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Un'emergenza, tante risposte

Tommaso Debenedetti

 


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Cresce l'allarme sociale per il diffondersi della piccola criminalità. E il governo vuol correre ai ripari. Vertici, proposte, incontri per elaborare un ‘pacchetto’ di misure al fine di combattere efficacemente il fenomeno. L’opposizione invoca misure forti, e il segretario del Ccd Casini si spinge a chiedere – suscitando un vespaio di polemiche - di sparare sugli scafisti, responsabili dell’immigrazione clandestina. An insiste sulla necessità di rivedere la legge Simeone (che stabilisce pene alternative per condanne inferiori ai tre anni) e della legge Gozzini (riguardante i benefici carcerari).

Nella maggioranza, sia pure con sfumature diverse, si è registrato un sostanziale accordo sulle norme da adottare: aumento di 500 miliardi degli stanziamenti per la sicurezza, sperimentazione del braccialetto elettronico per i detenuti in semilibertà, assunzione di seimila uomini per far fronte alle esigenze relative alla lotta anticrimine e di cinquemila impiegati civili per consentire agli addetti all’ordine pubblico di rimanere in prima linea.

Basteranno queste misure a contenere un fenomeno così diffuso? Non si rischia invece, come ha paventato Miriam Mafai, di concentrare l’impegno solo sulla piccola criminalità tralasciando di combattere le grandi organizzazioni e di agire contro eventuali inquisiti più forti, potenti e politicamente protetti?

Abbiamo rivolto queste due domande ad alcuni tra i massimi esponenti della maggioranza e dell’opposizione.

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MASSIMO D’ALEMA (Presidente del Consiglio) "Stiamo attenti a non esagerare. L’allarme criminalità c’è, ma sarebbe sbagliato e controproducente diffondere il panico. Basta confrontare la situazione della microcriminalità in Italia con quella di altri Paesi, primi fra tutti gli Stati Uniti, per rendersi conto che l’Italia non sta peggio degli altri. Anzi!

Quindi è inutile drammatizzare, e non abbiamo ritenuto opportuno ricorrere ad alcuna legge speciale: basta applicare in modo corretto l’attuale normativa. E’ chiaro – e le misure che stiamo elaborando lo dimostrano - che il governo sta prendendo molto sul serio la situazione. Se qualcuno poi, nel centro-destra, si mette a parlare della necessità di sparare contro gli scafisti, rimango quantomeno stupito: proprio il Polo, infatti, aveva detto più volte di temere uno Stato di polizia.

Non esiste il rischio di abbassare la guardia contro la grande criminalità: il crimine si combatte ‘in toto’, sia che venga da singoli delinquenti che da grandi organizzazioni!"

SILVIO BERLUSCONI (leader di Forza Italia) "Da molti mesi noi del Polo avevamo denunciato l’aumento dell’emergenza criminalità. Purtroppo l’allarme è stato ampiamente sottovalutato, e finora nulla è cambiato. Il governo non si rende conto della gravità della situazione. La criminalità deve esser combattuta con leggi speciali, conservando la tutela dei diritti dei cittadini. Nel ‘security day’ che abbiamo indetto per i primi di ottobre illustreremo proposte concrete, serie, che non mancheremo di attuare nel momento in cui il centro-destra tornerà a governare il Paese.

Agire contro la microcriminalità non significa affatto evitare di combattere le grandi organizzazioni: significa invece tutelare i cittadini dai delinquenti, piccoli o grandi che siano, lasciando intatte le garanzie e i diritti".

FABIO MUSSI (capogruppo Ds) "Contro la criminalità - piccola e grande - occorrono, come la maggioranza concordemente ha sottolineato, una risposta forte e una forte prevenzione. In tal senso, sarà opportuno rivedere e correggere la legge Simeone, aumentare i poteri di polizia giudiziaria e riformare il terzo grado di giudizio. Quanto alle posizioni assunte dal Polo su questo tema, vorrei tornare a notare l’assoluta schizofrenia di chi un giorno si proclama supergarantista, e il giorno dopo chiede di sparare."

PIERFERDINANDO CASINI (leader Ccd) "Vorrei mettere l’accento su un fatto: contro la piccola criminalità è in atto una vera e propria guerra. Siamo in guerra contro gli scafisti che scaricano ogni notte sulle nostre coste centinaia di clandestini. Ecco perché, suscitando tante polemiche, ho detto che in questa lotta senza quartiere non si deve aver paura di sparare.

Non esiste il rischio di sottovalutare la grande criminalità: sappiamo tutti quanto estesi e ramificati siano i legami fra la microdelinquenza (che poi spesso commette reati gravissimi) e le grandi organizzazioni malavitose."

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ARMANDO COSSUTTA (leader Pcdi) "Io credo che nessuno possa contestare quanto sia preoccupante il diffondersi della piccola criminalità. Il governo sta agendo con serietà per combatterla. E’ invece grave l’atteggiamento della destra, che chiede garanzie e tutele quando teme che ad esser colpiti siano i suoi membri, mentre dimentica ogni garantismo nei casi in cui non vi sono suoi esponenti da tutelare.

Ecco: bisogna assolutamente evitare che, per rafforzare la giusta lotta contro la microcriminalità, si tralasci anche solo per un attimo di perseguire grandi organizzazioni o di indagare su chiunque sia inquisito, indipendentemente dal fatto che abbia soldi e potere".

MAURO PAISSAN (capogruppo Verdi) "E’ assai opportuna la decisione del governo di non ricorrere a leggi speciali. Non si risponde, infatti, al bisogno di sicurezza dei cittadini con inefficaci proclami che alla lunga si rivelano addirittura controproducenti. Proprio le leggi speciali porterebbero facilmente al grave errore di colpire i piccoli delinquenti e di abbassare invece la guardia nei confronti dei grandi criminali"

FAUSTO BERTINOTTI (segretario Prc) "La maggioranza sta invocando legge e ordine, invece fa solo caos, solo confusione. E' giusto non ricorrere a leggi speciali, ma non si vedono ancora reali ed effettivi provvedimenti per arginare la criminalità. Guai anche solo a pensare a misure di sicurezza che ricordino la ‘tolleranza zero’ voluta dal sindaco di New York Rudolph Giuliani. Anche perché, effettivamente, i provvedimenti di tolleranza zero rischierebbero di portare a grandi azioni repressive contro la microdelinquenza e di lasciare impuniti i più feroci e potenti criminali".


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