E la Sarandon in manette contro la
"tolleranza zero"
Giancarlo Mola
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E se dietro la tolleranza zero, la dottrina della sicurezza pubblica ad ogni costo
voluta dal sindaco di New York Rudolph Giuliani, si nascondesse il razzismo di ritorno?
Linterrogativo sta letteralmente spaccando in due la Grande Mela. Anche perche
lopinione pubblica da settimane e in piazza contro quella che viene definita
"unatmosfera tossica". Manifestazioni che sistematicamente si concludono
con decine di arresti, anche eccellenti. Lultimo e quello di Susan Sarandon,
premio Oscar con il film "Dead Man Walking", finita in manette mercoledi
scorso dopo un sit-in davanti alla centrale di polizia. Con lei e altre 217 persone
e stato fermato anche il reverendo di colore Floyd Flake, ex membro del
congresso e a suo tempo grande elettore proprio di Giuliani. Ma martedi 16 marzo la
polizia aveva portato in cella addirittura lex sindaco nero di New York David
Dinkins, anche lui al termine di una dimostrazione pacifica di protesta.

Allorigine dellondata di proteste ce la morte di un giovane di
colore di 22 anni per mano della polizia. Il 4 febbraio, infatti, Amadou Diallo, immigrato
della Guinea, incensurato e disarmato, fu colpito da 41 colpi di pistola sparati da
quattro agenti, sotto luscio della sua abitazione nel Bronx. Loperazione della
squadra speciale doveva portare allarresto di uno stupratore. I quattro, Edward
McMellon, 26 anni, Kenneth Boss, 27 anni, Sean Carrol, 35 anni, e Richard Murphy, non
furono sottoposti ad alcun procedimento disciplinare. Perche bisognava aspettare la
conclusione dellinchiesta giudiziaria, si e continuato a giustificare Giuliani
per settimane. Ora la magistratura avrebbe deciso: omicidio di secondo grado, reato che
nello stato di New York e punito con una pena da 25 anni allergastolo. La
notizia dellincriminazione dei poliziotti peraltro non confermata
e arrivata dopo unondata di manifestazioni e di arresti: dal 4 febbraio a oggi
sono state oltre ottocento le persone fermate con accuse che vanno dallintrusione
alla resistenza a pubblico ufficiale.

Arresti che pero hanno fatto crollare ai minimi storici la popolarita del
sindaco-sceriffo. Giuliani sarebbe sostenuto ora solo dal 42 per cento dei newyorkesi. E
secondo un recente sondaggio del New York Times, appena il 25 per cento degli abitanti
della metropoli ritiene che la polizia tratti egualmente bianchi e neri. Cifra che scende
al dieci per cento per gli intervistati di colore. Limbarazzo comincia a diventare
preoccupazione nellentourage del sindaco. Il suo vantaggio su Hillary Clinton
nelleventuale competizione per un posto al Senato, sembra infatti assottigliarsi
giorno dopo giorno.
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