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Posta elettronica contro posta lumaca/Il quadro europeo

R. S.

 

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Le nuove tecnologie, nella Scandinavia Felix delle telecomunicazioni, non distruggono le vecchie ma ad esse si integrano, quasi in armonia. E cosi' i sistemi postali di Svezia e Finlandia - gli unici al mondo, oltre a quello argentino, a non funzionare in regime di monopolio pubblico - stanno facendo un "upgrade" sufficientemente indolore alla loro versione digitale. "Nella nuova economia - sostiene Eric Wickström, titolare della compagnia che ha realizzato il sito delle poste svedesi - l'ufficio postale si occupa di telecomunicazioni in senso molto ampio. Gestisce transazioni, e' una banca, recapita pacchi, e' un posto per fare chat, una destinazione per lo shopping e una fonte di notizie". "Torget", "mercato" e' quindi il nome che segue le tre "w", nell'indirizzo telematico svedese (http://www.torget.se): lanciato nel '96, ospita svariate decine di negozi elettronici e, con circa 2000 nuovi clienti ogni settimana e qualcosa come 240 mila visitatori giornalieri, si inserisce nella classifica dei siti europei super-trafficati. Un successo che suggerisce a Bengr Norin, vice presidente del settore "affari" di Swedish Post (una delle maggiori tra le 90 compagnie che si spartiscono il mercato nazionale), una profezia inaudita: "In dieci anni a partire da ora, la posta tradizionale scomparira'". Le prime lettere a essere rimpiazzate da operazioni digitali - nella sua visione - saranno le bollette, gli estratti conto e tutto il classico carteggio commerciale.

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Il modello finlandese, piu' che puntare a fornire l'ambiente del commercio elettronico, mira a garantirne la sua sicurezza (polverizzando le resistenze psicologiche dei cittadini che tremano all'idea di digitare online il codice delloro carta di credito). E cosi' Finland Post (http://www.postfi.fi) ha in programma il rilascio di certificati digitali su smart card che serviranno per identificare il consumatore nelle sua transazioni online. Ma tra le applicazioni di maggior successo utilizzate da tempo dai cyber-cittadini finlandesi c'e' ePost - in fase sperimentale anche negli Stati Uniti e prossimamente in Francia e Italia - : il mittente spedisce un'e-mail a un apposito indirizzo che fa capo a un ufficio postale dove qualcuno stampa il messaggio e poi lo consegna a destinazione. Oltre ai privati cittadini, molte compagnie finlandesi stanno utilizzando massiciamente questo sistema anche in uno slancio di outsourcing, ovvero spostare fuori alcune incombenze fastidiose e onerose in termini di tempo: stampa, imbustatura e spedizione avverranno nei locali delle poste, ad opera di dipendenti che quello fanno di professione. In ogni modo solo nell'anno scorso ben 31 milioni di ePost sono state spedite in Finlandia, un paese di appena 5 milioni di abitanti (di cui circa 800 mila, pero', utilizzano la rete abitualmente: la penetrazione internettiana piu' alta del mondo).

Piu' vicina a noi, geograficamente e dal punto di vista della diffusione telematica, anche la Francia ha annunciato progetti ambiziosi. Le poste d'Oltralpe, per bocca del segretario di stato all'industria Christian Pierret, hanno annunciato molti mesi fa che avrebbero istallato 1000 postazioni Internet negli uffici postali del paese entro la fine dell'anno. Ma non solo. Il suggerimento del deputato neogollista Patrice Martin-Lalande - autore di un libro bianco sullo stato della cultura telematica nel suo paese, pubblicato in aprile - che "i poteri pubblici attribuissero un indirizzo elettronico a tutti i francesi" e' stato preso sul serio da Claude Bourmaud, presidente di "La Poste" (http://www.laposte.fr) : "Se ogni francese deve essere equipaggiato di un indirizzo e di una casella postale elettronici - sia che abbiano o no un abbonamento a Internet - noi siamo senza dubbio l'operatore meglio piazzato per assicurare un servizio del genere". La sua idea sarebbe inoltre di pubblicare un elenco universale, con tutti gli indirizzi fisici e virtuali. In piu' c'e', anche a Parigi, si parla di adottare la formula ibrida - l'ePost finlandese - dell'e-mail che, per strada, subisce la metamorfosi in lettera cartacea per raggiungere il destinatario non collegato online. "Rinasce il telegramma!" ha ironizzato qualcuno, incontentabile.


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