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Ma con la DC era peggio



Gerardo Marletto



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Forse non sono i giorni giusti per dirlo, ma stiamo meglio adesso che con la Democrazia Cristiana. Certo, Berlusconi ha vinto; ma non mi pare proprio che per questo si debba gridare allo scandalo o pensare alla fuga.

Berlusconi ha vinto perché ha capito che in un sistema maggioritario bisogna presentarsi con coalizioni compatte e coese, mentre il centrosinistra ha perso schegge in tutte le direzioni. Ma Berlusconi per vincere ha dovuto rinunciare alla funzione nobilitante della DC: invece di educare l'elettorato moderato, ne ha solleticato la parte più becera e cialtrona. Risultato: la maggioranza del Paese non è con lui e nel nord produttivo e aziendalista non si è registrato quel plebiscito che si aspettava.


Ciò che conta è che con queste elezioni un'epoca si è per fortuna chiusa. D'ora in poi, finalmente, la destra e la sinistra concorreranno per governare il Paese. La sinistra non è più chiusa nell'angolo dal fattore K e costretta solo a fare opposizione nei palazzi e nelle piazze. E la sinistra ha i numeri e le forze per tornare a governare.

Per farlo deve attirare a sé le forze moderate più democratiche e più attente ai valori sociali e le forze antagoniste pronte a confrontarsi con l'aspro mestiere del riformismo. Per farlo dovrà continuare - come purtroppo per anni colpevolmente non ha fatto - a denunciare le mistificazioni del neoliberismo, a difendere i diritti dei lavoratori, a restituire dignità alle politiche pubbliche, a perseguire uno sviluppo più umano, in Italia e nel Mondo.

Quindi, non rimpiangete la DC; guardatevi i risultati delle elezioni collegio per collegio, ne ricaverete un'immagine meno sconfortante del nostro Paese. E, ne sono certo, vi tornerà la voglia di darvi da fare.


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