro servizio la tua dolcezza le spiazzi, loro vengono attraverso il fatto che tu citi, che ne so, Natalia Ginzburg. Mi diverto a spiazzare le persone.

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Forse ti stavano prendendo in giro anche loro.

Infatti, magari ci si divertono, magari recitano la parte delle perverse. Anche perchè su Internet hai la possibilità di nasconderti. E poi, sai, i finti intellettuali come me ostentano sempre la loro cultura. Mi ritengo un giornalaio delle idee. A parte gli scherzi, ultimamente sto chattando con un cantante bravissimo, Enrico Sognato, che ha fatto un pezzo che è l'hit della radio in questo momento: "Ci manchi sempre tu". L'ho conosciuto per caso perchè è stato ospite di un mio programma e, secondo me, è uno degli artisti migliori sulla piazza musicale. Siccome ora sta lavorando al nuovo disco ci scriviamo via Internet. Mi piace quando sono spinto da un'altra persona ad entrare a fare parte di un contesto che non mi attira granchè, perchè mi accompagna dolcemente su una cosa che conosco poco.

 

Quindi, a parte le chat erotiche, non sei un amante di Internet.

Quello che mi piace davvero è la posta elettronica, che uso tantissimo. Internet non lo - Lo o la? Internet è maschilo o femmina? Tu cosa dici? - frequento molto semplicemente perchè nella mia vita quotidiana non ho tempo per mettermi davanti al computer. I siti che guardo di solito sono quelli dei cantanti che in Italia non sono ancora conosciuti. Oppure mi capita di andare su Internet se un amico mi consiglia un certo sito. Ad esempio, il sito di Cecchetto, Energy Bank, e infatti sono subito diventato correntista del gioco. Perché amo tutto ciò che fa Claudio.

 

Ma la Rete ti incuriosisce?

Certo, ma sono ancora uno che sta esplorando il mezzo. Sono un po' bambino, mi sorprendo ancora che la mia faccia possa stare là dentro. Quando, ad esempio, mi è capitato di condurre il concerto dedicato alla Festa dei Lavoratori, il 1 maggio, è stato strabiliante vedere che lo spettacolo andava anche su Internet.

 

Il pubblico della radio e di Internet sembra essere abbastanza omogeneo: giovane, fascia socioeconomica medio-alta, interattivo, anche nel senso che si lascia coinvolgere dal mezzo. Sei d'accordo?

Completamente. Internet ti permette davvero di vedere e nello stesso tempo di partecipare. Come la radio, in fondo. Io credo che il pubblico della radio abbia voglia di partecipare oltre che di ascoltare. C'è certamente una sinergia dei due media. Si vede anche dalle stazioni radio che stanno su Internet. Pensare che il mio programma, Il Fantasista, possa essere ascoltato in diretta in qualsiasi parte del mondo dal sito di Italia Radio grazie a Real Player è davvero forte.

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Il Fantasista è un programma di sola musica?

L'idea era quella di fare un programma che partisse dalla musica per parlare anche di altro. Un contenitore di una serie di riflessioni, di temi, dubbi, certezze, provocazioni, cullati da una colonna sonora. Un talk show che tutti i giorni si occupasse di un tema abbinato all'hit parade musicale: lunedì allo stato d'animo, martedì al dubbio, mercoledì all'idea, giovedì all'alleanza, venerdì alla serenità. Cinque giorni su sette tutto l'anno. Ci sono io, che sono anche l'autore del programma, e i miei amici editorialisti: Lorenzo Jovanotti, Enrico Sognato, Alex Britti e altri fra i migliori artisti della scena musicale italiana, che oltre a venire a parlare di musica saranno i nostri opinionisti di punta. Il Fantasista è un programma a cui tengo moltissimo, anche perchè alla Rai non me l'hanno fatto fare.

 

Qualche sassolino nella scarpa?

L'esperienza in Rai è durata quattro anni ed è stata straordinaria: gli ascolti sono aumentati e ho avuto la possibilità di mettere a frutto la mia confusione, la mia contraddizione. Non avevo prima di allora mai fatto radio, ma forse proprio l'inconsapevolezza di ciò che stavo dicendo e di ciò che stavo utilizzando mi ha dato la possibilità di essere molto naturale con il pubblico. Il mio lavoro con la Rai si è concluso al punto in cui alla radio avevo orami fatto tutto, volevo cambiare direzione, ma questa linea editoriale non è stata seguita dall'allora direttore Giancarlo Santalmassi e quindi sono passato al gruppo Espresso, a Italia Radio, dove ho portato tutta la mia esperienza e dove sto lavorando molto bene, perchè ho più spazio, la radio è più giovane e c'è una squadra molto forte. E a me piace lavorare di squadra.

 

Prossimi progetti?

C'è un progetto televisivo che partirà a dicembre su Italia Uno. Sarà un programma di sei puntate in prima serata, condotto da Serena Dandini. Ne so poco anch'io al momento, so solo che farò il fantasista, ma non so esattamente ancora come.

 

Ti è mai venuto in mente di fare qualcosa su Internet?

Con il mio amico Enrico Sognato la notte scorsa stavamo pensando di mettere in Rete un sito che si potrebbe chiamare come la sua canzone, "Ci manchi sempre tu". L'idea è quella di interagire con persone che si sentono importanti, cioè che hanno un senso d'importanza intrinseco e che credono che di mancare solo loro al fatto che qualcosa si realizzi, si possa concretizzare.

 

Ma è un progetto reale o solo un'ipotesi fantasiosa?

E' un progetto di ieri notte, pensato dopo un sacco di canne...

 

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