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Recensione/Il gusto degli altri



Paola Casella




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Il gusto degli altri, diretto da Agnès Jaoui, scritto da Agnès Jaoui e JeanPierre Bacri, con Anne Alvaro, Jean Pierre Bacri, Brigitte Catillon, Alain Chabat, Agnès Jaoui, Gerard Lanvin, Christiane Millet, Wladimir Yordanoff, Raphael Defour.

Il gusto degli altri
è una rarità nel panorama cinematografico attuale: una commedia per adulti che, senza cercare la risata facile e senza sfoggiare la verve comica di attori popolari (magari anche televisivi), riesce a far ridere, a coinvolgere, a commuovere. Persino a far riflettere sulla natura umana - e lo diciamo con lo stesso pudore, la stessa rispettosa reticenza con cui Il gusto degli altri si accosta a temi grandi e complessi.

La storia è convoluta: Castella (Jean Pierre Bacri), un piccolo industriale gretto e ignorante dotato di moglie con manie di grandezza (Christiane Millet), si innamora di Clara (Anne Alvaro), un'attrice di teatro che appartiene alla Parigi radical chic, senza un soldo ma piena di spocchia nei confronti degli arricchiti come Castella. Pur di entrare nelle grazie di Clara, Castella fa di tutto per farsi accettare da quel mondo, col solo risultato di rendersi ridicolo e insopportabile agli occhi di lei.

Attorno alla coppia principale, ruotano un critico gay e il suo amante artista (Wladimir Yordanoff e Raphael Defour), una cameriera che arrotonda le sue entrate spacciando droga (Agnès Jaoui), e i suoi due pretendenti, l'autista (Alain Chabat) e la guardia del corpo (Gerard Lanvin) di Castella. Un cammeo è riservato alla sorella di Castella, Beatrice (Brigitte Catillon, vista di recente in Grazie per la cioccolata).


Riusciranno i nostri eroi a uscire dalle rispettive solitudini, e a superare i propri pregiudizi? Riuscirà l'amore, quello con la A maiuscola, a trionfare superando le resistenze dei singoli, la loro sedimentata abitudine a rendere infelici se stessi e gli altri?

Il gusto degli altri è insolitamente riuscito perché nessuno dei suoi elementi costitutivi, pur eccellendo singolarmente in qualità, svetta sugli altri. Chiunque conosca il lavoro della coppia creativa Agnes Jaoui-Jean Pierre Bacri -compagni anche nella vita - sa che da loro può aspettarsi una sceneggiatura di prim'ordine: Jaoui e Bacri, o Jacri, come li hanno soprannominati in Francia hanno già firmato i copioni di film riuscitissimi,da Smoking No Smoking e Parole parole parole di Alain Resnais ad Aria di famiglia di Cèdric Klapisch.

La loro specialità è la sophisticated comedy in salsa francese, quasi sempre corale anche se, nel caso di Smoking No Smoking, i molti personaggi erano interpretati da due soli attori. Una commedia vagamente alleniana - ci riferiamo al Woody dei suoi film migliori, non a quella brutta copia che compare oggi sui grandi schermi - o, se vogliamo insistere con i paragoni illustri e salire di grado, ophulsiana, sull'esempio de La Ronde.

Anche la presenza dei Jacri davanti alle cineprese è di per sé una garanzia di qualità. Entrambi provenienti dal palcoscenico, sanno arricchire qualunque cast d'ensemble con le loro caratterizzazioni precise ed essenziali: pensiamo ad esempio a Parole parole parole, dove lei aveva il ruolo della guida turistica depressa e lui quello del marito che pensa di lasciare la moglie, interpretata da un'insolita Jane Birkin.


Ne Il gusto degli altri i due attori sono affiancati da un gruppetto di professionisti di prim'ordine, che abbinano alla grande capacità interpretativa, una mancanza di ego e una generosità che sono tipiche del vero interprete di teatro. Le due grande dame del film, Anne Alvaro e Brigitte Catillon, notissime al pubblico teatrale francese - anche se quasi sconosciute a quello cinematografico - sono grandi proprio nella loro capacità di recitare sottotono, evitando qualsiasi eccesso istrionico e "teatrale". Il fatto che questa sia una scelta artistica ben precisa diventa istantaneamente evidente quando il personaggio interpretato dalla Alvaro sale in palcoscenico e attacca a recitare con sovrabbondanza di pathos tragico.

Ma la vera sorpresa è la qualità della regia, da parte dell'esordiente - dietro la cinepresa - Agnès Jaoui (vedi articoli collegati), che dirige Il gusto degli altri esattamente come scrive e come recita: in modo semplice, senza ricorrere a facili espedienti eppure operando scelte artistiche coraggiose, come quella di usare lunghi piani sequenza, creando tableaux vivent dentro i quali si muovono con agio e onestà gli attori la cui provenienza teatrale, cioé l'abitudine a recitare scene lunghe e verbose senza interruzioni, diventa dunque fondamentale. Certa della forza della sceneggiatura, della credibilità dei dialoghi, della naturalezza degli interpreti, Jaoui si limita a fornire loro una cornice, letteralmente, entro la quale dispiegare le potenzialità dei personaggi e della storia.


Ed entrambi si aprono a ventaglio, offrendo allo spettatore una visione sempre più complessa delle loro sfaccettature, e consentendo al pubblico di riconoscersi nei protagonisti, nei loro difetti, nelle loro umane debolezze. Il gusto degli altri ha il pregio di allestire una morality play del tutto priva di moralismo: non giudica nessuno dei suoi personaggi, ma allo stesso tempo non è indulgente verso le loro mancanze - semplicemente le espone, le mette a nudo a beneficio degli spettatori.

Si ride con i personaggi, non di loro, perché nessuno è ridotto a una macchietta, neppure l'industrialotto ignorante, neppure sua moglie Angelique, interpretata da Christiane Millet con totale assenza di vanità personale, e ancora più magistralmente scritto da Jacri. Angelique è una di quelle donne che hanno fatto della loro visione del mondo lo standard assoluto, e Jaoui è abbastanza intelligente da mostrarcene prima la protervia e la capacità di fare male, più o meno volontariamente, poi lo smarrimento, la fondamentale insicurezza, e di nuovo la solitudine profonda.

Il gusto degli altri è una storia di profonda tolleranza della diversità dei suoi personaggi; e la sua denuncia nei confronti di chi discrimina e si erge a giudice del prossimo è tanto più efficace quanto più sa resistere alla tentazione di cadere nel medesimo errore.

Link:

Il sito ufficiale del film Il gusto degli altri (in francese, e' necessario avere installato Flash)
http://www.legoutdesautres.com/ 
Sinossi, video, notizie, e-cards e... un interessante test


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