L’ultimo canto
Mauro Mancia
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"Aristo si è sposato e l’ho
saputo soltanto dai giornali"
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Queste lettere inedite sono appare sul numero
43 di Reset del dicembre 1997.
Le brevi lettere cha Maria Callas ha spedito alla sua maestra Elvira
De Hidalgo a Milano dal giugno 1965 all’aprile 1969 rappresentano
quattro lunghi anni di grande sofferenza per la cantante, una
sofferenza legata alla caduta della sua voce, ma soprattutto alla
sua crisi cli identità che la spinge a sornatizzare nella
stanchezza e alle sue crisi amorose con Aristotele Onassis.
La stanchezza come aspetto centrale della sua nevrosi compare già
in una lettera del 4 giugno l965. La Callas si lamenta di non avere
energie e di non essere motivata né a scrivere alla sua confidente
nè tanto meno a lavorare per cambiare la tecnica del suo canto.

Si sente pressata dagli impegni presi e
profondamente depressa dopo un lavoro «tanto duro come Norma». Ma
alla fine di questa lettera compare la vera natura del suo disagio:
la rabbia per la ferita narcisistica prodotta dal suo «non aver
potuto resistere fino alla fine».
Nell'aprile del 1966, la Callas denuncia ancora la sua grande
stanchezza ma trova una consolazione: si trasferisce in un
appartamento (evidentemente prestigioso visto l’indirizzo: Avenue
Foch al XVI arrondissement) e dediclierà il suo tempo più a questo
impegno "appartamentale", come lei stessa scrive con il
suo incerto ma efficace italiano, che «vocale».
Rassicura la maestra Elvira che lei è più tranquilla ma, a scanso
di equivoci, precisa: «La tranquillità non c'entra niente con la
felicità, anche se la tranquillità serve a rimettere il mio
sisteima nervoso» (leggi: la sua mente in una crisi di identità).
Nella lettera del novembre 1967 si dichiara annoiata e si dice
felice di avere un "Aristo" che si comporta con lei con
vero amore. E a giustificare questa affermazione cerca
rassicurazioni sul suo compagno: "Non è vero che trovi Aristo
tanto cambiato in meglio?".
Aristo è la sua sicurezza, anche se sente vacillare il suo talento.
Deve ascoltare i vecchi dischi per ricordare la sua bravuradi un
tempo e usare il registratore per riconoscere che ci sono cose che
non deve fare. E' presa da qualche momentaneo sconforto: "Se
va, va, se no mollo tutto... In fondo ho Aristo".
Ma la luna di miele con il suo Aristo è destinata a durare ben
poco. Siamo nel giugno 1968. La Callas riceve due telefonate
"disgustose" evidentemente da Aristotele Onassis che con
brutalità e volgarità prende le distanze da lei. Ora il suo Aristo
diventa "un irresponsabile" e lei si sente vuota e pentita
di aver fatto tanti sacrifici per lui, per trovarsi poi "senza
sapere dove andare".

E' dell'ottobre dello stesso anno '68 la notizia
più crudele, quella che metterà il segno fine alla sua identità
di donna, alla sua carriera e al suo successo: Aristo si sposa
nell'isola di Scorpio con Jacqueline Kennedy senza dirle nulla.
Maria Callas saprà la notizia dai giornali dopo nove anni di
convivenza con lui. Tenta di consolarsi ma con scarso successo:
"Lo considero matto e come tale lo liquido nella mia
mente..."
L'ultima lettera è un vero addio al canto. Quando le chiedono
perché ha smesso di cantare risponde: "In tutta onestà non
ero contenta di me". E ripiega malinconica sul progetto di
iniziare la sua biografia.
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ricordare la sua brav di un tempo e usare il registratore per
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Aristo». Ma la luna di miele con il suo Aristo è destinata a
durare ben Siamo nel giugno 1968.
La Calias riceve due telefònate «disgustose»
evidentemer>Aristotele Onassis che con brutalità e volgarità
prende le di-nt (la lei. Ora il suo Misto diventa «un
irresponsabile» e lei si vuota e pentita di aver fatto tanti
sacrifici per lui, per tro’ ar-~. «senza sapere dove andare».
E dell’ottobre dello stesso anìio ‘68 la notiia più crudele.
che metterà il segno fine alla sua identità di donna, alla nera e
al suo successo: Aristo si sposa nell’isola di Scorm Jacqueline
Kennedy senza dirle nulla. Maria Callas saprà L zia dai giornali
dopo nove anni di convivenza con lui. I-ri i consolarsi ma con
scarso successo: «Lo considero matto e tale Io liquido nella
mia mente . . .
L’ultima lettera è un vero addio al canto. Quando le chiede~ chè
ha smesso di cantare risponole: «In tutta onestà non e~ tenta di
me». E ripiega malinconica sul progetto di iniziar’- ~ biografia.
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