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Nuove tecnologie/Jini e gli altri: quando il microonde parlera' con il pc via telefonino

 

Riccardo Stagliano'

 

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La promessa di Jini e' la piu' impegnativa che si possa fare: fornire una lingua comune per computer, elettronica di consumo e ogni tipo di elettrodomestico. "Immaginate. Tutti i milioni di milioni di apparecchi elettrici, automobili, telefoni e pc nel mondo con la capacita' di formare tipi di relazioni completamente nuove, comunicando istantaneamente e creando una comunita' spontanea per scambiarsi informazioni in modi che stiamo soltanto iniziando a sognare" recita la presentazione della nuova tecnologia di connessione di Sun Microsystem. Il software, estensione del linguaggio di programmazione Java (noto per funzionare indifferentemente su tutte le piattaforme, sia Windows che Mac che Unix) si candida per correggere, una volta per tutte, la balbuzie elettronica che impappina gravemente la comunicazione tra le macchine diverse che quotidianamente utilizziamo.

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I due argomenti principali che stanno dietro al suo concepimento hanno il fascino irresistibile dell'evidenza: i computer sono sempre piu' complicati e le operazioni piu' banali, come configurare una nuova stampante, risultano troppo spesso laboriosissime. Allo stesso tempo sono sempre piu' interconnessi, e la loro centralita' perde terreno nei confronti di Internet ("la rete e' il computer" e' lo slogan registrato di Sun, dall'82 a questa parte) e alcune stime prevedono che, entro il 2002, il 70 per cento delle connessioni online avverra' attraverso apparecchi diversi dai pc. In uno scenario del genere chi riuscira' a far comunicare tra loro tutte queste disparate applicazioni avra' vinto il jackpot piu' ricco del Superenalotto digitale. E Sun, nel sontuoso lancio del prodotto svoltosi il 25 gennaio a San Francisco, vuol far capire che ha in mano il biglietto vincente.

Al momento Jini e' una teoria sofisticata e intrigante che potra' diventare una prassi solida e di successo se verranno sviluppati prodotti che utilizzeranno la sua tecnologia. L'idea ha gia' convinto 37 partner di prima grandezza i cui executive sedevano in prima fila nel parterre dell'evento inaugurale: Philips, Sony, Epson, 3Com, America OnLine, Nokia, Ericsson e Motorola, solo per citarne alcuni. Aziende che si sono impegnate, da qui a un anno, un anno e mezzo, a sfornare nuove macchine con "Jini inside", in grado quindi di mettersi in rete l'un con l'altra, riconoscendosi e potendo interagire senza bisogno di alcuna dolorosa configurazione. "Simply connect" ripetono a oltranza gli evangelisti di Sun e ripropongono la metafora della rete telefonica. Li' c'e' il dial-tone, il segnale di linea: basta collegare il cavetto e qualsiasi telefono funziona. Qui ci sara' il Web-tone, il segnale di linea Internet, per cui ogni apparecchio collegato - sia esso un forno a microonde, un'agenda elettronica o una macchina fotografica digitale - si presentera' (look up) agli altri che lo riconosceranno (discovery) e si uniranno a lui (join) per lavorare insieme, mettendo a disposizione ognuno le proprie funzionalita'.

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Tra i tanti esempi fatti durante la presentazione ce n'era uno in cui il Chief Technology Officer Greg Papadopoulos si trovava, senza portafogli, in un taxi. Attraverso un cellulare particolarmente avanzato chiamava la compagnia dei taxi e pagava elettronicamente la corsa. Dopo pochissimi secondi la piccola stampante nella vettura emetteva una ricevuta del versamento effettuato. Tutti i componenti della transazione erano, evidentemente, Jini-enabled. Ma non solo: lo stereo di casa, il televisore, il forno a micro-onde, la lavatrice, potranno comunicare l'uno con l'altro (e con le case produttrici, che li potranno aggiustare a distanza in caso di guasti) grazie al nuovo, comune idioma.

Bill Joy, il papa' di Jini, sottolinea alcuni aspetti di forza della sua "magica" (Jini, in arabo, significa "mago") invenzione: "E' un codice leggerissimo, di sole 35 mila righe, che funzionera' benissimo anche sul piu' piccolo chip. Basteranno un paio di giorni affinche' uno sviluppatore che conosce Java impari a programmarlo". Per promuoverne la diffusione, le sue specifiche - i "sorgenti" - saranno messi a disposizione di chiunque vorra' utilizzarlo per costruirci sopra nuovi prodotti: si dovra' pagare una piccola tariffa solo per ricevere il marchio di conformita' della casa. Sun spera di fare i soldi sui grandi numeri e, soprattutto, sul fatto che per far "girare" tutti questi nuovi network ci sara' sempre bisogno dei suoi potenti server.

Anche Microsoft, all'inizio dell'anno, aveva parlato di una tecnologia simile chiamata Universal Plug & Play. Ma il sulfureo Scott McNealy, patron di Sun e nemico giurato di Bill Gates, non sembra spaventato dalla concorrenza del gigante: "Quello che e' arrivato da Redmond, sinora, e' stato piuttosto "plug & pay", collega e paga o, meglio ancora, "plug & pray", collega e prega (che tutto funzioni bene)".

copyright "Corriera della Sera"

 

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