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In tv non si puo' fare diversamente: lo spot e' servito insieme al programma, nel bel mezzo.delle scene piu' intriganti. In rete no: si e' costretti a vedere il banner ma per conoscerne il contenuto bisogna cliccarci sopra. La scommessa dei nuovi pubblicitari e' proprio questa: spingere chi potrebbe non farlo a cliccare.

"Yahoo! - ci spiega il direttore generale per l'Italia Alessandro Pegoraro - ha messo giu' alcune regole pratiche per creare banner di successo tra cui: Invita esplicitamente i tuoi utenti a cliccare sui banner (in termini di clicktrough - la percentuale di utenti che cliccano - la differenza puo' arrivare al 100%); Crea un senso di urgenza e\o bisogno nel cliccare il banner (ad es. manca una settimana, e' l'ultimo giorno per...); Usa le animazioni (la differenza tra un banner animato puo' arrivare fino al 90%; combinare animazione e il "clicca qui" puo' farti vincere il jackpot: + 176%); Definisci chiaramente i benefici che l'utente avra' se clicca il tuo banner".

Ma l'inserzionista deve decidere a cosa punta maggiormente con la campagna online: al clickthrough - l'interazione con l'utente - o al branding, ovvero a far circolare il marchio presso il piu' alto numero di cybernauti. "La maggior parte degli utenti dovrebbe pretendere la doppia funzione - e' l'opinione di Andrea Cugnasca, direttore di Active Advertising - sapendo pero' che il banner che espone immediatamente il marchio puo' frenare gravemente l'interazione. Per incuriosire bisogna nasconderlo o camuffarlo, magari presentandolo in movimento". Una loro campagna particolarmente efficace (su una media di clikthrough sull'1-3%, ha totalizzato il 7,14%).e' stata realizzata per Procter & Gamble. Sulla destra del banner c'era la testa di un cane mentre sulla sinistra una finestrella con un finto menu a tendina. il visitatore faceva per scegliere tra le opzioni della tendina ma a quel punto era troppo tardi... e si ritrovava direttamente nel sito pubblicizzato.

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Quella di simulare funzioni html dentro i banner e' uno degli ultimi e piu' diffusi trucchi adottati sui siti americani, conferma al "Corriere" il direttore artistico di Icom Gianluca Neri. Molto importante per lui e' anche la tecnica di realizzazione: "Un banner di successo deve essere leggerissimo, un capolavoro di miniaturizzazione. Le concessionarie piu' esigenti non li accettano se pesano piu' di 8K perche' se pesassero di piu' verrebbero scaricati dopo il resto della pagina e nessuno li noterebbe". Ma l'ultima frontiera e' quella dei banner interattivi, quelli che si aggiornano a seconda del contenuto delle pagine che li ospitano. Chi li ha implementati con successo sono i motori di ricerca e i siti tipo Amazon: voi cercate un libro su "shakespeare" e il banner interattivo di un giornale online cambia e vi da' la notizia sull'ultima rivisitazione cinematografica del grande autore inglese.

 

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