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Se risorgono i fantasmi del passato


Furio Colombo, Abraham Yehoshua, Elie Wiesel con Bibi David

 

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"I nazisti erano gente di buon carattere". "Trovo che la politica del terzo Reich sia riuscita molto bene". "Gli ufficiali delle SS furono uomini d'onore". Jörg Haider, leader del partito nazional-liberale austriaco, non ha mai smentito nè rettificato queste frasi, pronunciate una decina d'anni fa. Oggi, l'uomo politico carinziano è uno dei due leader della coalizione di governo a Vienna. L'Unione Europea è in allarme e dalla Casa Bianca Bill Clinton si dice pronto a rivedere drasticamente i rapporti con l'Austria per via dell'ascesa al potere di una forza xenofoba, antidemocratica, antisemita e razzista.

Haider, da parte sua, reagisce alla pioggia di critiche con esternazioni dure, aggressive, talora sprezzanti. Le comunità ebraiche nel mondo sono in allarme, e Israele ha richiamato il proprio ambasciatore a Vienna, dichiarando Jörg Haider persona non gradita nel proprio territorio. Abbiamo chiesto ad autorevoli esponenti della cultura ebraica di illustrarci la loro opinione attorno all'inquietante svolta politica austriaca.

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FURIO COLOMBO (scrittore, giornalista, deputato Ds) "Haider ha tutte le caratteristiche del suo predecessore Hitler. A mio avviso il pericolo rappresentato da Haider per l'Europa non è inferiore a quello rappresentato da Milosevic per i kosovari. In Europa non deve esserci posto per questo leader. Come non è consentito dall'UE che un Paese sfori dai parametri economici, così si deve intervenire per bloccare la presa di potere da parte di una forza xenofoba e antidemocratica. Contesto coloro che affermano che Haider deve agire indisturbato perchè eletto democraticamente . La democrazia è un valore in sè, non il risultato d'una convincente propaganda. Se un partito di serial-killer venisse votato da milioni di persone, lo considereremmo democratico?

I dittatori non si presentano mai come tali: la storia lo insegna! Quando Hitler divenne cancelliere tedesco nessuno si preoccupò più di tanto, considerandolo un mediocre. Nel silenzio generale, la sua pazzia criminale agghiacciò il mondo. Dunque, per dirla con Hoffmansthal, 'l'aver visto molto servirà pur a qualcosa!'"

ABRAHAM YEHOSHUA (scrittore israeliano) "Sono amareggiato, costernato. Dopo tredici anni di governo di centrosinistra, l'Austria vuole voltar pagina e affidarsi a un neonazista! In Germania, alla porta di Brandeburgo, alcuni manifestanti recentemente hanno inneggiato alle SS. Non riesco a capacitarmi di quello che sta accadendo. Le forze di estrema destra non hanno mai minacciato così profondamente la democrazia. La destra liberale francese, ad esempio, non ha mai accettato un'alleanza con Le Pen. L'Austria invece rifiuta di fare i conti col proprio passato, nega di aver svolto un ruolo determinante nella Shoah.

Il nazionalismo esasperato di Haider è un pericolo per Vienna e può contagiare l'Europa intera. Romano Prodi, presidente della Commissione UE, ha ribadito che l'Unione Europea, con i trattati di Copenhagen e di Amsterdam, possiede gli strumenti per fronteggiare la scelta antidemocratica austriaca. Ebbene: è il momento di agire!. Se Haider ricevesse qualsiasi forma di legittimazione o di riconoscimento, sarebbe una disgrazia per tutti e una clamorosa sconfitta per le istituzioni europee".

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ELIE WIESEL (scrittore, premio Nobel) "Sono scampato ad Auschwitz, ho vissuto sulla mia pelle tutto l'orrore, tutta l'aberrazione della Germania nazista. Sessantasette anni fa il partito di Adolf Hitler prendeva il potere, e i risultati di quella presa di potere sono stati i campi di sterminio. Pochi nemici, nella millenaria storia del popolo ebraico, sono stati crudeli quanto i nazisti. Voglio far mia una frase del filosofo Adorno: 'Esigere che Auschwitz non si ripeta può costituire l'imperativo di ogni insegnamento'. Ricordiamo che la mostruosità del nazismo era all'inizio così ben camuffata da assumere talvolta sembianze addirittura gradevoli.

Ciò che oggi sta accadendo nel cuore dell'Europa è serio e grave. Quando Hitler prese il potere, acclamato dal popolo, si credeva che non avrebbe governato per più di qualche mese. A tanti anni di distanza un leader politico di estrema destra, Haider, si permette di offendere la civiltà e la democrazia con le sue frasi filonaziste. L'unica risposta possibile a tale affronto è un intervento drastico e deciso. L'appello del premier israeliano Barak affinchè l'Europa fermi Haider, 'lo spettro di Hitler', deve esser fatto da ebrei e non ebrei, e da chiunque non voglia considerarsi complice di pagine atroci della storia dell'umanità".

 

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