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Posta elettronica contro posta lumaca/Il quadro italiano

R. S.

 

 

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Il manager sapiente non cade nel tranello: "L'avvento di Internet e della posta elettronica e' una minaccia o un'opportunita' per le poste tradizionali?". Romano De Carlo, direttore della divisione processi e tecnologie delle Poste Italiane, non ci pensa un attimo: "E' un'opportunita': il commercio elettronico ci apre grandi prospettive. Ci vorra' pur qualcuno che consegni le merci comprate online! Se penso all'organizzazione delle Poste di anni fa, o solo di pochi mesi fa, i nuovi scenari sarebbero sembrati una minaccia, ma non e' piu' cosi'". Il suo discrimine temporale coincide con l'insediamento del nuovo amministratore delegato Corrado Passera (della cui squadra lo stesso De Carlo fa parte). "Nella nostra nuova realta' tutto ruotera' intorno al cliente che sara' presto in grado di seguire tutte le fasi della "lavorazione" postale" e' la mission ripetuta a oltranza.

Nessun timore di aver accumulato un ritardo troppo ampio nei confronti dei corrieri privati ai quali le compagnie dell'e-commerce si affidano? "Se Amazon.com, per dire, ha fatto un contratto con Ups o FedEx, non credo si trattera' di un accordo superiore a un anno. Dopo la scadenza la partita si riapre, per tutti i concorrenti. Tutto sta a meritare la fiducia delle aziende e dei consumatori e noi esibiremo dati, qualita' e prezzi competitivi".

Per prima cosa c'e' lo sforzo titanico di aggiornare l'infrastruttura tecnologica e l'alfabetizzazione informatica dei dipendenti: "A fine '97 solo 2000 dei 14.500 uffici postali avevano un sistema di telecomunicazioni decente: oggi stiamo mettendo in rete, attraverso canali Isdn, tutti gli uffici e, di pari passo, istalleremo 20.000 nuove postazioni informatiche entro il '99". E poi si potranno realizzare i nuovi servizi: "Penso ad accordi simili a quelli siglati tra Microsoft e la britannica Royal Mail per dare la possibilita' di spedire e-mail a un ufficio postale che la stampera' e la recapitera' a destinazione" (D'altronde gia' il Postel e' un esempio di posta ibrida di genere analogo che l'utenza professionale usa sempre di piu').

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Come fanno ormai da tempo gli spedizionieri privati, anche le poste stanno lavorando a un sistema di tracciamento degli oggetti affidati loro: "Il sistema di tracking, a livello di infrastruttura, sara' pronto nei prossimi mesi - l'introduzione nel nostro gruppo del corriere Sda (http://www.sda.it) e' servita per mettere in circolo questo know-how - mentre sara' disponibile ai cittadini nel corso del '99, per quanto riguarda pacchi, raccomandate e assicurate". E anche il "francobollo elettronico", ovvero un'affrancatura da stampare autonomamente sulle cose da spedire e' in una fase di studio avanzata: "L'anno prossimo saremo pronti, bisogna vedere se ce lo permetteranno dal punto di vista normativo".

A dare ulteriore credibilita' a questa volonta' di svecchiamento dell'azienda postale e' arrivato, il 2 dicembre scorso, Marco Barbuti, gia' amministratore delegato di Italia OnLine, che sara' il responsabile del gruppo di lavoro con la delega a scorciare la distanza di anni-luce tra snail-mail ed e-mail.


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