Caffe' Europa
Attualita'



"Cara amica...", una vita confidata per posta



Annarita Caroli



Articoli collegati:
"Cara amica...", una vita confidata per posta
"Aristo si è sposato e l’ho saputo soltanto dai giornali"
L’ultimo canto
L’eterna fanciulla dalla voce imperfetta
Il racconto di una vita spezzata


Questo articolo è apparso sul numero 43 di Reset del dicembre 1997.

"Ho dato tutto quello che ho potuto; avrei voluto dare di più, ma non avevo più niente da dare difatti sei mi guardo indietro io stento a credere di aver fatto tanto". Alla fine degli anni ‘60 in un'intervista televisiva Maria Callas parlava della sua carriera già finita; aveva davvero dato troppo.

La sua vita è stata una sfida. Figlia di emigrati greci nasce a New York, a dispetto della povertà della famiglia comincia a studiare musica, pianoforte e poi canto. Ad 11 anni vince il secondo premio ad un concorso radiofonico: un orologio Bulova. Non è molto amata in famiglia, sua madre le preferisce la sorella maggiore Jackie; il suo carattere orgoglioso e riservato non la aiuta.

Quando torna in Grecia a 14 anni incontra la sua maestra Elvira De Hidalgo, grande soprano spagnolo, che al termine di una lunga e straordinaria carriera si dedica all’insegnamento del canto. Sarà la sua amica, la confidente; fra due donne così diverse si stabilirà un legame duraturo comprensivo di affetto, complicità ma anche rispetto e soggezione da parte di Maria.


Le lettere che la Callas scrisse ad Elvira testimoniano questo legame. Maria studia per anni con rigore, sacrificio, tenacia sfidando la sua stessa voce, un timbro non particolarmente bello che diverrà però unico e inconfondibile.

Elvira De Hidalgo dà a Maria molto più che lezioni di canto, la educa, riesce a soddisfare il suo smodato desiderio di conoscenza. Durante i bui anni di guerra e gli stentati inizi in Grecia, Maria sviluppa la sua caparbietà e la sua ambizione. Si impone una disciplina ferrea, un controllo continuo.

Torna in America per due anni da suo padre, vive con lui, ritrova il suo affetto ma pensa sempre al canto, alla carriera. Nicola Rossi­Lemeni la conosce in quegli anni e la presenta a Giovanni Zenatello che cerca per l’Arena di Verona l’interprete di Gioconda.

Maria parte per l’Italia. Qui incontra Tullio Serafin, il maestro che la capirà, le darà buoni consigli, le infonderà coraggio. Anche Victor De Sabata segnerà il suo lavoro e Maria non smetterà mai di ricordarlo. In Italia, a Verona, si imbatte in Giovanbattista Meneghini, un signore ultra cinquantenne benestante, appassionato conoscitore di opera lirica. Si sposeranno dopo qualche indugio e Maria troverà stabilità e affetto, ordine, benessere e agi.

Potrà così dedicarsi senza pensieri allo studio e alla ricerca e sfiderà le partiture di opere dimenticate e le divine Malibran, Pasta, Garcia, Grisi.... Meneghini diventa il suo impresario e non le fa mancare il lavoro - anni dopo Maria dirà che la sua fama di dura era dovuta ai metodi di suo marito.

Conquista la Scala, è la regina di Milano. Ma è obesa, i contorni del viso si confondono nell’eccesso di grasso, le gambe e le caviglie sono gonfie. Si veste alla meglio. Il marito la accompagna da Biki, la sarta dell’alta società milanese. Sarà difficile trasformare questa goffa donnona in una raffinata sirena.

Maria sfida se stessa, il suo corpo riesce a dimagrire addirittura quasi cinquanta chili. Nella Sonnambula del 1955 alla Scala Luchino Visconti ne fa un’eterea «danseuse» del balletto romantico. E non dimentichiamo la sua Violetta, per la prima volta sulla scena sottile, leggera, quasi consunta.

I critici accuseranno l’eccessivo dimagrimento di aver provocato in lei un declino vocale precoce. E' superfluo ricordare i suoi momenti difficili.

Lo scandalo della Norma all'opera dei Roma il 2 gennaio 1958 interrotta dopo il primo atto, il presidente Giovanni Gropnchi costretto a lasciare il palco reale dopo aver inutilmente atteso la ripresa dell'opera, le costa l'olstilità del teatro e del pubblico romano; con la Scala i rapporti nons ono più idilliaci a causa di una disputa con Wally Toscanini.

Meneghini si rivolge ai teatri di Parigi, Londra, New York. Ma maria è stanca, lo ripeterà più volte nelle sue lettera ad Elivira De Hidalgo.

Aristotele Onassis è un armatore di dubbia fama ma di grand mezzi; sul suo yacht «Christina» ospita il jet-set internazionale, non può ignorare la greca Maria Callas, regina dei teatri di tutto i mondo.

Maria è sedotta. Aristo, come lo chiama lei, le offre la vita che non aveva mai avuto: feste, viaggi, l’amicizia dei vip, le crociere. I provinciale Meneghini non può nulla contro un simile rivale. Maria dimentica tutto: il marito, la villa a Sirmione, lo studio tenace, Milano e l’Italia, si trasferisce a Parigi ed inizia la sua seconda vita.

Aristo non è forse l’uomo ideale per lei, in fondo semplice ed ingenua, ma lo ama appassionatamente e gli perdona tutto o meglio ne subisce gli sgarbi e le volgarità. La sua carriera declina.

La Callas non è più la Callas. Se ne accorge Onassis, alla sua fama non è di nessuna utilità una ex-grande cantante d’opera.

Quando nel giugno 1968 invita sul «Christina» Jackie Bouvier Kennedy, vedova del più amato presidente d’America, Maria resta a Parigi. Si rivolge ad Elvira con una lettera disperata e struggente. In quello stesso mese di giugno la famiglia Kennedy è colpita da una nuova tragedia: Bob, il fratello minore di John, viene assassinato durante la sua corsa alla casa Bianca.

Ad agosto, due mesi più tardi, Jacqueline torna ospite in crociera sul «Christina». Onassis ha intanto imposto alla Callas, che viaggiava sola sullo yacht, di rientrare immediatamente a Parigi.

Il 20 ottobre 1968 nell’isola privata di Skorpios Aristo e Jaclie si sposano. Maria apprende la notizia dai giornali. Il declino psicologico è irreversibile. Degli ultimi anni della sua vita è difficile raccontare. Così come è difficile ricordare i suoi vani tentativi di tornare all'opera, i recital in giro per il mondo, i suoi affetti frustrati.

La sua vita finisce in solitudine e nel mistero a Parigi, in un appartarmento di Avenue Georges Mandel, il 16 settembre 1977.

Le sue ceneri furono sparse nel Mar Egeo.



Il link:

"Divina": il sito ufficiale di Maria Callas (inglese, italiano)
http://www.callas.it 
Biografia, foto e tante notizie a cura dell'Associazione Maria Callas. Ci sono anche le immagini del film.

 

Articoli collegati:
"Cara amica...", una vita confidata per posta
"Aristo si è sposato e l’ho saputo soltanto dai giornali"
L’ultimo canto
L’eterna fanciulla dalla voce imperfetta
Il racconto di una vita spezzata

 


Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui

Archivio Attualita'


homearchivio sezionearchivio
Copyright © Caffe' Europa 2001

 

Home | Rassegna italiana | Rassegna estera | Editoriale | Attualita' | Dossier | Reset Online | Libri | Cinema | Costume | Posta del cuore | Immagini | Nuovi media | Archivi | A domicilio | Scriveteci | Chi siamo