Caffe' Europa
Attualita'



La parte inespressa di noi



Paolo Crepet con Bibi David



Articoli collegati:
La figura dai mille volti
La parte inespressa di noi
Erika e Omar a fumetti
Dalla parte del cattivo
Necronomicon, il libro dei nomi morti


Dottor Crepet, perché il male, a volte, affascina?

Perché è una parte di noi. Il male 'espresso' è quello che ci piace di piu', perché corrisponde a una parte inespressa di male in noi: è insomma tutto cio' che vorremmo fare senza riuscirci.

Che cosa, del 'male', colpisce maggiormente la psiche?

Esattamente quella parte interdetta da un contratto sociale recente, roussoniano, che ci impone di non essere del tutto cattivi. Ma esiste una realtà dell'uomo precedente a questo contratto, e quando veniamo affascinati dal male è come se l'antico emergesse. Del resto, sarebbe stato un errore pensare che l'antico fosse sparito del tutto da noi: nulla sparisce, perciò l'antico era scomparso solo dalla razionalità, attraverso i nostri meccanismi di difesa psicologici.

Quali sono, secondo lei, i romanzi, le liriche o i film che meglio evidenziano questo concetto di male accattivante?

Kubrik in assoluto ne è stato un grandioso interprete, in tutta la sua produzione. Ne Il portiere di notte della Cavani i concetti di bene e male si sovrappongono e si confondono. Poi, per certi versi, anche alcuni scrittori americani noir degli anni'40 e '50. A questo proposito Sangue freddo è un romanzo emblematico. E ancora, Baudelaire, ma molto piu' per cio' che è stato che non per quello che ha scritto.

Si è parlato spesso del fascino di figure controverse, dittatori o leader 'diabolici', come Hitler, Bin Laden, Saddam Hussein. Lei cosa ne pensa?

In molti casi il fascino di un personaggio 'diabolico' dipende dalla sua presenza: è raro che non vi sia anche una forte attrazione fisica. Mussolini per esempio era un vero cultore del proprio fisico e riscuoteva successo fra le donne. Così pure Bin Laden: ho avuto diverse donne in terapia che mi hanno confessato di voler passare una seratina con l'emiro saudita. E non certo per prendere una pizza...

Perché delitti efferati come quello di Erika e Omar intrigano i giovanissimi? Pensiamo ai fan club e ai siti Internet, o alla recente trasposizioni a fumetti della vicenda (vedi articoli collegati).

Perché tutti abbiamo il desiderio di uccidere la mamma o il papa' e loro, banalmente, lo hanno fatto. Sono solo stati piu' banali dei nostri sogni...

Cambia, a suo avviso, il concetto di male, e dunque ciò che del male ci attrae, da bambini, da adulti e da anziani?

Si', il male per il bambino è semplicemente cio' che è emozionante, come l'orco delle favole. Da 'grandi' il fascino del male dipende molto dalla formazione emotiva individuale. C'é un bellissimo racconto di Lalla Romano, Un uomo, che fa parte della raccolta Metamorfosi, che parla di una donna attratta da un uomo che le fa male. L'attrazione è irrefrenabile e nasce da qualcosa che fa parte della formazione emotiva della donna, per cui i concetti di amore e odio sono capovolti, ribaltati.

Articoli collegati:
La figura dai mille volti
La parte inespressa di noi
Erika e Omar a fumetti
Dalla parte del cattivo
Necronomicon, il libro dei nomi morti

 


Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui

Archivio Attualita'


homearchivio sezionearchivio
Copyright © Caffe' Europa 2001

 

Home | Rassegna italiana | Rassegna estera | Editoriale | Attualita' | Dossier | Reset Online | Libri | Cinema | Costume | Posta del cuore | Immagini | Nuovi media | Archivi | A domicilio | Scriveteci | Chi siamo