Mister Millionaire alla conquista del
commercio elettronico Paolo Conti
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Lhanno paragonato a Berlusconi, per via dellaltezza, della
calvizie incipiente e della sua immagine di "self made man" allitaliana.
Ma Virgilio De Giovanni bada più agli affari che alle etichette. Nei primi anni 90
ha creato la prima grande rete di vendita italiana ispirata ai principi del multilevel
marketing (unazienda che oggi si chiama I&T Communiatios e fattura oltre 100
miliardi di lire) e adesso, dopo aver messo a segno colpi importanti nelleditoria
(con il mensile Millionaire) e nel settore delle telecomunicazioni (vendendo più di 400
mila contratti telefonici di Infostrada), si appresta a giocare un ruolo importante anche
nel nascente mercato del commercio elettronico.
Lidea è quella di proporre agli italiani un dispositivo
(chiamato set-top-box) per navigare su Internet usando il televisore, realizzando al tempo
stesso un portal commerciale dal quale tutti i navigatori dovranno passare per accedere
alla rete. Il sito in questione conterrà offerte commerciali sulle quali De Giovanni e i
suoi venditori percepiranno una percentuale.
Le sue carte vincenti sono due: la rete di vendita di cui dispone (45
mila persone molto motivate che operano in tutta Italia) e il fiuto per gli affari che lo
contraddistingue, oltre alle previsioni relative al mercato del commercio elettronico, che
suggeriscono un vero e proprio boom nei prossimi anni.
Vista dallesterno, il progetto di "Degio" (così lo chiamano i suoi fan)
ha diversi punti deboli. Internet è per definizione un mezzo di comunicazione "senza
padroni" e le iniziative volte a creare un network anche solo parzialmente
proprietario sono quasi sempre fallite. Inoltre, in Italia i set-top-box hanno riscontrato
per ora reazioni assai tiepide da parte degli utenti, perché pur usando il televisore,
hanno comunque bisogno di collegarsi alla rete col telefono. Ma vedendolo in azione si
resta impressionati dalla sua capacità di coinvolgere le persone in un progetto
commerciale.

Il progetto Freedomland, Degio lha annunciato ai suoi cadetti al
Forum di Assago poche settimane fa, in una cornice più adatta a una partita di football
americano che a una convention commerciale. Lui ha parlato per quattro ore consecutive,
mentre la sua figura rigorosamente casual veniva riproposta in tutto il palazzetto da
decine di monitor incastonati in scenografie multicolori. Dando sfoggio di grandi
capacità oratorie, ha descritto con un taglio decisamente personale levoluzione
delleconomia italiana degli ultimi decenni, concludendo che "sono sempre gli
outsider a occupare gli spazi più importanti nei mercati emergenti". "E stato
così ha detto per lindustria pesante, leditoria, la televisione
e le telecomunicazioni e così sarà anche per noi".
E intanto gli animi si scaldavano, intuendo la sorpresa che Virgilio
stava preparando per loro. Le penne correvano sui fogli annotando ogni parola e i cori
"Degio, Degio.." dilagavano fra i presenti (che erano almeno 5 mila).
Giusto il tempo per una digressione sul passato di "quel ragazzo in blue jeans che
andò in America a 15 anni per trovare la sua strada" e Degio è partito
allattacco, certo di aver ormai creato il pathos necessario.
"Internet è il futuro del commercio e noi siamo pronti a occupare il nostro
spazio". Lannuncio, la festa per il nuovo obiettivo da raggiungere e poi tutti
a casa a cominciare a lavorare.

Ma gran parte del lavoro, Degio laveva già fatto. La I&T Communications ha già
stretto accordi con Microsoft, Telecom Italia Network, Infostrada e Philips per mettere a
punto il sistema e presto il meccanismo sarà completamente oliato.
Quanto ai risultati, staremo a vedere, ma facciamo un paio di calcoli. Se nel giro di un
anno ogni membro della rete di De Giovanni venderà Freedomland a, diciamo, dieci
famiglie, fra 12 mesi ci saranno 450 mila utenti di Internet in più in Italia. E visto
che oggi i navigatori italiani sono circa 400 mila, il sogno di Degio non potrà fare
altro che del bene alleconomia digitale di casa nostra.
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