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Itinerario / Quell'isola contesa nell'arcipelago Web

Alessandro Lanni

 

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La violenza sull’isola di Timor Est si è scatenata dopo l’annuncio delle Nazioni Unite della vittoria degli indipendentisti nel referendum del 30 agosto scorso. Nonostante le intimidazioni perpetrate ai danni della popolazione civile durante tutta la campagna referendaria, il "NO" alla pseudo-autonomia proposta dal governo indonesiano ha raccolto la stragrande maggioranza dei voti, attestandosi sul 78,5%.

Nel sito ufficiale della missione UNAMET (United Nations Mission in East Timor)

http://www.un.org/peace/etimor/ è raccolto molto materiale su come era stata organizzata la consultazione. Ci si possono trovare anche le conferenze stampa di Kofi Annan sulla crisi e una notevole galleria d’immagini.

 

I protagonisti:

Il National Council of East Timorese Resistance (http://www.ozemail.com.au/~cnrt/) è l’organo della lotta di liberazione di Timor Est. All’interno del sito sono riassunte le linee politiche che guidano questa formazione.

Il Fretilin (Frente revolucionaria do Timor Leste indipendente), il partito storico dell’opposizione all’invasione indonesiana, ha il suo sito all’indirizzo www.geocities.com/SoHo/Study/4141/ . In portoghese almeno per ora, contiene lo statuto e il programma dell’organizzazione fondata nel ’75, quando l’Indonesia invase l’isola e iniziò la lunga striscia di sangue che è culminata negli scontri di questi giorni.

Di Xanana Gusmão, attuale leader del CNRT e tra i fondatori del Fretilin, che molti vedono come il futuro candidato alla presidenza di una nazione timorese, il quotidiano francese "Liberation" offre un bel ritratto (http://www.liberation.fr/quotidien/semaine/990908merd.html).

Ai due Nobel per la pace del ’96, José Ramos-Horta e il vescovo Carlos Filipe Ximenes Belo, protagonisti anch’essi della lotta per la libertà dell’ex colonia portoghese, dedica una biografia il quotidiano on line in lingua inglese www.easttimor.com.

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Sulle "bande della morte" fedeli al governo di Giakarta si può leggere l’interessante pagina http://www.abc.net.au/ra/etimor/features/militias.htm. Formazioni paramilitari che nell’ultimo anno hanno visto ingrossare le loro fila, da quando cioè il governo presieduto da Habibie ha deciso di indire il referendum per l’indipendenza dell’isola. Per orientarsi meglio tra i nomi e le sigle degli autori delle deportazioni e dei massacri degli ultimi giorni, un utile glossario si può trovare all’indirizzo http://bsd.motherjones.com/east_timor/reference/glossary.html .

Anche la Cia mette in Rete un suo dossier sull’Indonesia. Ricchissimo di notizie sul popoloso arcipelago, relega però alla fine del testo, come semplice disputa con il Portogallo, la questione Timor Est. L’indirizzo è http://www.cia.gov/cia/publications/factbook/id.html.

 

La stampa:

Gli organi di informazione di tutto il mondo stanno seguendo quella che è diventata una vera e propria guerra civile che si sta combattendo per le strade di Dili e nelle foreste circostanti, dove si sono ritirati gli indipendentisti. Come al solito molto curate le informazioni che si possono raccogliere nel sito della Cnn. All’indirizzo http://www.cnn.com/ASIANOW/southeast/, oltre alle corrispondenze dei giornalisti, ci sono anche file audio (con l’appello di Gusmão alla comunità internazionale per fermare i massacri) e video oltre a un sondaggio on line sull’opportunità o meno delle dimissioni di Habibie. Cliccando su http://www.antara.co.id/first.html si giunge a l’agenzia di stampa indonesiana. Tra i molti giornali australiani che si occupano della crisi, molto curato è l’approfondimento quello realizzato dal Sidney Morning Herald (http://www.smh.com.au/news/content/timor/index.html).

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 La mappa:

All’indirizzo http://www.abc.net.au/ra/etimor/features/map.htm si trova una mappa interattiva di Timor Est, mentre dal sito della missione dell’ONU (http://www.un.org/peace/etimor/) si può scaricare una mappa dell’isola in formato pdf molto particolareggiata.

 

Bibliografia:

Cliccando su http://www.uc.pt/Timor/bibhtml.htm si raggiunge una pagina realizzata dall’Università portoghese di Coimbra che contiene una bibliografia dettagliata, divisa per sezioni tematiche, dedicata all’isola di Timor.

 

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