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Libri/Il romanzo ha un futuro, parola di Baricco


Nicoletta Perfetti

 

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Il romanzo ha un futuro...
...parola di Baricco

 

"Video killed the radiostar". Si disse. E si cantò. Saltiamo tutti gli altri passaggi. Parliamo del libro. Quello che prendi. Inizi. Accantoni. Riprendi. O inizi e basta. O arrivi fino alla fine di un fiato. O tieni con te. Sullo scaffale. Sul comodino. O per terra. O su uno schermo. Anzi parliamo del romanzo. Anzi ne ascoltiamo da Alessandro Baricco, seduto insieme a Luca Doninelli, Giuseppe O.Longo, Carlo Lucarelli e Nino Majellaro al tavolo della serata. Tema:"Modelli e tendenze". Cinema Mazzini di Forlì:stracolmo. Presenza femminile :percentulamente alta. Della serie se qualcuno dei relatori ha anche un aspetto gradevole le case editrici non si lamentano.
"Ieri sera ero a Modena, in un ex-macello di Modena. A Modena , si sa, ci sono 5 maiali per ogni abitante. Esclusi gli abitanti naturalmente." Ora lì si tengono corsi di pesca subacquea, di scrittura , insomma corsi."

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Esordio.
Influenza dichiarata, occhi lucidi, sorriso accattivante.
Trequarti della platea gli perdonerebbe pure il morbillo.
"Io scrivo libri. Poco importa che sulla copertina ci sia scritto "romanzo". Mi sento come uno che fa un corso subacqueo in un macello. Uso una struttura dismessa , il macello è il mio libro."

Spazi e confini del romanzo.
"Il romanzo è stato usato nel passato, come da Flaubert, per costruire un'individualità. Come un ponte. La forma era ideale, come un guanto per la mano. Ora il valore dell'individualità non è più da scoprire. Non c'è più bisogno del ponte, si mescola un po' tutto. E nella nuova struttura disvelta ci ho messo il libro."

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Il tempo.
"Il libro richiede tempo e solitudine. Emozioni di tempo e musica. Con accelerazioni violentissime. L'ebbrezza dell'accelerazione . In tempi simultaneamente e ferocemente diversi. Sembrano un atto di distruzione."

La struttura.
"Spaccare il racconto. E' spaccato il blocco di pietra , nella scelta del tempo. E' una partita a scacchi."

L'obiettivo.
"Portare il lettore fino al limite estremo, ma prima che abbandoni la lettura. Il massimo della complessità possibile per far viaggiare l'adrenalina."

La carta.
"La presenza qui di tanti giovanissimi è la conferma che c'è passione. Magari vogliono vedere se scriviamo bene ma siamo degli stronzi. Le scansioni ed i passi del cinema li hanno già metabolizzati"

Conclusione.
Il romanzo non è morto.

 


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