Nuovi
processi a nuove streghe
Mariletta Caiazza
Articoli collegati:
Ancora oggi uno “Stonewall ”
Nuovi processi a nuove streghe
Peg and Gracie: due lesbiche a teatro
Mi
è capitato per caso (per caso?), ultimamente, di rimettermi a leggere
un vecchio libro "cult" del mio passato universitario: il
"Malleus maleficarum", ovvero il "Martello delle
streghe. La sessualità femminile nel transfert degli
inquisitori", edito da Marsilio nel 1977 e curato da Armando
Verdiglione.
Il "Malleus" è un trattato di teoria e pratica
dell'Inquisizione redatto da due domenicani, Heinrich Institor e Jakob
Sprenger, investiti direttamente da Papa Innocenzo VIII dell'alto
incarico di combattere e reprimere con ogni mezzo la "perversione
eretica". La prima pubblicazione risale al 1486, a Strasburgo.
L'opera dei due inquisitori diventerà, secoli dopo, oggetto di
appassionata indagine da parte di Freud; e "pour cause", se
è vero che, come scrive Verdiglione, "Il Malleus risulta la
traversata della fantasmatica maschile della società occidentale
intorno all'atto sessuale".
Ma non di solo sesso (non è mai solo sesso) si tratta. L'Inquisizione
fu anche uno spietato strumento di repressione contro il dilagare
delle rivolte contadine in Europa. Dovunque comparissero segnali di
ribellione, ovunque qualcuno osasse scrivere qualcosa senza preventiva
autorizzazione, gli inquisitori intervenivano col processo e la
tortura. E la condanna era sempre data per scontata: guai ai giudici,
o agli avvocati, o ai testimoni, che mostrassero una sia pur minima
titubanza: l'accusa di complicità era immediata, e le conseguenze
implacabili.
Ma
l'orrore/terrore per la stregoneria, e per la donna che l'incarna, va
molto al di là della sola storia dell'Inquisizione, e sembra permeare
di sé l'intera cultura cristiana. "Non bisogna lasciare in vita
neanche una strega" (Esodo, 22-17) ; "...Quando un'anima è
fortemente incline alla malizia...il suo sguardo risulta venefico e
nocivo" (San Tommaso) (N.B.: non è estremamente rivelatore, a
questo proposito, che la procedura dei processi dell'Inquisizione
prevedesse che mai lo sguardo della strega dovesse incontrare quello
degli inquisitori ?)
E ancora : "Le streghe sono le puttane del diavolo...e spingono
la gente all'amore e all'immoralità" (Lutero, 1522).

Secondo gli inquisitori, "Dopo il peccato di Lucifero, l'operato
delle streghe supera tutti gli altri peccati", e pertanto
"le streghe meritano pene gravissime, peggiori di quelle inflitte
a tutti gli infami del mondo". Esse infatti sommano ai peccati di
eresia e di apostasia quello di congiungersi carnalmente col diavolo,
rendendosi così, volontariamente, strumento della sua opera contro il
creato. Si cita Tobia : "Il diavolo ha potere su coloro che si
abbandonano alla libidine".
Perché le streghe sono donne ?
"Perché" - si chiedono i due inquisitori - "nel
sesso tanto fragile delle donne si trova un numero di streghe tanto
maggiore che fra gli uomini ?"
La risposta che gli inquisitori si danno è molto semplice :
"...siccome le donne sono difettose di tutte le forze tanto
dell'anima quanto del corpo, non c'é da meravigliarsi se operano
molte stregonerie contro gli uomini, che esse vogliono emulare";
e inoltre : "La ragione naturale è che essa è più carnale
dell'uomo, come risulta in molte sporcizie carnali".
E la domanda che immediatamente ne consegue è : "Qual è il
genere di donne più contaminato dalla superstizione e dalla
stregoneria ?" Questa la risposta fornita : "Quelle dominate
da tre vizi: l'infedeltà, l'ambizione e la lussuria". Dunque,
qualunque personalità femminile che minimamente si discostasse dalla
totale subalternità e dalla esclusiva dedizione alla procreazione era
potenzialmente sospettabile di stregoneria e meritevole dell'estremo
supplizio.
La condanna si abbatte anche su chiunque frequenti donne siffatte :
"Si proibisce anche che le si frequenti, pena il supplizio. Qui
viene prescritta la pena dell'esilio unitamente alla perdita di tutti
i beni per coloro che le consultano e le ricevono".
Le streghe venivano accusate di far uso di droghe; di procurare
aborti; di avere il potere di interdire "la potenza
generativa" maschile; di far ricorso a pratiche mediche non
controllate dalla medicina ufficiale. Viene ricordato Sant'Agostino:
"...i diavoli sono attratti da varii generi di pietre, erbe,
legno e animali, carmi e strumenti musicali..."
Un'altra delle accuse ricorrenti, singolare quanto rivelatrice, era
quella di "operare prodigi sui membri virili", in
particolare quello dell'ablazione del fallo dal corpo dell'uomo.
Essere portatrici di un sapere non controllato e di desideri non
controllabili: questa, in sintesi, la vera colpa delle streghe. E' la
minaccia di una sessualità vissuta liberamente e al di fuori di
schemi familistici e di fini procreativi (o viceversa mercenari) che
il potere teme, e anche di questo il "Malleus" ci dà chiara
conferma: "I peccati di incontinenza sono vari anche tra gli
sposati", si legge nel testo di Girolamo. "E' adultero verso
la propria donna chi la ama troppo ardentemente".
Nelle scomuniche vaticane contro il Gay Pride, e nel pronto accodarsi
di sindaci e benpensanti, aleggia l'odore del rogo, che nessun
pentimento di facciata può attenuare.
Vorrei concludere con una frase di un libro che ho molto amato,
"1984" di George Orwell: "Sex gone sour". Dietro e
dentro la violenza del potere, da secoli e secoli c'é sempre tanto
sesso "andato a male". Sesso che non si é potuto
semplicemente e gioiosamente vivere.
Articoli collegati:
Ancora oggi uno “Stonewall ”
Nuovi processi a nuove streghe
Peg and Gracie: due lesbiche a teatro
Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti
da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui
Archivio
Attualita' |