I parametri di Emerson: piena democrazia e
conti in regola Tommaso Debenedetti
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I parametri di Emerson: piena democrazia e conti in
regola
La fine della guerra è ancora lontana, ma già è pronto un piano
Marshall per i Balcani. E contenuto in un libro verde dal titolo Un sistema
post-bellico per lEuropa Sud-Orientale che Caffè Europa pubblica
integralmente. Lo ha preparato il CEPS (Centre for European Policy Studies,
http://www.ceps.be) nellambito di un gruppo di lavoro, operativo dalla fine del
1998, sul futuro dellEuropa Orientale. Il documento, la cui stesura ha
subito una radicale modificazione ed accelerazione a seguito dello scoppio del conflitto,
ha come relatore Michael Emerson, Senior Research Fellow del CEPS.
Il piano Emerson è un testo non ufficiale, che circola come
documento consultivo. Le sue tesi fondamentali sono già state assunte e fatte
proprie dal presidente designato della Commissione Europea Romano Prodi, che in due
occasioni (in unintervista al Finacial Times del 1 Aprile e nel suo
discorso dinsediamento al Parlamento Europeo ) ne ha ripreso i contenuti essenziali.
Uno dei punti-chiave del piano Emerson è linclusione della
regione balcanica nellordine civile europeo. I negoziati per tale
inclusione- precisa il testo- dovrebbero aprirsi appena verranno soddisfatti i
criteri democratici basilari e quelli dei diritti umani. Sono previste due categorie
di adesione .Stato autonomo dellUE per entità che potrebbero diventare
in futuro membri a pieno titolo (ovvero Croazia , Jugoslavia e Macedonia) e regione
autonoma dellUE per entità che richiedono temporaneamente una protezione
speciale e che dovrebbero avere una autonomia ma la cui condizione di Stato sovrano
potrebbe non essere realizzabile (ovvero il Kosovo). Dunque, al processo in corso di
allargamento dell'UE viene aggiunta la nuova dimensione dellintegrazione di Stati e
regioni autonome.

Il processo dovrebbe svolgersi in modo graduale, e comporterebbe
linclusione in unArea Economica Europea (Mark II) , nellArea Monetaria
Europea (con la piena euroizzazione della moneta locale), l
inclusione di nuovi programmi di cooperazione nellambito del pilastro Giustizia e
Affari Interni della UE, con lopzione di Accordi di Sicurezza Speciali per quanto
riguarda il sostegno militare e paramilitare da parte delle forze di stati membri
dellUE.
Il costo complessivo del piano per lUE è quantificato intorno ai
cinque miliardi di Euro annui.
Agli Stati e regioni autonome dellUE verrebbe garantita, in forme
e gradi diversi, la presenza istituzionale in organismi quali il Consiglio UE (presenza
agli incontri congiunti speciali, ma senza diritto di voto), Commissione Europea
(rappresentanza speciale), Parlamento Europeo (con membri eletti, inizialmente senza
diritto di voto, in seguito con pieni diritti), Corte di Giustizia Europea (inizialmente
solo con nomine nel personale), Banca Centrale Europea (con osservatori per i Paesi
euroizzati, ma senza membri nel consiglio direttivo), Banca Europea di
Investimenti (membri del consiglio direttivo), Comitato delle Regioni e Comitato economico
e sociale.

Si tratta, come è facile osservare, di un piano dai contenuti
estremamente innovativi. Non solo per quanto riguarda il settore economico dove, date le
enormi distruzioni, ancora non calcolabili, causate dalla guerra, le cifre previste sono
soggette a notevoli variazioni, ma anche, e soprattutto, a livello istituzionale. Il piano
Emerson, infatti, non si limita ad avvicinare lEuropa balcanica
allUE, ma la sua piena e graduale integrazione in essa. Le condizioni poste per
realizzare tale processo sono chiarissime, e quasi sembrano delineare i tratti essenziali
di una nuova Costituzione europea, che dovrebbe fondarsi sul carattere pienamente
democratico degli Stati aderenti, nonchè su un loro accettabile grado di benessere
economico. Come dire, insomma, che la sopravvivenza dellattuale regime di Milosevic
dopo il conflitto renderebbe impossibile ogni negoziato di aggregazione della Jugoslavia
allUE, e che, stavolta per motivi economici, per Stati come la Macedonia sarebbe
assai difficile, nelle condizioni attuali, aspirare allingresso nellUnione.
"Il paragone tra piano Emerson e piano Marshall - osserva Michele
Salvati, economista, che parteciperà alla conferenza stampa organizzata dalle riviste
Reset e Dissent martedì 1 Giugno a Montecitorio, in preparazione
del convegno internazionale di Abano Terme - regge a patto che si tenga presente che gli
americani, alla fine della seconda guerra mondiale, agirono per ripristinare la democrazia
in Paesi di lunga tradizione democratica, mentre nellEuropa balcanica la democrazia
ha basi fragili o inesistenti. Avrà lEuropa le necessarie risorse politiche per
attuare tale piano? Sarà un problema assai difficile da affrontare per la nuova
commissione e in particolare per Prodi". Beniamino Andreatta, anche lui tra i
partecipanti alla conferenza stampa del 1 Giugno, è invece assai cauto: "Sto
esaminando con attenzione i contenuti del piano Emerson, e ritengo che vi siano molti
punti ancora da chiarire prima di poter esprimere una valutazione".
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