Il vuoto e il pieno
Odette Misa Sonia Hassan
Articoli collegati:
Proleterka
La stanza del polline
Aspettando de Sade
Il vuoto e il pieno
Cos’è l’anoressia?
Aggressive, rigide, manipolatorie, impenetrabili nel loro ideale di
bellezza che assomiglia alla morte, come si fa a curarle? Si
presentano al primo colloquio antipatiche nella loro ostilità. Sono
le anoressiche, questo piccolo stuolo di ragazze, apparentemente
tutte uguali, nella loro assenza di cibo che diventa assenza di
corpo e vuole essere assenza di emozioni. Si presentano con il corpo
martoriato dal digiuno, nel caso delle anoressiche di tipo
restrittivo , o dai mille meccanismi di compenso attuati dalle
anoressiche di tipo bulimico. Gia' perchè l'anoressia nervosa ha
due sottogruppi quello delle anoressiche restrittive che attraverso
la privazione del cibo riescono a rendere il corpo evanescente e le
altre che invece compensano l'introduzione di cibo con il vomito, la
corsa, lassativi diuretici e così via.
Dita a bacchetta di tamburo, pelugo, parestesie, osteoporosi,
amenorrea, sono alcuni tra i sintomi fisici che presentano e ai
quali non danno importanza nella loro folle ricerca del vuoto.
Perchè vuoto è una delle loro espressioni ricorrenti in
contrapposizione a pieno. Vuota è una giornata , vuoto è il
corpo, vuoto lo stomaco così come tutto può essere definito
specularmente pieno. Colpisce questo parlare di sè come se si
parlasse di un contenitore che si puo' riempire o svuotare a
piacimento, come se ci fosse un assenza di corpo e l'involucro possa
solo essere riempito o svuotato.

La percezione di se come un contenitore fa pensare
ad un'assenza di emozioni e infatti si presentano fredde e razionali
... come si fa ad amarle? Come dimenticare A. con i suoi enormi
vestiti e quei suoi pochissimi chili, che mangiava un biscotto ogni
tre giorni, ma quanta letteratura intorno a quel biscotto. Lo
cercava spasmodicamente girando nei negozi di una grande città
spostandosi da un quartiere all'altro. Quel biscotto analizzato,
pensato, desiderato e cercato occupava per intero almeno tre
giornate della sua vita impedendole di fare altro, o per usare la
sua espressione "riempiva il vuoto della sua vita".
La più impenetrabile di tutte le anoressiche che ho conosciuto era
M. terrorizzata dal cibo, così come dalle sue emozioni, fredda e
razionale con la sua bisaccia piena di 30 e lode, perfetta nei suoi
jeans e maglioncino, con le mani sempre fredde e l'incarnato
pallido. La incontro una sera fuori contesto a un concerto
studentesco a cui io quarentenne non avrei dovuto essere presente,
più che incontrarla mi ci scontro e lei perde il controllo, infatti
mi abbraccia anzichè salutarmi e mi chiama per nome ... questa non
è assenza di emozioni!
Appartengono alla classi agiate si diceva una volta e invece no ..le
trovi anche nelle famiglie del proletariato urbano e alla loro
bellezza o al loro diploma di istituto tecnico è affidato il salto
sociale della famiglia. Difficile peso da sostenere ma spesso c'è
anche dell'altro come nel caso di L. che si riempe di cibo per poi
andare a svuotarsi in bagno, che ha nel passato della sua vita un
ricordo sgradevole: "il padre che porta lei bimbetta a fare una
passeggiata insieme ad una signora" ed è quella signora, la
fidanzata di papà da sempre, che le suggerirà un incontro con noi.
Quella signora bella ed efficiente socialmente appena un gradino
più in alto, mentre la madre depressa ed ignorante, ingrassa tra il
letto e il televisore.
L. si presenta al servizio di dietologia per la prima volta il 30
dicembre, chi altro mai sceglierebbe questa data se non una ragazza
che mangia e vomita terrorizzata da quello che le potrà succedere
l'indomani sera. Disturbo della percezione corporea viene anche
definito e infatti c'era G. che diceva "Dottoressa lo so che il
mio dito è magro perchè l'anello ci balla intorno, ma io lo vedo
grasso, lo sento grasso", ma anche della percezione del cibo
ingerito ... c'era C. che con molta lena cercava di ingrassare e per
questo compilava un diario alimentare che poi commentavamo insieme
per cercare di capire.

Quando ho letto in un solo pasto 700 grammi di
tonno e l'avevo seduta di fronte a me scheletrica come una scultura
di Giacometti ho dovuto resistere alla tentazione di darle della
bugiarda e alla mia richiesta di una definizione visiva di 700
grammi di tonno mi ha risposto una scatoletta e si riferiva ad una
scatoletta da 85 grammi. Era incredula quando le ho dimostrato che
85 grammi erano quasi un decimo del peso da lei presunto.
Dopo qualche mese C. mi ha portato nel diario mezzo bignè di San
Giuseppe, che progresso lei che voleva ingrassare era riuscita a
scegliere la giusta misura per concedersi un dolce senza avere
nessuna crisi d'ansia. La vittoria di C. però l'ho vista stampata
sul suo viso quando un giorno che era passata per fare gli auguri di
Natale mi ha detto "Ho buttato i jeans vecchi .. ma come facevo
ad essere così magra?" .
La storia di C. è tra le più belle che io conosca perchè ha un
lieto fine: è stata dichiarata guarita anche dalla psicologa, e
questo purtroppo non capita a tutte le anoressiche che riprendono
peso. Ma riprendere peso è importante, permette comunque di
lavorare e anche di sostenere la difficoltà di una psicoterapia che
ha di norma tempi lunghi. L'anoressia è curata di concerto da un
medico, uno psichiatra e una dietista che attraversano le varie
sfaccettature di quel dolore che attraverso il cibo tortura corpo e
anima. E dopo aver attraversato questo dolore come si fa a non
curarle, come si fa a non amarle?
Odette Misa Sonia Hassan, dietista e allieva del Prof. Eugenio
Del Toma, è autrice di saggi sull’anoressia e bulimia ha condotto
una ricerca tra il 1996 e il 1998 sui gruppi di auto-aiuto nel settore
dei disturbi del comportamento alimentare pubblicata su ADI-magazine,
e ha vinto il premio per la migliore comunicazione al Congresso
nazionale Adi (Associazione di dietetica e nutrizione clinica) di
Terni per "Aspetti bioelettrici su pazienti con disturbi del
comportamento alimentare". Ha scritto per Isoradio-Rai un corso
di educazione alimentare. L'indirizzo e-mail del suo sito è: http://sites.netscape.net/ysthars/pantgruel
. L'indirizzo e-mail di Odette Hassan è odette.h@katamail.com
Articoli collegati:
Proleterka
La stanza del polline
Aspettando de Sade
Il vuoto e il pieno
Cos’è l’anoressia?
Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da
fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui
Archivio
Attualita' |