Rebuffa: “Se c’e’ la riforma elettorale, a cascata tutto piu’ facile”
V.R.
Articoli collegati:
Letta: “Prodi, D’Alema, l’Ulivo: non e’ detto che finisca in uno sfascio”
Rebuffa: “Se c’e’ la riforma elettorale, a cascata tutto piu’ facile”
Pasquino: “Voglio la Bonino al Quirinale”
Una grande opportunità per il Centro. È questo il succo che Giorgio Rebuffa, testa d'uovo polista al tempo del centrodestra, oggi consigliere fidato di Francesco Cossiga, ricava dalla riflessione sui mesi a venire: e, probabilmente, anche da informazioni di prima mano sulle recondite volontà del Picconatore.
Professor Rebuffa, nel campo di Prodi il disordine è grande, e quasi verrebbe da dire che un obiettivo Cossiga l'ha raggiunto: scomporre l'Ulivo. Ma nel centrodestra non si muove nulla.
“Vede, lì hanno un problema: che Berlusconi non ha ancora deciso se occuparsi di politica o di altre faccende. Il giorno in cui optasse per la politica, la scomposizione del centrodestra sarebbe già cosa fatta. Perchè volenti o nolenti, con difficoltà e arretramenti, è in atto una ricomposizione del Centro. E Berlusconi dovrà decidere: se vuole restare attaccato al Polo, temo che Forza Italia andrà incontro a sorprese non belle”.
Vale a dire?
“Quel che avverrà probabilmente già alle Europee sarà una diminuzione dello scarto percentuale tra Forza Italia e An”.
Torniamo al centro che si ricompone. Dove vede i sintomi? Al contrario, mi pare che i concorrenti si moltiplichino.
“La lista Prodi aiuterà. Fra i suoi effetti che reputo positivi ci sarà la spallata perchè il centro frammentato e disperso si raccolga. Parlo di Cossiga, di Marini e di Dini, per quel che ne resta. Parlo dei voti congelati di Forza Italia. Se quest'area moderata - termine che a me non piace, ma siccome è di uso comune... - si ricompone, la sua capacità di attrazione è notevolissima”.
La lista comune alle Europee?
“Per cominciare. Anche se questo provoca resistenze irrazionali e un po' puerili anche all'interno dell'Udr”.
E il Cavaliere?
“A lui suggerirei di essere uno dei leader del centro moderato. Io capisco che col Polo così com'è Berlusconi possa trarre vantaggi per le proprie faccende. Ma la politica gli suggerirebbe di trovare uno sbocco per Forza Italia. Come fa a voler entrare nel Partito popolare europeo e nello stesso tempo a rifiutare di fare una politica da partito popolare europeo?”.
Ci sarebbe anche un problema Udr. Dopo il rilancio dalemiano del centrosinistra, sembrate destinati a una permanenza lunga nella coalizione che c'è.
“Intanto c'è una fase di riapertura del percorso delle riforme e, benissimo, la conduce il centrosinistra. Poi ci sarà un problema di quadro politico, quando il processo riformatore sarà concluso”.
Diciamo che il vostro centro autonomo slitta di un paio d'anni.
“Di un paio di mesi. Guardi che l'unica cosa spinosa davvero della Bicamerale è stata la legge elettorale. Spinosa all'interno del centrosinistra. Se oggi quel problema nel centrosinistra è risolto, o in via di soluzione, le altre riforme verranno a cascata”.
Con i loro tempi tecnicamente lunghi.
“Vede, i tempi politici sono una cosa, i tempi tecnici un'altra. Risolti i primi, i secondi seguono, come l'intendenza”.
Si può immaginare nel futuro prossimo dell'Udr una politica delle mani libere e un nuovo rapporto col leader dell'opposizione?
“Non l'ho detto e non lo penso. Abbiamo davanti un processo politico di più lunga lena, il che non vuol dire due anni: perchè i tempi possono improvvisamente accelerare”.
Quanto conta in questi scenari l'elezione del presidente della Repubblica?
“È una variabile non secondaria. Ma dall'elezione di Leone in poi, e con l'eccezione di Cossiga, l'elezione del capo dello Stato si svolge in un clima di marasma. Affrontare il problema prima ancora delle battute iniziali sarebbe velleitario. Da politologi da camerino”.
Articoli collegati:
Letta: “Prodi, D’Alema, l’Ulivo: non e’ detto che finisca in uno sfascio”
Rebuffa: “Se c’e’ la riforma elettorale, a cascata tutto piu’ facile”
Pasquino: “Voglio la Bonino al Quirinale”
