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Il racconto di una vita spezzata



Paola Damiani



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Questo articolo è apparso sul numero 43 di Reset del dicembre 1997.

"Aver dei difetti ma essere insostituibile, questo è il genio. Trionfare su una folla divisa è la gloria. Maria Callas ha l'una e l’altra cosa". L’opinione di un cronista del "Figaro" che ha assistito alla Norma a Parigi nel 1964 è il segno distintivo della tormentata carriera di Maria Callas, quella che insieme a Greta Garbo è ormai la diva per eccellenza del nostro secolo.

Maria Anna Cecilia Sofia Kalageropoulos nasce a New York nel 1923 e poco dopo la famiglia cambia per praticità il complicato cognome in Callas. La leggenda vuole che il suo straordinario talento musicale venga scoperto in casa quando la giovane e robusta bambina studia e imita il canto di un canarino cui è molto affezionata. Ma in realtà è la madre, le cui sorelle sono tutte cantanti, che decide di affidare Maria ad una prima e oscura insegnante privata ed è sempre la madre poi, viste le sorprendenti qualità della figlia, che sceglie di trasferirsi in Grecia nel 1937, per procurarle maestri migliori a costi ragionevoli.

Qui la Callas studia prima con Maria Trivello e poi con Elvira de Hidalgo, che è stata una cantante celebre ed acclamata in tutto il mondo e che per prima coltiva la spiccata vena divistica di Maria. A quindici anni debutta in una esecuzione privata di Cavalleria rusticana e nel 1940 canta in teatro, ad Atene, in un opera ormai dimenticata, il Boccaccio di Franz von Suppé.

In Grecia acquista una certa notorietà, ma la guerra e le sue conseguenze pesano sul paese e per questo Maria Callas torna a New York nel luglio del 1945, dove continua a studiare con Louise Castellotti. Il debutto internazionale avviene però in Italia, nel 1947, all’Arena di Verona in Gioconda; è un successo, ma non clamoroso. La critica infatti non si accorge subito della Callas neppure alla sua prima apparizione alla Scala nel 1950 e solo con la stagione successiva del teatro milanese arrivano i primi trionfi ne I Vespri Siciliani, Norma e I Puritani all’Opera di Roma.

Da questo momento in poi la carriera della cantante accende l’interesse delle platee di tutto il mondo e le sue doti vocali così originali e controverse, il talento drammatico e l'intelligenza musicale che la impongono sulla scena si mescolano agli aneddoti sulla vita privata, sul carattere impossibile che le faceva lasciare le recite a metà e sulle rivalità con i colleghi contribuendo a creare un personaggio pubblico enorme.

Così Camilla Cederna racconta l'annoso confronto Tebaldi-Callas in una breve biografia apparsa nel 1969, quando la cantante aveva quasi del tutto abbandonate le scene: "Di qui la ragazzona padana timida e scontrosa, che ama gli agnolotti, adora la madre, ha una voce che nel '46 Toscanini definì 'angelica'; di là l'italogreca affamata di prestigio sociale e a tavola inappetente, che detesta la madre (...), che dopo un litigio il maestro Serafin definì 'un diavolo con istinti diabolici'".

Anche le caratteristiche vocali della Callas non contribuiscono a renderle la vita facile: la sua è una voce "multipla" che copre ruoli a volte troppo diversi e inoltre ha alcuni difetti che nel tempo si faranno sempre più evidenti come alcune note alte o i bruschi passaggi di registro che lasciano perplessi pubblico e critica.

Ma l'artista durante l'esecuzione riesce quasi sempre a dissimulare le sue debolezze e perfino ad usarle in senso espressivo per creare suggestioni uniche. Uno dei meriti musicali maggiori di Maria Callas è stato quello di aver riportato in scena molte opere all'epoca ingiustamente dimenticate come Armida e Il turco in Italia di Gioacchino Rossini o la Medea di Gaspare Spontini.

I riconoscimenti indiscussi sono stati invece quelli alla Callas attrice che lavora al meglio con registi innovativi come Luchino Visconti e Franco Zeffirelli. La sua passione per la recitazione la porta a interpretare nel 1969, quando ormai si limita a tenere pochi, attesissimi concerti, il film Medea di Pierpaolo Pasolini e più tardi, nel 1973, a curare la regia dei Vespri Siciliani per l'inaugurazione del teatro Regio di Torino, ricostruito dopo un incendio.

Maria Callas muore improvvisamente nella sua casa di Parigi il 16 novembre 1977.

 

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