Fin dai primi vagiti di Internet, la possibilità di trasferire un file audio da una
parte allaltra della Rete è apparsa come una delle innovazioni più dirompenti
della rivoluzione telematica. Circa due anni fa il terrore dellindustria
discografica si è materializzato in una breve sigla: Mp3. Nel breve volgere di alcuni
mesi la nuova tecnologia e tutto lhardware e il software ad essa collegato (lettori,
encoder) hanno conosciuto una diffusione impressionante. Da parte delle compagnie musicali
si è cercato di mettere una tardiva pezza, propagandando lutilizzo di formati audio
alternativi capaci di garantire il rispetto del copyright. In questa linea si inserisce la
nascita di LiquidAudio (http://www.liquidaudio.com),
un formato ad alta qualità che tuttavia non ha ottenuto i lusinghieri risultati del suo
anarchico parente.
Certo, il mercato ha cercato di assimilare la nuova tecnologia e in parte è riuscito a
riorganizzarsi intorno ad essa. Le etichette più lungimiranti hanno iniziato distribuire
i propri prodotti in formato Mpeg, e dal nuovo modo di fruire la musica sono nati veri e
propri business. Un esempio ci viene fornito proprio dallitalianissima Vitaminic http://www.vitaminic.it. Attiva da circa un anno e nata
come la risposta italiana a IUMA (http://www.iuma.com),
il grande archivio Web per le band senza contratto, lazienda ideata da Gianluca
Dettori costituisce una sorta di vetrina, dove artisti più o meno conosciuti possono
pubblicizzare la propria musica e vendere i propri brani in formato Mp3. Tutti hanno una
homepage, la possibilità di fissare il prezzo di ogni singolo brano e di monitorare, in
tempo reale, la vendita e gli ascolti. Oggi Vitaminic, con più di 3000 artisti iscritti,
rappresenta la più grande azienda europea del settore.
Tuttavia, nello sterminato universo del Web, esistono delle zone franche, dei circuiti
di scambio, che oltre ad essere la strada più battuta dai navigatori-fruitori di musica,
costituiscono una palese minaccia per le case discografiche e i tradizionali negozi di
dischi. In Rete si sono diffusi una quantità infinita di siti da cui è possibile
scaricare gratuitamente tutti i brani che compongono le classifiche mondiali. Alcuni
durano lo spazio di un mattino e vengono chiusi nel giro di poche settimane, altri
riescono ad aggirare la censura e prosperano, diventando grandiosi archivi musicali. Fra
questi Audiofind (http://www.audiofind.com)
e Mp3Board (http://www.mp3board.com)
costituiscono un punto di riferimento, capace di soddisfare ogni gusto musicale, mentre,
se vi piace la canzone italiana, "Mp3Italia" (http://come.to/mp3italia)
e "Italia Mp3 Webring" (http://come.to/mp3ring)
fanno certamente al caso vostro.
Se non amate il perverso fascino del proibito e siete solo in cerca di buona musica,
potreste trovare interessante il sito http://www.listen.com,
un completissimo raccoglitore di link a tutti i file audio legali presenti in Internet. Il
suo utilizzo è molto semplice: digitando il nome dellartista cercato, vi verrà
fornito un breve profilo e lelenco dei brani scaricabili dalla Rete, sia a pagamento
che gratis.
Immaginatevi, poi, lespressione dei responsabili della Warner (tanto per citare
uno dei colossi di cui si parla in questi giorni) quando sono venuti a conoscenza
dellesistenza di Napster. Questo piccolo programma (solo 647 K), scaricabile
allindirizzo http://www.napster.com,
rappresenta una vera e propria manna per tutti coloro che sono soliti scandagliare la Rete
alla ricerca delle proprie canzoni preferite. Lanciando Napster, si entra in una comunità
virtuale in cui ogni utente mette a disposizione gli Mp3 presenti sul proprio hard-disk ed
è in grado di scaricare quelli altrui. Il numero dei titoli disponibili è potenzialmente
infinito e un motore di ricerca interno permette di individuare agevolmente il file
desiderato (sempre che chi è collegato in quel momento lo possegga).
Napster ha imposto ai download di Mp3 unaccelerazione fenomenale. Il numero di
persone che entra nella comunità aumenta di giorno in giorno, tanto che le università
americane, dai cui server si dipana gran parte del traffico, hanno dovuto impedire ai
propri studenti di scaricare i famigerati file audio. Inutile dire che le multinazionali
del disco si sono scatenate e hanno subito fatto causa alla piccola compagnia produttrice
del programma, accusandola di violazione del copyright e di favoreggiamento della
pirateria. In casa Napster stanno già pensando a un modo di uscirne trovando un
compromesso che sicuramente deluderà migliaia di navigatori. Tuttavia, il sasso nello
stagno è stato gettato e nulla nel mercato musicale tornerà più come prima.
Altri link sull'MP3:
http://dir.altavista.com/Arts/Music/
Sound_Files/MP3/MP3_Link_Lists.shtml
http://www.virgilio.it/canali/extra/mp3/
http://mp3.iol.it/
http://www4.cebit.de/