"Non un
puzzle ma un'autentica alleanza"
Romano Prodi con Bibi
David
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"L'Italia ha un ruolo determinante nell'Unione
europea. Recentemente il presidente francese Chirac e il tedesco
Fisher hanno discusso a lungo sui problemi dell'Ue e sui rischi di
un'Europa a due velocità. Ebbene, è il momento per il nostro paese
di intervenire nel discorso e di mostrarsi un partner
insostituibile." Il commissario dell'Ue Romano Prodi, dopo
l'incontro a Camaldoli sul riassetto dell'Europa, sollecita l'Italia a
guardare avanti e a non lasciarsi intrappolare da infruttuose beghe
interne. "Sono convinto - dice - che la sfida della politica
italiana in attesa delle elezioni del 2001 non possa essere pensata se
non in un contesto, appunto, europeo."
Abbiamo intervistato Prodi dopo il
suo rientro a Bruxelles chiedendogli di dire la sua, principalmente
sulla recente riaggregazione del centrosinistra avvenuta il 27 giugno
scorso, sotto il segno, ancora una volta, dell'Ulivo.
Come
valuta, Presidente Prodi, questa nuova alleanza?
Sono molto contento che l'Ulivo
abbia resistito alle tante sfide del tempo e alle battaglie politiche
e non posso non andarne, personalmente, un po' orgoglioso. L'aggiunta
dello slogan "Insieme per l'Italia" mi sembra poi una scelta
giusta, azzeccata, perchè sottolinea il carattere di unità nazionale
da un lato, e sostituisce degnamente la scritta "Alleanza per il
governo", presentata con il primo simbolo dell'Ulivo il 13
dicembre del'95.

Cosa
potrà essere mantenuto, a suo avviso, dell'Ulivo del' 96?
Cio' che ottenne il
"vecchio" Ulivo fu una vittoria clamorosa ed entusiasmante.
Bisogna anzi tutto mantenere questo patrimonio e, consapevoli di un
passato di successi, di una storia segnata da grandi svolte, guardare
avanti puntando su un progetto altrettanto convincente. Essenziale
dovrà essere ritrovare una vera unità all'interno della coalizione
ed evitare nel modo piu' assoluto ogni genere di spaccature. Una
autentica alleanza non è somma burocratica di partiti, un puzzle
incerto di idee e tradizioni, ma una vera e propria cooperazionee e
convergenza di scopi e obiettivi.
Riguardo al candidato premier, quali caratteristiche dovrà avere?
Non è fondamentale sapere a
quale scuola politica appartenga quanto esser certi di trovarsi di
fronte a un leader, un personaggio capace di dare fiducia e sicurezza,
abile nel saper dialogare con i membri della coalizione e con gli
elettori e disposto ad affrontare a testa alta i numerosi problemi
ancora irrisolti del paese, dall'economia al welfare alla criminalità.
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