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Il minisondaggio/Punti di incontro



Antonia Anania




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Si dice che gli adolescenti cerchino quasi sempre conferme all’esterno e mirino a uniformarsi nell'abbigliamento e nelle idee. Il forum di Caffe Europa (vedi articoli collegati) ha ospitato ragazzi di tutti i colori e di ogni provenienza sociale, scolastica e geografica. C’erano i capelli corti, e quelli lunghi, i maglioni colorati, i giubbotti di jeans e i cappotti di montone, i piercing, i cappellini alla pescatora o alla air force. Insomma un forum colorato e in crescita: ragazzi dai 13 ai 18 anni diversi per gusti, miti, letture.

Abbiamo quindi affiancato al forum un minisondaggio lampo che, senza pretese di approfondimento o di attendibilità statistica, potesse comunque darci un quadro - o almeno uno schizzo - dell'adolescenza di oggi.

E abbiamo scoperto che chattano, non fanno volontariato, amano uscire, suonare e parlare, leggono (questa la vera sorpresa) e hanno tutti il cellulare. Ma andiamo con ordine.

Partiamo dalle uscite serali. Tutti possono uscire di sera. A che ora rientrano? Dipende dall’età e dalle occasioni ma di solito le 21 per la settimana, e le 24 per i week-end.

E dove si incontrano? I due terzi preferiscono le case di amici e i luoghi all’aperto come piazze e skatepark, oltre a cinema, pub, e pizzerie. I tipi alternativi aggiungono alla lista i centri sociali e le sale prove. Una voce fuori dal coro ama invece i luoghi tranquilli e silenziosi. Ma quella stessa voce va anche in discoteca, meta preferita dalla parte più giovane (13/15 anni) del nostro campione d’indagine, mentre il terzo più adulto e più alternativo evita la discoteca come la peste.

Le risposte alla domanda “potete andare in vacanza da soli?” sono state curiose, perché non sono dipese dall’età: ci sono tredicenni che vanno da sole in campeggi e corsi di vela organizzati. Tutti comunque andrebbero volentieri in vacanza con amici e fidanzati, o meglio “ragazzi”.

Gli adolescenti del 2000/1, sceondo il nostro minisondaggio, sono tutti sportivi, con una frequenza che va dal “poco” alle 2/3 volte a settimana. I ragazzi fanno calcetto, snowboard e skateboard, karate e body-building; le ragazze invece giocano a pallavolo, tennis, fanno nuoto, vela, palestra, equitazione. Una fa anche boxe, un'altra invece dorme!


L’argomento “miti, cantanti e personaggi preferiti” ci riserva varie sorprese. Due terzi ha fatto distinzione tra miti e personaggi preferiti, l’altro terzo no. C’è chi non ha miti e non dà importanza a queste cose, perché “è veramente troppo futile”, e chi preferisce “tutte le persone coraggiose e indipendenti” e tra i cantanti e personaggi preferiti scrive Kurt Cobain dei Nirvana (che è morto suicida, oh mamma mia!). Si passa dai nomi come Louis Amstrong, Che Guevara e Fat Mike (per i tipi alternativi), a Renato Zero, Tom Cruise, Madonna, Brad Pitt, “mio nonno” (detto dallo stesso che ha anche indicato come mito il Che) e “me stesso”.

Il cellulare sembra l’elettrodomestico più usato, sta nelle mani dei due terzi e alle orecchie dell’intero campione doxa (chi non ce l’ha usa quello degli altri); per i più piccoli parlare al telefonino è uno dei passatempi preferiti tanto da spendere tutta la paghetta settimanale per la scheda prepagata; i più grandi invece diventano più parsimoniosi e per un terzo di loro avere il portatile diventa un “purtoppo”, lo usano a volte “solo per ricevere” o in casi d’urgenza. Solo una persona ci dorme su!

Abbiamo menzionato la fatidica paghetta. Ebbene quanto danno in media i genitori ai loro figli? Si varia dalle 30/60 mila lire settimanali alle 70/100 mensili. Bastano? No, ma “si fa quel che si può” e comunque“se ne avessi di più, non basterebbero comunque”. Solo un terzo usa i suoi risparmi, o non ha paghette con cadenza regolare. I soldi servono per comprare CD, vestiti, andare al cinema, a teatro, ai concerti, fare regali e comprare naturalmente "sfamare" cellulare.

E adesso un altro argomento di scontro tra genitori e figli: il motorino. I due terzi non ce l'hanno, o almeno “non ancora”, una perché in futuro le “fanno la macchina”. Oltre a essere un mezzo veloce di trasporto, il motorino rappresenta “la comodità, il risparmio di tempo e soldi, l’indipendenza e la libertà per la vita sociale”. A nessuno dà o darebbe fastidio il casco, anzi un terzo lo metterebbe “anche se non fosse obbligatorio” perché “tengo di più alla vita che all’aspetto fisico”.

Quattro su nove hanno il piercing al naso o all’orecchio (una lo ha levato), perché “mi piace”, è “un simbolo d’amicizia e rappresenta il mio stile di vita”.

E passiamo a “sapete usare Internet?”. La quasi totalità lo sa usare, chatta, cerca i siti dei giovani di Roma, quelli musicali punk, ska, hardcore e surk, e in generale "tutti quelli interessanti". Ma dalle risposte che hanno dato, i nostri ragazzi non stanno ore e ore davanti al computer, amano anche dormire, ascoltare musica, suonare la chitarra e il piano e uscire con la ragazza.

Leggono? Solo un terzo dice di no (uno legge “Il corriere dello sport”), i due terzi invece leggono libri “ricchi di sentimenti contrastanti e capaci di comunicare emozioni”, romanzi horror e d’avventura. Leggendo le risposte delle più piccole scopriamo anche che c’è molta “narrativa per ragazzine”.

Una sola risposta unanime, oltre a quella relativa al cellulare: il nostro campione d’indagine non fa volontariato.



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